Archivio mensile:gennaio 2022
Ripartenza 143

Dopo la rielezione der Matta, e chi lo schioda più da lì, ecco le pagelle dei politici italiani di maggior spicco:
- Matteo Renzi 2: a parte il suo lavoro di sicario della politica italiana, è da sabato che spruzza come un cammello credendo di avere indicato lui er Matta per la rielezione, non conta più un cazzo ma non ditelo al povero panzone di rignano, lasciate che si pavoneggi ancora un po’ nel ruolo di renzie. È il vero Ibra della politica italiana.
- Matteo servino Salvini meno 8 (voto auto attribuito): fosse un cretino integrale buono solo ad acchiappare voti a perdere, a farsi selfie e a magnare come un bue, lo sospettavamo da tempo, dai servizi segreti ai servizi sociali il passo per lui sarà breve, ma la collezione di figure di merda che ha fatto la scorsa settimana lo rende quasi simpatico: il 31-1-2015 dichiarò Mattarella non è il mio presidente; il 28-1-2022: lavorerò tutta la notte, penso a una donna; il 29 gennaio (dopo una notte insonne e piena di pugnette): Mattarella presidente non è un ripiego. È il Ciccio Ingrassia di Amarcord della politica italiana, ricordate? Voglio una donnaaaaaaaaaaaaa!!!!
- Mario grisù Draghi 1: ha fatto fuoco e fiamme, ha scorreggiato cenere e lapilli perché voleva fare il presidente della repubblica, non l’hanno cagato pari. Certo che al Quirinale forse avrebbe fatto meno danni. È lo Stromboli della politica italiana.
- Giovanni Toti s.v.: doveva continuare a leggere i giornali al mattino al belloscone assiso sul water. Nella vita normale potrebbe forse essere assunto in quota disabili presso una grande azienda farmaceutica. È il pelo pubico della politica italiana dopo la depilazione.
- Giuseppe Conte s.v.: chi l’ha visto? Quanto meno non ha fatto figure di merda, perché semplicemente non c’era, non c’è mai stato. Uomo morto che cammina della politica italiana.
- Enrico Letta 4: pensava si dovesse eleggere il nuovo papa più che un presidente della repubblica italiana. Pilatesco. È il Chalanoglu della politica italiana quando gioca male.
- Giorgina Meloni 5: è oramai l’unico uomo rimasto in politica anche se si fotoscioppa per sembrare donna. È il Bud Spencer della politica italiana.
- Silvio Belloscone 0: in galeraaaaa! È il Papillon della politica italiana.
- Sergio Mattarella 5: democristiano di lungo corso, dunque furbo come un gallo cedrone mentre si ingroppa una volpe. Ha fatto finta di andarsene, ha aspettato, e ce lo dovremo sorbire finché morte non ci separi. Eterno.
- Pierferdinando Casini 3: preparava già il discorso di insediamento, ahahahahahah, glielo hanno stracciato in faccia ma con grande dignità! Ora lo aspetta un posto da cantante nei Village People.
Sgatach di Gerda Stevenson

Sono un’ombra, solo un mormorio, ora,
in cori sparsi di lingue,
pur se ancora la luce del sole infrange le onde
nell’arco del mio castello in frantumi,
come i coltelli che io insegnavo a Cu Chulainn a scagliare;
oltre la baia, s’ergono ancora i Cuillin, là dove un tempo
il sole vibrò una lancia; rupi scure ch’artigliano il cielo
di gabbro lacero; a Tokavaig, i boschi di nocciolo
bisbigliano ancora la saggezza che qui radunavo e impartivo
ai miei guerrieri inesperti. Ma da tempo
la mia arte è perduta: la via della pazienza, che tiene l’ira
in equilibrio su un filo d’erba, al vento della piana,
a stemperare, finché si colga lo sfacelo
ch’avrebbe inflitto; quante volte invano ammonivo
Cu Chulainn che la sua furia avrebbe ammazzato suo figlio:
“Quella tua indole”, gli dicevo, “per molte lune
farà terra bruciata, là dove la pace avrebbe forse prevalso.
“Stana prima le tue paure”, dicevo. “Senti il calore del respiro
sulla corda dell’arco mentre scocchi il dardo, poi,
trattienilo, e attendi, prima di colpire
al cuore ciò che non serve uccidere”.
In parole semplici

se un giorno dimenticassi il mio sangue
potrei rivivere un mattino come questo
impudente e pronto a inghiottirmi
come novembre dedicato a morti
fedeli al proprio io trascritto con scalpelli
e gessi sui muri, sulle lapidi
.
sono le migliori storie d’amore
fuggono tornano nubi grosse
scaricano acqua in ogni stato
e se ne vanno incolpevoli
lasciando ogni anima al proprio destino
risate e occhi gonfi di pianto
*
A life full of rain – John Mellencamp (novità, appena uscito è c’è pure il Boss)
Ripartenza 142: vieni su da me a vedere la collezione di figure di merda di servino?





Canzoni su Gennaio
Voi cosa proponete per rinfrescare un po’?
Gioielli Rubati 181: Valentino Fossati – pezzidisacco – Leopoldo Attolico – Angela Botta – Fausto Torre – Marco G. Maggi – Silvia De Angelis – Luciana Luzi.
Questa puntata è dedicata alla cara memoria di Cristina Annino.
.
La sera del rosario
.
in sacrestia la scintilla un bisbigliare divino …
.
di Valentino Fossati, qui:
https://www.facebook.com/valentino.fossati
.
*
.
Non si mangia il blu
.
Non si mangia il blu
Il cielo è sempre bello
il riflesso delle bolle sul balcone,
l’arcobaleno, il pallone,
il cappellino rosso,
la bicicletta in salita
guarda guarda le colline!
i carcerati che lavorano la pena,
da pena, per pena.
.
Il frassino come suona?
Come suona?!
Il cielo nero è ancora in giro,
è bestemmi dire che “dio odia i tristi”?
Neanche oggi mi ha ingoiato,
il mio buco nero.
.
di pezzidisacco, qui:
https://fortecomelamorte.wordpress.com/2022/01/14/non-si-mangia-il-blu/
.
*
.
Un addio
.
Ed io non so se piangerne o sorriderne
.
di Leopoldo Attolico, qui:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100074524146268
.
*
.
Ieri ti ho vista,
eri trasparente come la vita.
Leggera attraversavi la stanza,
camminavi volando sulla terra
oltre la finestra guardavi la luna,
sorridevi vomitando fiori di memoria.
Un piccolo arnese di plastica ti usciva dal naso,
ed eri bella oltre il possibile
appesa a noi con una treccina piccolissima.
Un neonato ti usciva dagli occhi azzurri
Era la tua quarta vita che ci donavi
Respirando ho sentito i brividi della tua rinascita
Mentre nella stanza l’aroma
aveva il calore di una strana frequenza
il tuo piccolo essere luminescente ci accarezzava.
.
di Angela Botta, qui:
https://www.facebook.com/angela.botta.146
.
*
.
Il cielo limitato dei palazzi
.
con il piccolo mento puntavo il terzo piano
io, la tua salvezza
facevo stanche le braccia alla ringhiera della scuola elementare
finché il cruccio non mi adombrava.
Povero avamposto quello
di un graticcio eletto
cui opporre la via dei nonni
passo dopo passo
chiamandoti mammina
confessandoti l’urina nei calzoni. A metà poi
eri di nuovo surrogata. Eri una benedizione della memoria corta
.
di Fausto Torre, qui:
https://faustotorre.wordpress.com/2022/01/01/il-cielo-limitato-dai-palazzi/
.
*
.
La gioia
.
Seduti noi intorno a un tavolo
tutti insieme -finalmente-
io che di soppiatto
guardo fisso al soffitto
ascoltando i pensieri e le idee
che accompagnano le vostre vite
.
mentre cerco di nascondere
-quasi disperatamente-
il groppo che monta nella gola
.
il sapore dolce-salmastro
di una lacrima mi scivola
piano piano nella bocca.
.
di Marco G. Maggi, qui:
https://marcogmaggi1.wordpress.com/2022/01/03/la-gioia/
.
*
.
Solitaria stanza
.
Corde quiete
nella malinconia di cortecce sterili
coccolate in un letargo
che usurpa l’imperfezione d’un sentimento.
Parole predilette
disperse nel bivacco del buio
sorprendono
il librarsi d’un mutamento assiduo
dato da un cerchio
che gira monotono, colmo d’assenza.
S’evolve un tempo non tempo
nella solitaria stanza
contagiato a forza
da un linguaggio di carne
che non trova silenzio…
.
di Silvia De Angelis, qui:
https://www.facebook.com/silvia.deangelis.54
.
*
.
di Luciana Luzi, qui:
https://www.facebook.com/Dire-Fare-Creare-nel-Mondo-di-Lucy-1710795422490223/
.
*********************************************
Poesia – Riccardo Cocciante (1973)
Arthur Rubinstein – Saint-Saëns – Piano Concerto No 2 in G minor, Op 22
Oggi niente Diario di Ripartenza, mi sento troppo inaridito per aver voglia di prendere per il culo chiunque.