Mai ‘na controffesiva 389

Se non fosse un conflitto che genera comunque morte e distruzione, questa guerra russo-ucraina potrebbe essere paragonata a un soap opera. Mentre ci avviciniamo pericolosamente alla puntata numero cinquecento, scopriamo che da un paio di mesi il Zely preannuncia una “grande controffensiva di primavera”, ehi però sbrigati che tra poco più di quindici giorni è estate gli ribattuto putin mentre serviva un tè al polonio al suo unico amico, il prode lukashenko. Scusate un po’, quando mai in una guerra qualsiasi un paese ha annunciato una controffensiva? I tedeschi per esempio si accorsero che gli alleati sbarcavano in Normandia quando li videro in spiaggia, li aspettavano a Calais. Lo stesso dicasi per l’operazione Bagration, quando i russi attaccarono di sorpresa e cacciarono a pedate i nazisti da Minsk fino alle porte di Varsavia. Maccheccazzo di controffensiva è mai quella del Zely, boh?! Ora capisco perché Mourinho e Spalletti se ne andranno rispettivamente da Roma e da Napoli… Zely li vuole al suo servizio come strateghi per la grande controffensiva!  

Mai che lo lascino in pace 386

Fossi nel Milite Ignoto mi sarei già rotto le palle, che ogni due per tre arriva er Matta a deporre una corona d’alloro, prossimamente lo farà anche in occasione della Ricorrenza della Festa della Bruschetta. L’altare della Patria è un coacervo di retorica e falsità. L’Italia conteggiò per la Prima Guerra Mondiale 651.000 morti tra combattimenti e ferite riportate, ma i caduti italiani sono stati almeno 900.000; tanto per dire i dispersi non vennero conteggiati e nemmeno i morti per fame in prigionia, che il savoia vietò  alle famiglie di mandare pacchi con generi alimentari e di conforto ai mariti e figli prigionieri, quando fu il momento per le potenze vincitrici di spartire il malloppo col Trattato di Versailles per l’Italia la cifra fu molto al ribasso. Inoltre di militi ignoti l’Italia ne ha avuti centinaia di migliaia, se andate al sacrario del Grappa, sono più gli ignoti che gli identificati, anche perché il soldato italiano non aveva la piastrina metallica di riconoscimento. Il Milite Ignoto fu scelto da una madre di guerra che aveva perso il figlio tra dodici feretri al cimitero di Aquileia, il feretro scelto venne inviato a Roma e divenne il Noto Milite Ignoto. Lasciatelo in pace il Milite Ignoto, potesse risorgere verrebbe a sputarvi in un occhio.  

Badilata fangosa di cultura 378

Lo stronzio è l’elemento chimico di numero atomico 38 il cui simbolo è Sr. Appartiene al gruppo dei metalli alcalino-terrosi e si presenta come un metallo tenero, argenteo, bianco o leggermente giallo; quando esposto all’aria forma uno strato di ossido scuro. Lo stronzio possiede proprietà fisiche e chimiche simili a quelle dei due elementi verticalmente vicini nella tavola periodica: il calcio e bario. In natura si presenta principalmente nella celestite e nella stronzianite. Mentre lo stronzio naturale è stabile, l’isotopo 90Sr è radioattivo con un’emivita di 28 anni ed è uno dei componenti più pericolosi del fallout nucleare, visto che viene assorbito dal corpo in un modo simile al calcio. D’altra parte, lo stronzio stabile naturale non è pericoloso per la salute. Sia lo stronzio sia la stronzianite prendono il nome da Strontian, un villaggio della Scozia nei pressi del quale il minerale è stato scoperto nel 1790 da Adair Crawford e William Cruickshank. Venne identificato come nuovo elemento l’anno successivo grazie al saggio della fiamma. Lo stronzio venne isolato come metallo nel 1808 da Humphry Davy che utilizzò il processo dell’elettrolisi, allora appena scoperto. Nel XIX secolo l’applicazione più importante dello stronzio era la produzione di zucchero dalla barbabietola. Durante il picco di produzione di tubi catodici, circa il 75% del consumo di stronzio negli Stati Uniti era destinato alla realizzazione del vetro frontale. Con l’introduzione di altri tipi di monitor, il consumo dello stronzio è diminuito drasticamente, ai giorni nostri più che altro identifica una cosca di politici italiani (e non) di cui non riusciamo a liberarci.