Mai na gioia 163

Oddio, dov’è finita giorgina merdoni dopo aver vinto in solitaria le elezioni? Prima era allegra, ballava, agitava culone e piedoni, aveva già in mente un disegno di legge per l’esenzione Imu per il suo deretano e per quello della pausini. L’hanno data in pellegrinaggio sulla via francigena, alcuni dicono di averla vista apparire a Lourdes, altri dicono ancora di averla vista dall’estetista alla vigilia dell’incontro lite con servino l’uomo della sua vita. In realtà nessuno sa dove sia giorgina, mercoledì ho chiamato la Sciarelli a Chi l’ha visto? Facendo un accorato appello andato a vuoto. Dov’è giorgina merdoni? Che si sia già resa conto quando sia stato facile vincere le elezioni e quant’è invece difficile pagare bollette o fare blocchi navali?

Howard Shore con poesie di Dario Jaramillo Agudelo

Dario Jaramillo Agudelo, poeta colombiano, 1947

Nessuno tocchi questo amore.
Ignorino tutti la cautela del nostro cielo notturno
e che il segreto sia l’aria gioiosa dei nostri placidi sospiri.
Nessun estraneo venga a contaminare
il tuo e il mio sonno:qualsiasi visitatore
viene a invadere il tiepido ambito da noi abitato;
qui il tempo è acqua fresca in movimento,
quasi sottile volo,e tutte le persone vivono
molto lontano dal nostro giardino allucinato,
fuori dal nostro paradiso segreto.

*

Elogio della mia notte bianca,
soppressione degli abissi del mio cuore,
annientatrice dei miei momenti atroci.
Benedette la tua carezza e la tua parola, Signora della Placida Ronda,
ragazza mia che detesta piangere al mattino,
ragazza che parla da sola nella casa e ride.
Onda fragile, sotto il mio corpo ardente il tuo corpo mio si calcina in un delirio di luce
e allora siamo una sola sostanza.
Fiore del mio ansimare e della mia estasi, tu, l’ammutolita,
con la tua mano sul mio petto dicendomi la luminosità con il silenzio,
permettendo che il tempo scorra su di noi senza sfiorarci,

*

Potrei perfettamente cancellarti dalla mia vita,
non rispondere alle tue telefonate,
non aprirti la porta di casa,
non pensarti, non desiderarti,
non cercarti nei posti comuni e non rivederti più,
girare per le strade dove so che tu non passi,
eliminare dalla mia memoria ogni istante condiviso con te,
ogni ricordo del tuo ricordo,
dimenticare il tuo viso fino al punto di non riconoscerti,
rispondere evasivamente quando mi domanderanno di te
e fare come se tu non fossi mai esistita.
Però ti amo.

***

Ignari elettori

Li attesero sotto casa,
dietro i portoni fecero la posta:
qualcuno entrò dalla finestra
prima a blandire poi coi randelli,
dicemmo mai più non fu così.
.
Continuando a turarci il naso
soffocammo tutti.
.
Bastò un attimo di sventatezza
acqua e fango scardinarono le porte;
ieri promesse oggi amnesie 
terminati gli appelli
tornarono maggioranza silenziosa.

*

Mai na gioia 162

Le comiche: tutti i media stanno raccontando che i russi sono cretini. Infatti dopo essersi bombardati da soli nella centrale atomica di Zaporizhzhia che occupano, ma sarà stato giusto per abbronzarsi meglio, ora in pieno trip masochistico sono passati ad auto-sabotarsi pure il Nordstream; un gasdotto da loro in massima parte finanziato e costruito, che avrebbero danneggiato gravemente invece che limitarsi a chiudere le manovelle di erogazione. Ci saremmo bevuti l’ennesima pisciata se non che il capodelegazione per le relazioni UE-USA del Parlamento europeo, il polacco Sikorski, ha ringraziato pubblicamente gli USA per la messa fuori uso del Nord Stream. Un capolavoro!

Una breve poesia di Yana Yazova

Poetessa e autrice di romanzi, Yana Yazova (1912 – 1974) studiò  a Sofia, e cominciò la sua carriera di scrittrice mentre frequentava ancora la scuola.  All’età di venti anni, la Yazova pubblicò nel 1931 il suo primo volume di poesie. Trascorse lunghi periodi viaggiando attraverso l’Europa e l’Asia per arricchire la sua cultura.  Dopo l’ascesa del regime comunista (1944) è stata costretta a sopravvivere vendendo  pezzi d’antiquariato che aveva acquisito nel corso dei decenni precedenti. 
Morì assassinata nel 1974 . La maggior parte delle sue carte private scomparvero.

Cuore, le mie canzoni, rotola
le mie rocce taglienti.
La mia gente è piccola, sono
sul campo, non li sento!
E ho la peste in loro,
vampiri, lama…
Ma le mie canzoni non possono, non
moriranno così invano!…

*

Quale cielo navigare

Quale cielo navigare
se non c’è acqua
per sciogliere il sapone:
spesso le case
assomigliano a loro lontane parenti
dove si va per funghi senza patentino,
i giorni buoni generano speranze
incendiate da frotte di giorni cattivi 
che allungano il calendario,
volevo gridare come lo scrittore
affrancato dalla propria anima,
tutto sommato le scuse sono superflue
quando l’estraneo
ammutolisce il Don Chisciotte
pronto a battagliare anche con Dio.

*