Ripartenza 55

Hi hi hi hi !!! Mi sto esercitando alla risata diabolica con cui questa sera aprirò il portone a quei piccoli sventurati travestiti da Harry Potter in cerca noie. Sto provando un travestimento da Ozzie Osbourne in procinto di decapitare un piccione, che decollerò a morsi davanti ai bambinetti, i quali presi dallo spavento fuggiranno urlando e maledicendo il giorno in cui mi hanno incontrato. Ovviamente sul campanello ho già sostituito la dicitura Almerighi con quella di Osbourne. Questo per quanto concerne il concetto di scherzetto. Sto preparandomi comunque anche sul versante dolcetto. Ho recuperato uno sfavillante sacchetto della Lindt e l’ho riempito con cioccolatini e caramelle varie, tutto rigorosamente scaduto dal tempo delle Guerre Puniche. Dopo mezzanotte, per sviare i sospetti, sul campanello rimetterò la dicitura Almerighi, così per confondere le acque. Aspetto i sopravvissuti per Halloween 2022: hihihihihi!

Gioielli Rubati 168: Silviatico – Khan Klynski – Franco Bonvini – Marco G. Maggi – Antonella Pizzo – Giancarlo Stoccoro – Daniela Cerrato – Maurizio Manzo.

… a nascondino
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Abbracciare il tronco mi sta bene, sai
ma non saprei contare fino a cento:
i lupi non sanno contare, è noto.
E nel bosco usciamo a sera che affonda.
Se vuoi giocare a nascondino, vieni
di notte sotto al dirupo e stai fuori
dal mondo. Li vedremo come che sia
possibile l’arte dell’incontrarsi:
io che non conto, tu che ti nascondi,
la mezza luna che è su, tu che ridi
le ombre che danzano, io che non ti scopro
… si, siamo dei fruscii che si cercano:
in pegno dai il tuo sorriso al ruscello.
Se ti trovo, lo berrò a mani giunte.
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di Silviatico, qui:
https://sempreadelantando.wordpress.com/2021/10/20/a-nascondino/
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“alla distanza
d’imperfetto precipizio”
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ancora del tempo per poco
nelle meccaniche impeccabili del fuoco
piccolo cuore di metallo ti perdono
tra le fiamme dalla bocca colate
nel fiato, in un ritratto impreciso,
nella carenza tra le piccole cose
e tu che rovistavi gli dei
tendendo lacrime al terreno deserto,
la vita alle intemperie, alla paura
come nel cielo mendicato la misura,
alla distanza
d’imperfetto precipizio,
tu che respingi ciò che brucia dall’inferno,
l’eterno inganno su cui i ricordi infrangono
le messi,
l’avanzo di preziose parole
figlie d’un verbo maledetto, di libeccio
alle carezze della cenere t’invito
ai venti come nervo scoperto,
scolpito d’emozioni dall’interno
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di Khan Klynski, qui:
https://www.facebook.com/michelangelo.giuffrida
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Fiori di buio
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Vorrei scrivere di questa finestra
aperta su un angolo di cielo
abitato dalla luna
e degli orli degli alberi
disegnati dalla sua luce.
e dei fiori nascosti nel buio
oltre la rete di ristrutturazioni o d’illusioni.
E’ questa un’ora in cui nessuno passa
un’ora muta, e quieta
che ci si può dormire e anche sognare
ma io sto qui sveglio a guardare
le nuvole che viaggiano
e ad ascoltare l’aria
che si allunga tra le foglie
e le fa sospirare.
A guardare e ad ascoltare
e ad aspettare il momento
in cui la luce della luna rivelerà i fiori.
E se anche poi non succedesse
lo so che sono lì
come io sono qui.
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di Franco Bonvini, qui
https://bonvinifranco.wordpress.com/2021/10/21/fiori-di-buio/
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Sägemännle (taglialegna)
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Sägemännle, lo pronunci con voce bambina
una dolcezza
proveniente dritta dritta dalla tua infanzia
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Un carosello di leve e campanelli
ruote con pale e giochi d’acqua
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È così l’innocenza di quei giorni
accarezzati da un rigoglio di suoni amorosi
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Nel tempo il presente si divincola
tra un’imprecazione e una bestemmia
e resta la domanda di quanti,
uomini o donne, in questi anni,
siano diventati gnomi
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o giganti
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di Marco G. Maggi, qui:
https://marcogmaggi1.wordpress.com/2021/08/31/sagemannle/
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Si parte
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Si parte con in mano un giglio una mimosa
ad incontrare la persa nelle nebbie ed oggi ritrovata
per un azzurro un fuoco un arancione denso
è tutto accade per questo mare immenso
che abita le nostre vite  e nel profondo giace
e cambia faccia e cupo ringhia morte
di decomposizione si nutre e si ricicla
in circolo colora e canta
poi albeggia e tutto ricomincia
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di Antonella Pizzo, qui:
https://antonellapizzo.wordpress.com/2021/05/10/si-parte/
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Riempiamo finestre di sguardo
vigiliamo con gli occhi
ogni istante d’addio
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Il silenzio al chiaro di luna
accompagna la mano che scrive
sembra che allunghi i nostri passi
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Attendiamo l’abbraccio dell’ ombra
il gesto che asciuga la data
ci invita a prendere congedo
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di Giancarlo Stoccoro, qui:
https://www.facebook.com/giancarlo.stoccoro
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l’amico dei colombi
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Giacinto indecifrabile semplicità,
astronauta il sogno infantile,
tornava sui suoi passi ogni giorno
e la luna gli sorrideva.
Parlava ai colombi veri amici
di vita e di strada. Sguardo vivo
e una buona parola all’offerta,
per coerenza non domandava
era figlio della Libertà
autentico cittadino del mondo,
col silenzio di tutte le lingue
a testa bassa osservava il cielo.
Resta in una foto e nei ricordi
una dignità che non si estingue.
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di Daniela Cerrato, qui:
https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/2021/10/25/lamico-dei-colombi/
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aspettavo un resoconto
di come si addormentano
i fiori prima del vento
e sognano di essere finti
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di Maurizio Manzo, qui:
https://www.facebook.com/maurizio61manzo
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Ripartenza 54

Ti alzi una mattina e scopri che sei scoperto. Eh… direte voi, attento che dormire a culo scoperto è pericoloso! Ma no! Cosa avete capito? Scopri che sei scoperto col vaccinone, tu che ti credevi blindato fino a marzo del prossimo anno. Insomma, io ho fatto lo scorso dieci giugno il vaccinone belli capelli che non fa male agli occhi, insomma il vaccino Johnson, e Crisanti dice che copre massimo due mesi. A parte che in agosto dormivo nudo, ma dunque sarei scoperto dal dieci agosto come nella famosa poesia di Giovanni Pascoli? Questo Crisanti porta sfiga solo a guardarlo… lo guardi e l’innocua pozzanghera su cui hai messo piede si rivela una voragine di otto metri e anneghi. «Chi ha fatto il vaccino Johnson & Johnson deve fare la seconda dose», così l’esperto. «Si è scoperto che non è un vaccino monodose. Va fatta la seconda dose perché chi lo ha fatto a giugno ora di fatto è scoperto. A breve credo che usciranno comunicazioni a riguardo» queste le parole del virologo, che sicuramente mi stava pensando, a questo punto mi interrogo sul tipo di comunicazione che riceverò, sarà un certificato di morte? Ma che bella ripartenza!

Sogno goloso di Saverio Caruso

Dove sono? Che faccio? Cos’è?                                                 
Così, senza annunciarsi, mi è comparsa                                           
Ma no, l’odore l’avevo sentito                                             
Una sfogliatella tutta plissettata si mette in mostra, incipriata com’è, mi vuole tentare                            
Non ce n’è bisogno, mi è venuta già la voglia                         
E peggio di una donna incinta, questa voglia me la devo far passare                          
Si presenta sopra una guantiera d’argento, una nasprata, Seno di Venere        
Liscia liscia e con una ciliegia per capezzolo; ma allora è domenica! Zio Tanuccio ha sfornato!                           
Un morso grande, alla crema di cannella voglio arrivare                                             
La sequenza continua: una cesta piena di zeppole pasciute e inzuccherate                      
Le mie mani sono già grasse; ma allora è San Giuseppe!                                       
Una pila di tòrtani ho di fronte, uno sopra l’altro, trapuntati di mille colori                                            
Che subito voglio sentirne il sapore; ma allora e Pasqua!                                           
Tarallucci dolci, a serte appesi, e mostaccioli sparsi, dritti e sdraiati                        
sopra una bancarella, me li mangio con gli occhi; ma allora è Sant’Anna!                            
Un piatto grosso a centro tavola stracolmo di zèppole infioccate                              
Sono ancora cocenti, e il miele le ha incollate, mi ci scotto le labbra                               
chi se ne importa; ma allora è Natale!                                
E poi mi rinfresco con quella bella ragazza di una volta                                                 
Un bacio appiccicaticcio di zucchero e imbrattato di miele; ma allora son ragazzo!                                          
L’orologio del campanile mi suona anche dal di dentro; che peccato, è solamente mattina!                                
Sì, sì, che peccato. Sì, sì, solamente: Bestemmia!                            
Svegliarsi al mattino non è mai peccato, non è mai solamente.                             
Si dice: non credere ai sogni, ma come si fa a non crederci: ho sentito l’odore, il sapore e pure la voglia                                
E poi io ci credo perché mi sento sazio, mi sono riempito: ah!

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(titolo originale Suonno leccùccio, testo originariamente in vernacolo tradotto dall’autore; tratto dal libro Scario Flash Back di Saverio Caruso)

Ripartenza 53

La casta politica che insudicia l’Italia da cinquant’anni non è capace se non di amministrare la sua propria immondizia. Basta! Questa parola noi la grideremo su la piazza di Montecitorio e su la piazza del Quirinale. Da troppo tempo il popolo attende una parola di vita. Ci siamo levati soli contro l’immenso potere dei ladri, degli usurai e dei falsari. Loro sono morti. Guardateli in viso, quando seggono al banco del Potere con le braccia conserte e contemplano il soffitto che non crolla. Le vecchie seggiole sono più vive di loro. (Gabriele D’Annunzio, 1929).