Mai na gioia 80

Un utile promemoria: quando leggete certi articoli, o ascoltate certi notiziari, pieni di pathos sulla guerra che vi spiegano quanto sia necessario continuare il conflitto se si vuole la pace, sappiate che il Gruppo Gedi, presieduto da John Elkann, è uno dei più importanti gruppi editoriali italiani e possiede, nello specifico, 12 quotidiani, 8 periodici, 4 emittenti radiofoniche e 23 testate digitali (solo per citarne alcuni: la Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX, Radio DeeJay, Radio Capital). A sua volta il gruppo Gedi è controllato dalla Exor – di cui sempre Elkann è l’amministratore delegato – che controlla la CNH che possiede la Iveco Defence Vehicle e il Consorzio Iveco Oto Mellara, aziende di punta dell’industria nazionale degli armamenti terrestri. Meditate gente, meditate.

La Casa di Dmitrij Kedrin

Dmitrij Borisovich Kedrin (1907 – 1945) è stato un poeta sovietico. Morì in un incidente ferroviario. Alcuni sospettano che questo incidente sia stato un omicidio.

La casa è distrutta. A fiotti l’acqua
Sgorga dalle condutture.
Sul selciato masserizie ammucchiate,
La casa è come un morto sezionato.
La soffitta è bruciata. Come sipario
La facciata si è mossa.
Lungo i piani s’è divisa in tre,
La vita nelle dimore si mostra.
Nella casa ce ne sono tante.
In una più in basso un pianoforte.
Frammenti di note sui ripiani,
La maschera di Liszt a una parete.
In un’altra una veduta diversa:
Parati di colore sgargiante,
Un samovar rovesciato…
Là il cuore della casa, qui l’interno.
E sulle cose – una vecchia smorta
E un giovane non più fresco di lei.
La prima volta che siedono insieme,
Inquilini di piani diversi!
Adesso tutta la loro vita segreta
E’ svelata. Appare ogni peccato…
In ogni caso la bomba è democratica:
Con una sola disgrazia rende tutti uguali!

Giovani

Facevano tenerezza
quei virgulti.
Ora è lunga tratta di necessità,
proseguire tra ebeti e insetti
presentando curricula grigi
per aprire una delle mille porte
ricevere un po’ d’ombra,
finalmente poter deglutire
qualcosa diverso
dal presuntuoso bavaglio
di oroscopi sbagliati: non negate
il futuro a chi è futuro.

*

Mai na gioia 79

Certo che è un caldo boia. Fanno quasi tenerezza quei poveri fiumi tutti sassi e niente altro, asfaltiamoli così il traffico scorrerà maglio, e già che ci siamo asfaltiamo tutto l’Adriatico che presto sarà coperto di mucillaggini. Certo che è un caldo boia! Quest’anno poi con l’aggravante guerra anche i condizionatori dovranno stare piu’ bassi. Ma voi lo ricordate Girolamo Sirchia? Sì dai il ministro delle malattie durante uno dei governi belloscone, quello della legge antifumo! Nel 2004, probabilmente dopo avere fumato cannabis di quella buona il ministro consigliò di spostare gli anziani piu’ a rischio calore in strutture sanitarie e nei supermercati. Adesso piu’ manco quello, ieri sono andato al supermercato e c’era un clima tipo Borneo, porca puttana siamo riusciti a peggiorare!  

Ventisei Novembre 1944 di Luigi Romeo

Luigi Romeo (1926 – 2015)

Non un fischio amico,
neppur d’un treno merci.
Quello del piombo
sostò appena
a Cuneo
sul terzo binario

Nere le traversine
come le camicie
racchiuse da giacchettoni
e mitra.

Neri i binari
ma essi puntàvano
verso il Sud,
cerniera di stivale bucato.

A Tropea
passavan diritto
dinanzi al casello paterno.

Tante volte
v’èrano scesi
Tedeschi,
tèssere del pane
e cartoline di leva.

Ed èrano salite
le fedi,
tradotte
e carne senza tèssera.

*

Nessuno sa misurare

Il telo bianco
steso ad asciugare
impazzito paralizzato
da una strana brezza estiva
che non porta pioggia né figli,
fa ombra al prezzemolo
quasi con sentimento
con la stessa coerenza
dell’amore gettato in pasto
all’affettuosa dentatura del cane
che, quando ha fame
nessuno sa misurare
quanto sia profonda,
guarda con occhi umani
da sembrare veri,
non parliamo di politica
o di insetti pieni di sete
pronti a entrare in casa
e farne sacco, 
i pochi minuti di vita, questi,
teniamoli stretti.

*