Prostrato a un infinito
stato di grazia, e giorni,
giorni oramai d’inquiete
che il quotidiano miete
ogni fiore, ogni profumo
e ne fa secco. Mani sì,
d’inconsistenza al grido
una sull’altra e sonno
dai malagevoli sogni,
fino ai tagli di luce
da finestre disimparate
e brandelli di faccende
ancora in mezzo.
(2007 da “Coscienze di mulini a vento”)