Mai ‘na gioia 382

Cavoli c’è talmente tanta polvere, che portando la mascherina diventa gialla quasi subito, mi sa che qualche malattia polmonare ce la buscheremo. La fanga è secca quasi dappertutto e diventa pulverulenta, una polvere finissima che sembra zucchero a velo. Ce n’è dappertutto, un po’ come gli sciacalli e gli stronzi (non le cacche). Ieri lunedì, il famoso lunedì di Pentecoste di Castelbolognese, da noi è festa patronale: tutto chiuso, processione, luna park e casino in piazza. Finalmente anche i più scemi hanno capito che non c’è niente da festeggiare, la Via Emilia è chiusa non per la festa, ma per la rovina. Ieri mattina ho visto alcuni ardimentosi portare in processione la Beata Vergine della Concezione, nostra patrona assieme a San Petronio, a vedere è stata una cosa molto sobria. Così anche la Vergine si sarà resa conto dello sfacelo che ci ha colpito e, penso, in cuor suo avrà smadonnato un po’ anche Lei.

Diario di tre giorni

Aria umida e gonfia di nafta
ho incontrato sveglio l’onda
e aspettato se ne andasse,
il nostro fango è impagabile
dentro e fuori.
.
Una vasca da bagno
sul ciglio dell’Emilia
poi un merlo col suo lombrico
e una gattina dolce, rimasta
fuori casa, dietro la porta sarà
qualcuno pronto a riaprirle.
.
Migliaia di passi
sulla melma di colla,
finalmente sigarette
una roba calda, insufficiente,
ho pianto un po’
serviva altro calore.
.
Verso casa
parlare del più e del meno
col primo di passaggio,
non è di molte parole
ma imparerà l’italiano.

*

Mai ‘na fanga 376

I miei amici dell’Invincibile Armada non si sono più fatti vivi. Peccato avrei voluto scroccare ancora qualche cosa. È un dato di fatto che, a una settimana dall’Onda, l’alluvione mi ha già rotto i maroni. La situazione è molto migliorata, anzitutto perché da due tre giorni c’è il sole, e poi perché ci siamo fatti un culo così. Carolina è rientrata al lavoro, e questo per lei sarà un ribadire la normalità perduta che, psicologicamente, le farà molto bene. Adrianone come sempre impera, dopo che l’Esercito gli ha portato due settimane di pappe e croccantini, il ragazzone va a farsi il suo bagno di sole giornaliero e poi torna a miagolare da baritono perché vuole mangiare. Ho trovato un po’ di frutta, che scarseggia, mentre nei supermercati c’è ancora penuria, credo che se continuerò a non trovare i sassolini per la cassetta del gatto sarò costretto a mettergli il pannolone. La fanga secca al sole e diventa pulverulenta, ieri ho fatto il primo breve giretto in bici, mi facevano male gli occhi e ho tossito parecchio. Ho ancora un po’ di mascherine, penso le riutilizzerò per questa polvere sottile.

La stagione dopo

Il silenzio interrotto
dal frinire di un grillo
lontanissimo, ma qua sotto,
sarò quell’uomo
fragile come vetro
raccolto sotto una coperta
insufficiente in inverno,
eccessiva la stagione dopo,
mentre si addormenta
coi pugni chiusi da bambino
dolcemente al canto
di chi non vede.

*

Condizione dell’acqua

Foto Samad Deldar
La smarrita condizione dell’acqua
genera sporco ostinato da togliere
su abiti e scarpe,
è necessaria altra acqua per liberarli
riscoprire il candore e lo scuro
coperti da una patina grigia:
eccoli, momenti di vicinanza e gioia,
quando tutto accelera
d’immense brevità
tornando com’era.

*

Dopo ogni sogno

Luogo senza mappe è amore lontano,
se ne riesce a scorgere in dettaglio
ogni rosa con tutte quelle spine
coltivate in ansia e pazienza
.
pane e caffelatte quotidiani,
esposizione di cuscini senza nome
gli stessi, macinati in matrimoni scaduti,
da lavare rilavare
dopo ogni sogno.

*

l’Ignaro

Sguardo misurato
retto dalla mano onesta
gonfia di lavoro
e opere gettate a terra
.
non avrebbe gradito 
conoscere in anticipo
l’ennesima perdita
pronta all’agguato,
maghe e detrattori
qui non hanno casa,
mentre il sole torna
senza accendere luci
.
nessuna dignità
ad ammazzare un lutto:
pane ai morti,
pioggia per i vivi
e la febbre in mezzo,
ogni momento immobile
è buono per l’Ignaro.

*

(ai caduti sul lavoro,
e ai lavoratori ingiustamente licenziati)

Mai ‘na pioggia 359

Ha piovuto su di noi teste di cazzo, metodico lieve e abbondante per trentasei ore. Cucù, la siccità non c’è più, è arrivata un po’ di alluvione, come si spiega? La piena del Senio ha raggiunto il centro di Castel Bolognese: “Ho disposto con ordinanza la chiusura delle scuole. Inoltre da qualche minuto è stata chiusa la Via Emilia in diversi punti quanto in diversi tratti l’acqua è molto alta. Massima attenzione,” ha avvisato il sindaco. Il fiume ha rotto un argine in zona Biancanigo. Non sono state bombe d’acqua, è venuta quella pioggia di cui lamentavamo la mancanza, tutto era secco e adesso c’è l’alluvione, ma vaffanculo, qualcosa nella narrazione dei fatti stride. Sarà stata per il terreno indurito per la siccità lunga lunga? Per la nulla manutenzione del bacino idrico del Senio? L’ultima volta che ci sono stato era pieno di sterpi, rami, mah… fatalità? Una pioggia di trentasei ore ripeto, abbondante ma non violenta, non può produrre un simile danno. A farlo sono stati decenni di cementificazione selvaggia, scarsa se non nulla cura del territorio e del bacino fluviale. Oggi a Castelbolognese tenimmo ‘o mare fuori. Merda, le previsioni dicono che pioverà anche oggi… da oggi potete chiamarmi alluvionato, non mi offendo.

Tornando a casa

Partigiano da salotto
vergognoso anche d’uscire
per far benzina al Take Five.
Grigio se il giorno è grigio,
coperto malgrado il sole.
.
Avvenire, grumo di adrenalina
pronto a scoppiare quando
amore è altro che l’incontra
tornando a casa.
.
Terminato il trasloco,
ai saluti ha raccolto le tendine
e non ha lasciato altro
da osservare.

*

Immenso

Adoro sentirle passare sulla Via Emilia,
bestie funambole che nel momento vicino
sono attimo infinito speso bene;
la solitudine accarezzata sta meglio
porta il vento tra i capelli.
L’Immenso beatifica, esulta, fa paura.

*