Archivio mensile:settembre 2021
Ripartenza 25

Noi italiani siamo stati un gran popolo, ora siamo un gran popolo di divoratori di merda. Non mi spiegherei altrimenti l’occupazione militare degli spazi televisivi da parte dei vari Borghese, Cracco, Canavacciuolo. Merda in ogni dove e noi la mangiamo con gusto, come scrisse il Guicciardini: O Franza o Spagna, purché se magna! E se magna prevalentemente merda, aggiungerei io. Merci di merda dall’estremo oriente per spendere meno e risparmiare su salari di merda per arrivare a fine mese, programmi tv e film di merda sul versante cul turale, informazione di merda visto lo stato di inedia del giornalista italiano medio. In questi giorni mi è crollato un mito! Io ho sempre pensato che le cazzate sparate da servino alias il capitone fossero tutta farina del suo culo, invece no. Aveva all’uopo uno spin doctor, un filosofo informatico, tale Luca Morisi che, si mormora, abbia un debole per la polvere d’angelo e i bei culetti ventenni dei modelli rumeni. Mah, vado a preparare er sugo, stasera saltinculo alla boassa, voglio star leggero per ripartire meglio.
Sarebbe Ora di Carolina Almerighi

Lasciati andare
all’amore che viene
protetta
cammini verso un mare mosso.
Sembrava impossibile la salita
avevi messo un pezzo sotto chiave
Chiuso
Ermetico
Passi sulla sabbia come impronte tra le lenzuola
Il tempo sereno variabile ti porta verso un lungo viaggio con lo zaino in spalla
Hai guidato sotto la pioggia dopo aver giocato con la neve;
Passano stagioni, nuvole di pioggia nascondono una mezza luna, aspetti l’ombra della tua follia, luna piena
Trasforma quest’acqua in un futuro che inizia oggi.
Non ti voltare
Hai le mani libere per stringere strade nuove
si innesca da dentro il tuo colore
Rosso, rosso fuoco
Benedici questa via, la percorrerò con le scarpe giuste
Non mi volto più
.
Umori

Alzato il drappo.
Copriva teste incompiute
ancora umide.
.
Ci spostammo
verso il primo qualcosa
dimenticato da un custode distratto
tutto intento a compiacersi
per la lucidità dei bagni.
Il paradosso elenca cespiti,
il minimo vitale pronto
a prendere polvere con classe
nel superfluo essenziale
per cui sopravvivere.
.
Umori e foglie secche
risuonano, tracciano mulinelli
che feriscono la strada.
In questo tempo
ha molta più fortuna Marte.
Metti una sera al Teatro Canzone (Far finta di essere sani – Giorgio Gaber, 1992)
Ripartenza 24

Ripartenza? Io la chiamerei Restaurazione. In una società incivile che ha assurto a propri modelli fetidi gente come elettra lamborghini, lapo elkann e i ferragnez la parola “lavoratori” assume un significato misterioso. Cos’è un lavoratore subordinato? E’ una persona che mette a propria disposizione, in cambio di una giusta mercede, la propria opera manuale o intellettuale a un’azienda che ne deve tuttavia tutelare la salute e la sicurezza. Sì, col cazzo! Continuate pure a fare i repressi di fronte al culo della spigolatrice di sapri 2.0, o a manifestare da ignorantoni contro il green puzz, intanto da gennaio a oggi ci sono state circa 700 morti bianche. E’ un termine elegante per definire lavoratori, già di per se sfruttati, deceduti sul lavoro: decapitati, ustionati, soffocati, intossicati, schiacciati: esci di casa al mattino, saluti i tuoi e non sai se torni. Ma che bella civiltà del cazzo! Garantire sicurezza ai prestatori d’opera non significa fare un fascio di carte e un po’ di burocrazia, significa mettere in ordine l’ambiente e non prendere per il collo chi ci lavora dentro. In tutto questo ragionamento includo anche partite iva, piccoli imprenditori e terzisti. Sull’atto di morte di queste persone dovrebbero scrivere alla voce “causa del decesso” : per il profitto altrui.
Rinascita di Nicola Moscardelli

All’improvviso un giorno, mentre vai
e quasi ti addolori del passato
e temi anche il futuro
ecco senti due braccia
leggere che ti cingono la fronte
e parole e sorrisi odi improvvisi
che non udisti mai così soavi:
sbigottito ti volgi: luce e aria
null’altro ti circonda, solo sei:
ma da un albero cade lieve un fiore,
il primo fiore della primavera
che di nascosto il vento
gitta ai tuoi piedi, muto ambasciatore
della nuova stagione.
A quella vista senti
che l’erba cresce e la neve si scioglie,
da ogni cicatrice spunta un’ala
col fremito d’un fiore sullo stelo.
Scompare ogni tua doglia, anche il tuo cuor si spetra
e nel futuro hai fede e nel passato
Esprimi un desiderio
Trovo sia un video bellissimo (Beirut – Postcards from Italy)
Ripartenza 23

Mi scrive Aureliano Stronzoni detto Cochi da Beccate sull’Adda.
Caro Almerighi, ma sarà questo il modo di ripartire? Sono indignato, passi per la sentenza sul processo trattativa, passi per l’aumento scandaloso dei prezzi al dettaglio di cui nessuno parla, quelli minacciati sulle bollette, passi per i licenziamenti a bomba d’acqua, passi per il capitone che cercava drogati e spacciatori ai citofoni quando ne aveva già uno in casa, ma io quella della statua alla Spigolatrice di Sapri con quel gran bel culo, non la mando proprio giù. La cultura e la storia patria non si possono dileggiare in questo modo! Insomma non c’è proporzione, non c’è rappresentazione della realtà e della memoria storica, possibile che una con un culo così, abbia poi così poca tetta? Ma nessuno ricorda più Sabrina Salerno? Eccheccazzo! Ti prego, trasformati in megafono della mia più profonda indignazione. Eran trecento/eran giovani e forti/e me li son fatti tutti. Un caro saluto dal tuo Aureliano.