Svolta di Federico Garcìa Lorca

Federico Garcia Lorca (1898 – 1937)

Voglio tornare all’infanzia.
E dall’infanzia all’ombra.
Te ne vai, usignolo?
Vattene.
Voglio tornare nell’ombra.
E dall’ombra al fiore.
Vai via, profumo?
Vattene!
Voglio tornare al fiore.
E dal fiore
al mio cuore
Te ne vai, amore?
Addio!
[Al mio deserto cuore!]

*

Dopo le feste di Julio Cortàzar

Julio Cortázar, all’anagrafe Julio Florencio Cortázar Descotte (Ixelles, 26 agosto 1914 – Parigi, 12 febbraio 1984), è stato uno scrittore, poeta, critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese, maestro del racconto, particolarmente attivo nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero.

E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,
com’era bello sapere che eri lì
come una corrente che ristagna,
sola con me sull’orlo della notte
e che duravi, eri più che il tempo,
eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamati di nuovo
a svegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.

*

Fragment di Rupert Brooke

Rupert Chawner Brooke (1887 – 1915) è stato un poeta britannico, noto per i suoi sonetti di guerra scritti durante la prima guerra mondiale, fra i quali il più famoso è probabilmente The Soldier.

Vagavo sul ponte, per un’ora, stanotte
sotto un cielo nuvoloso e senza luna; e sbirciavo
nelle finestre, guardavo i miei amici a tavola,
o giocando a carte, o in piedi sull’uscio,
o venendo fuori nell’oscurità. Ancora
nessuno poteva vedermi.
………………….Avrei pensato a loro
– svagati, a una settimana dalla battaglia – con pena,
fieri nella loro forza e nel peso e fermezza
e compatta bellezza dei corpi, con pena che
questa lieta macchina di splendore sarebbe stata presto spezzata,
dimenticata, smontata, fatta a pezzi…
…………………..Ma come sempre
potevo solo vederli passare, davanti alla luce della lampada,
come ombre colorate, più sottili di una membrana di vetro,
deboli bolle, più tenui della tenue luce delle onde
che scoppiarono in fosforo nella notte,
cose caduche e strani fantasmi – prossimi a morire
per altri fantasmi – questo, o quello, o io.

*

Introduzione alla poesia di Billy Collins

Billy Collins (1941) poeta americano.

Chiedo loro di prendere una poesia
e di tenerla in alto controluce
come una diapositiva a colori
o di premere un orecchio sul suo alveare.
Dico loro di gettare un topo in una poesia
e osservarlo mentre cerca di uscire,
o di entrare nella stanza della poesia
e cercare a tentoni l’interruttore sul muro.
Voglio che facciano sci d’acqua
sulla superficie di una poesia e salutino
con la mano il nome dell’autore sulla spiaggia.
Ma la sola cosa che loro vogliono fare
è legarla con una corda a una sedia
e torturarla finché non confessi.
La picchiano con un tubo di gomma
per scoprire che cosa davvero vuol dire.


Traduzione di Franco Nasi

L’Acrobata di Antigone Kefala

Antigone Kefala (1935 – 2022) fu una poetessa e scrittrice australiana di origini greco-rumene. È stata membro del Literature Board dell’Australia Council ed è riconosciuta come una voce importante nel catturare l’esperienza dei migranti nell’Australia contemporanea.

Sono colui che celebra giorno dopo giorno
i riti della ricerca davanti al tuo occhio nudo.
Non arrivo a te – benché
riesca a gridare il tuo nome –
nella sconfinata desolazione del cielo,
giorno dopo giorno,anno dopo anno,
eternità. Lo sai bene.

Grido soltanto per placare la paura.
Riscaldo il corpo gelato con la mia eco.
Fingo che tu non sia là.
Dimentico a me stesso ammirando i miei giochi di prestigio.
Resisti. Lo sforzo di tenerti
a questa fune tesa che non offre
sostegno contro l’oscurità.

Chi mi insegnerà a non temere
la caduta?

*

Te di Mohamed Arezki Hamour

Mohamed Arezki Hamour, nato nel 1961 ad Hakkafa, è un estremista della Democrazia. Da sempre aspira a “vedere proclamato in Algeria lo Stato di Diritto, vedere trionfare le libertà e la democrazia sul suolo nazionale, e rivedere FINALMENTE sui volti degli Algerini il sorriso”.
La sorgente non aveva
la freschezza dei tuoi occhi
la sua acqua non scorreva
come scorreva il tuo ridere
per le pianure
le montagne e sotto i grandi alberi
che restituivano al tuo ridere
il suo eco di sogno. 

*

Magia Nera di Anne Sexton

Anne Sexton (1928 -1974)

Una donna che scrive è troppo sensibile e sensuale,
quali estasi e portenti!
Come se mestrui bimbi ed isole
non fossero abbastanza,
come se iettatori e pettegoli
e ortaggi non fossero abbastanza.
Crede di poter prevedere gli astri.
Nell’essenza una scrittrice è una spia.
Amore mio, così io son ragazza.
Un uomo che scrive è troppo colto e cerebrale,
quali fatture e feticci!
Come se erezioni congressi e merci
non fossero abbastanza;
come se macchine galeoni
e guerre non fossero già abbastanza.
Come un mobile usato costruisce un albero.
Nell’essenza uno scrittore è un ladro.
Amore mio, tu maschio sei così.
Mai amando noi stessi,
odiando anche le nostre scarpe,
i nostri cappelli,
ci amiamo preziosa, prezioso.
Le nostre mani sono azzurre e gentili,
gli occhi pieni di tremende confessioni.
Ma quando ci sposiamo
ci abbandoniamo ai figli, disgustati.
Il cibo è troppo e nessuno è restato
a mangiare l’estrosa abbondanza.

Vertigine alla ribalta di Nicole Brossard

Nicole Brossard (1943) è una poetessa e scrittrice franco-canadese di spicco. Il suo lavoro è noto per l’esplorazione di temi femministi e per la sfida del linguaggio e dei punti di vista maschili nella letteratura francese.

il futuro sarebbe poesia sarebbe
occhi di silenzio e di aeroporti
occhi curiosi di velocità e di immenso
luglio ci renderebbe fertili
con leggi dimenticate che sfiorano le nostre guance
e insieme una folla di esistenze
tante vite utili alla vita
ben presto il mondo sarà riempito dalle nostre braccia
mutando senza sosta
noi avremo un falso aspetto
e la preoccupazione di fermare
nel cuore e nelle orecchie
le sillabe colmate di vissuto
non tocchiamo il silenzio
è la nostra riserva di speranza
funzione che rigenera il futuro
una fervida attesa che pazienta
sotto le nostre palpebre

*