L’anima

per quanto sia o non sia
i baci lasciano tracce indelebili
senza accorgersi di essere
scoccati, dardi appuntiti,
raggiungendo il segno, il regno,
di una pace postuma
così difficile da realizzare,
messi di sogni, ferocia di papaveri
ovunque punteggiano
in fiamme per ragioni di calore:
l’anima duole ogni giorno
perché la tua è lontana,
trova pace quando s’incontrano

Cuore e Respiro

stavo entrando in silenzio, quasi di soppiatto,
dentro un sogno d’organza, riccioli neri, lenti appannate,

senza impermeabile e senza ombrello
incurante del buio e di tutto quanto non si può vedere
potrebbe essere passato, futuro o ninna nanna
tutto quanto non si vede, entro solo
senza segno di croce o scongiuro, quando ho freddo
per ritrovare calore, quando sono afono
per bisogno di tornare a pensare,
ascoltando cuore e respiro

Il Vaccinone 68

E’ lunedì, ci svegliamo in zona rossa, l’economia è agonizzante. Cinema, teatri, piscine, biblioteche, palestre, barbieri e parrucchieri tutto chiuso, molte persone di ambo i sessi oltre che le corna in testa hanno pure la ricrescita o la zazzera. Non si può uscire dai confini comunali se non per motivi urgenti o di lavoro, le persone si ammalano a decine di migliaia al giorno e ogni giorno ne muoiono a centinaia. Cos’è cambiato rispetto al 29 marzo dello scorso anno? Sembra un pippo, a parte il logoramento che ci ha preso, la mancanza più totale di coscienza di popolo. Chi può fa il furbo, chi non può si lamenta, ma nessuno lo ascolta. Ma allora cosa è cambiato? I presidenti di regione, alias i governatori folkloristici e incapaci, sono ancora tutti là. Ma cosa è cambiato allora? E’ CAMBIATO IL GOVERNO. Cazzo, dite poco? Sì è cambiato e ci ha riportati indietro di alcuni anni, non di un anno solo. E’ persino tornato Er Pugnetta, qui siamo nuovamente all’età della pietra, o meglio del tornello. Poveri noi!

Coppie Dispari

Il privilegio in noi, coppie dispari,
piogge d’agosto: portiamo bene,
fresco ovunque non sia soffocare;
soffocarsi nell’afa d’abbracci isterici
variante latina dello smarrimento.
.
Coltivare a sguardi
per vedersi crescere sani e dispari
pur di credere d’essere tanti,
infatti siamo due, che un corriere porta
verso recapiti diversi.
.
Così ogni crepa non è dramma, anzi
assume profili umani, leggende
di anziani sorpresi
a dissetarsi in mare nella meraviglia
di un oceano delle Distanze
e castelli di sabbia a riva.

 

 

Il Vaccinone 67

Questa giornata, così semiradiosa, mi spinge verso nuovi interrogativi di vitale importanza cui non so trovare risposta, quando hai quesiti esistenziali devi assolutamente trovare la soluzione, aiutatemi a trovarne:

  1. Come si ottiene il cashback di stato quando fai l’offerta in chiesa?
  2. Con l’ora legale i nostri politici saranno meno impraticabili?
  3. In che modo Conte e Letta faranno schiattare renzi?
  4. Il fuoco greco è utilizzabile nelle liti condominiali, ma soprattutto qualcuno si ritrova la formula?
  5. Qualche notizia sui vaccinoni?

Gioielli Rubati 137: Carla Viganò – Laura Segantini – Gloria Donati – Nadina Spaggiari – Sebastiano A. Patanè-Ferro – Abner Rossi – Maurizio Manzo – Doris Emilia Bragagnini.

Come sempre un sentito ringraziamento a Daniela Cerrato per la gentile collaborazione, la rubrica è visibile anche qui:

https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/

Provvedimenti

Ci saranno misure per il dopo
dicono alla radio
finchè almeno insieme
saremo sotto il segno dei miracoli
mentre stappo una birra calda
dimenticata in cucina
e mentre penso alla modella di Courbet
all’origine del mondo
e ad oggi che la storia ruota intorno
alla miseria dell’uomo
ai suoi ripari
confusi tra monete e salvezza
poi il meteo distrae l’etere
parla di cieli azzurri
e so che anche l’appartamento sopra
non guarda verso il mare
e sul tavolo penso che
tre milioni di anni fa
la caffettiera non l’avevano inventata
e c’è luce artificiale
in questo confondersi delle cose

di Carla viganò, qui:
https://www.facebook.com/carla.vigano.391

*

E poi, l’uomo che suonava il sassofono,
girò l’angolo.
Scomparendo nella notte.
Ed il cane a tre zampe,
rimase a fiutare le stelle cadute.
Noi aprimmo gli occhi, nel buio.
E scoprimmo di vederci molto più chiaramente.
Era stato il nostro sogno,
quella stupida canzone.
Ma, finita la musica,
non rimangono più scuse.
Quello che rimane,
assomiglia troppo
ad una lama nel cuore.

di Laura Segantini, qui:
https://www.facebook.com/laura.segantini.96

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Giunchiglia

Come immersa in un verde dipinto,
timida reclini il bel volto.
Agli sguardi attratti dal tuo giallo incarnato, sorridi.
Armonia di petali e teneri sussulti.
Nella solitudine ti slanci fiera verso la celeste tela,
avvolta tra morbide ombre e brina.
Il mattino rischiari con la delicata figura, il sole pallida imitazione del tuo splendore.
Ma tu umile e muta chini la bella testa.
Quel mondo ti ammira.
E tu sorridi. Giunchiglia.

di Gloria Donati, qui:
Giunchiglia

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In ogni creazione

Quella parola spoglia che ci narra
di terre seminate con fatica,
madri che rassicurano nei salmi
ogni creazione di umanità.
Luce che si muove nella vertigine,
la lunga tradizione del canneto,
l’oro nei cerchi d’acqua che si contano.
Un vecchio che riposa sulla sedia,
il rosso di Borgogna fra le mani,
si volta lentamente, s’alza e segue
la parola nuda, che si allontana,
come adagio di un violino, alle bacche
di ginestra, verso tenera morte.

di Nadina Spaggiari, qui:
https://www.facebook.com/NadineSpaggiari

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vedi, adesso mi disseto
dei vecchi cieli trascurati
nelle fiere impreviste
e mi guadagno la vita
parola dopo parola
senza la fretta del tempo

raschio l’amore dai muri
sapessi quanto se ne lascia, eh

di Sebastiano A. Patanè Ferro, qui:
https://www.facebook.com/patane.casa

*

Sguardi

Sono lontani quei giorni pigri
anche nel cambio di luce
di quell’età fanciulla senza fretta
piena di domande e d’incertezze.

Inutile spingere il tempo
quel dittatore assoluto
impietoso nel trattenere l’alba
e rimandare il tramonto.

Far della notte sempre una nemica
quella del tempo perso inutilmente.

Secoli tra un bacio e un altro
e sarebbe bastata una lieve carezza
il lento caldeggiare di un abbraccio
una parola per arrossire in volto.

Ora le notti sono sempre brevi,
più popolate, rapide, nascoste,
l’alba è figlia di un rapido tramonto
tutto si smaterializza in anarchia.

E’ un tempo fermo che si fa valanga
ancora più impietoso e silenzioso
sceglie le strade che sono scorciatoie
per arrivare dove non c’è sbocco.

Per adesso c’è luce, giorno e notte,
sono rimaste inevase le domande
come le incertezze d’altra parte
però ho vissuto! Certo che l’ho fatto!

Come mi si legge sulla pelle.

di Abner Rossi, qui:
https://rossiabner46.wordpress.com/2021/03/22/sguardi/?fbclid=IwAR0IYQfbJL6zOx5BS3bjSYZwGH6YE8SWYHOJuMDA5Cyg1K6MLYdxKxVMbzA

*

Strategie

Qui, che pare sempre
pari ogni strategia e lascio
che in zone dispari sconfini
cerco di accorgermi
del buio che sfascia le tempie
e rimprovero il sole
che risentito brucia
gli aquiloni e polverizza
le loro tracce
non dico niente al vento
metto in tasca la pioggia
e qualche pugno
e ho sempre la luce da accendere.

di Maurizio Manzo, qui:

Maurizio Manzo: Strategie

*

Apnea del ticchettio
.
scende una mano sulla testa
tiene agitando la corolla del provare a vivere
e sbatte sbatte cerca lo stacco l’addormentamento netto
il krak che sia notturno rimanere subacqueo, respiro
senza bolle di speranza – ricordo lucine polveri nel sole
.
c’è un treno nell’orologio riga le guance da nord a sud
si ferma sull’orlo di un pudore fatto cometa
,
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