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Ancora una volta i rapporti tra Italia e Francia sono ai minimi storici, se è vero che il bravo Macron lo scorso anno telefonò agli organizzatori dell’Eurovision Song Contest affinché l’ormai certa vittoria dei maneschini fosse bloccata. Eh, il televoto alla Macron è un’opera d’arte, o più semplicemente ha telefonato sette milioni di volte perché il rappresentante canoro della Francia, tale Barbara Pravi cugina alla lontana di Patty Pravo, prendesse uno sfracello di voti. Non è dato sapere, i servizi segreti francesi sono molto abbottonati sull’argomento malgrado l’Eliseo abbia ricevuto per il mese di maggio 2021 una bolletta telefonica da un miliardo di euro. Vive la France! Anche i servizi segreti italiani tacciono e hanno appeso sul portone della sede il cartello chiuso per ferie. Quest’anno le cose sono molto più semplici: Achille Lauro per San Marino è stato cacciato con infamia, mentre Mahmood e Blanco, rappresentanti dell’Italia il paese un tempo noto per i focosi maschi latini, hanno limonato in diretta e sono andati direttamente in finale.
(dedicata fittiziamente a Cesare Pavese)
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Per motivi di decenza da oggi il diario cambia pelle, anche se molti si erano illusi che fosse finita ieri, ma ieri era il Primo Aprile, Giornata Mondiale dell’Ittiosauro. Si sa che noi acculturati non utilizziamo il pesce per fare scherzi di minchia, ma l’ittiosauro che è assai più chic. Avete sentito che finalmente i super ricchi saranno tassati in tutto il mondo? Dovranno versare annualmente alle casse della Fao il 75% dei loro profitti. In un mondo che riserva mai una gioia almeno lasciatecene provare una. Mi chiedo però con una punta di autentico dolore cosa farà da oggi il Generalissimo Figliuolo, il vincitore della campagna del fico secco ora farà una vita da Cincinnato? Certo che noi italiani non abbiamo nulla di cui essere fieri se non del nostro passato e del bidet. Noi italiani avremo la faccia come il culo, ma entrambi li laviamo bene, mica siamo come gli stranieri che nel bidet ci piantano il basilico! Insomma, bidet a parte, tutto continua come prima: mai na gioia!
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