multimedia: un inedito e il pantheon di Adeodato Piazza Nicolai

Con l’affetto di sempre al mio amico Adeo.

DEI DELL’AMORE
Dove nasce adesso il dio dell’amore?
Su MTV? Negli stadi completamente intasati?
Narciso allo specchio disperso nel sesso
che lo condanna alla sua sorte. Mick Jagger,
Brian Ferry, Dylan Thomas oppure Bruce
Springsteen? Domani chi sorgerà dalla
melma per conquistare le splendide modelle,
le singole donne, le manager che sormontano
oltre i soffitti di vetro? L’eros dei Roxy Music
purtroppo è datato, affondato nel più imperfetto
passato. U2 sopravvive insieme a Molock,
dio dell’euro del dollaro, della sterlina. Gli altri
arrancano in ultramoderni salotti, piccoli inferni
nelle periferie, nelle scuole, nelle discoteche.
Vite patetiche e sepolcrali, superficiali.
Jimmy Hendrix, suonerà ancora i suoi blues
il rock-and-roll insieme alla musica soul?
Janis Joplin risorta perderà la sfida lo stesso?
Mick Jagger è sempre più magro,
fa tanta pena alle teenager. Jim Morrison
se ne andrà di nuovo. E tutti gli altri? Good-bye
a tutti. Hello alla sempre più sexy Monroe …

© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 13 settembre, ore 22:50

GODS OF LOVE
These days where is love born? On
MTV? In playfields completely filled?
Narcisus in front of the mirror lost in sex
condemning him to his fate. Mick Jagger,
Brian Ferry, Dylan Thomas or else Bruce
Spreengstein? Tomorrow who will arise
from the mud to conquer fabulous models.
unmarried women, lady managers who climb
over glass ceilings? The eros of Roxy Music
is sadly passé, sunk in the worst imperfect
past. U 2 survives together with Moloch,
god of the euro, the dollar, the sterlin. All
others struggle in various ultrascarse stages,
small hells on the edge of cities, of schools
and discoteques. Superficial, pathetic half-
buried lives. Will Jimmy Hendricks still play
his blues rock&roll besides his soul music?
Will Janis Joplin be resurrected and lose her
battle again? Mick Jagger alwas more skinny
will disappoint the teenagers. Jim Morrison
will die again. And everyone else? Good-bye
to all. Hello to the even-sexier Marilyn Monroe …
© 2017 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 13 September, at 22:50

E’ attesa

lotto, tabaccheria
la fermata annessa
fissa la voglia di baciarti in bocca
ogni volta l’ultima.

Limpida sera sfiorata appena
dentro un cortile assonnato
e un battente,
da cui soltanto le rose
fanno rumore.

E’ attesa
col suo formato in spigoli
si trasforma si sveste,
fa del sillabario muto
una stazione affollata.

La strada sola si accorcia,
mistero di seni e gelosie
appena rinnovate.
Il cuore, la piazza,
i dubbi della vita:

eccola. Cade
la freccia che mi ha trafitto,
lì per lì sorride
sanguina dopo.

eh sticazzi: LE POSIZIONI DEL FOTTITI

Riservisti dell’immaginazione, shampiste aspiranti dive, chierichetti dal culetto d’oro, quando serve si scoprono una grande dirittura morale. Succede così ogni volta, i riservisti dell’immaginazione hanno bisogno di evadere la monotonia della solita alcova e della solita pugnetta. Quindi potrebbero benissimo fottersi tra loro senza coinvolgere la poesia? Ne sono pienamente convinto. Perciò FOTTETEVI.

Prendiamo questo memorabile verso di F.D., la peggior poetessa italiana vivente. Esso nella sua lussureggiante infelicità recita: “Tu da stronzo mi svuoti.” Ogni normodotato che si rispetti capisce bene di cosa si tratta, gli imbecilli invece urlano al capolavoro. Forse costei, la peggior poetessa italiana vivente, ora glorificata sugli altari da alcuni riservisti dell’immaginazione, intendeva poetare (o petare) dicendo che il tizio apostrofato fa lo stronzo e quindi la prosciuga di ogni felicità? Così come è scritto ha invece un sapore decisemante lassativo. Tu (guttalax?) da stronzo mi svuoti. Perciò se non sai scrivere FOTTITI.

“Comunque vedendo una parola qui e una qua ho capito che si parla di me e d’altro che non accetto a braccia aperte. Infatti mi disturba parecchio di sentirmi considerato il più grande poeta italiano vivente. Avessi 50 anni io stesso mi prenderei in giro presentandomi come tale per almeno 30 40 anni. Ma alla mia età? Non pensavo a poesie in omaggio e commenti innocui. Perché non si discute del problema che la mia ‘Sfida” suggerisce? La quale io l’ho scritta non come invettiva ma come problema della categoria poesia. Ringrazio dicendo però che non sono d’accordo. La mia libertà di accusare non di inveire me la sono guadagnata seguendo un criterio presuntuoso: mai proporre miei scritti a riviste cartacee, premi letterari, grandi e piccoli editori; nessun dirigente ha ricevuto del mio materiale.”
(Alfredo De Palchi, dopo un tripudio di ghiandole salivari su L’Ombra delle Pinzillacchere)

L’importante è non mollare mai: un tempo il diritto più importante era catena di montaggio; oggi, invece, pur di non cercare un lavoro serio ci si aggrappa in ogni caso alla lingua (filologo, autore e leccaculo), quindi staccare, staccare, staccare.

P.S. Questa mattina un mio coetaneo con il mio stesso accento mi ha fermato in Piazza per chiedermi un euro e mezzo per mangiare una pasta ed ha avuto il buongusto di scusarsi, dicendo che è nella merda. Non so perché, ma non l’ho guardato negli occhi mentre gli allungavo il necessario.

Quando si è nella merda, si diventa fastidio per chiunque, anche per chi ci è stato e ha paura di tornarci. Perciò la prossima volta, chiunque tu sia, FOTTITI senza chiedere.

i diffidenti (con Trad. inglese di Adeodato Piazza Nicolai)

il mio letto vive
indicibili fantasie
e non ha nome,
la notte si sa
non è fatta per cantare,

la diffidenza è necessaria
per sopravvivere agli acari
specie al mattino
per uscire in strada,
rientrare indenne
a ogni rispettabile sportello

il letto intatto
il letto sfatto
la sera solenne.

L’ultima passa sulle altre
senza un al di là,
solo perché la sera
non offre altro.

La femmina dell’uomo.
Il maschio della donna.
Quando la donna
con gli anni diventa faticosa,
puntualmente i piedi
tornano freddi.

The diffidents

My bed inhabits
unspoken phantasies
with no name,

necessary diffidence
to survive the bugs
especially in the morning
to go out on the road
reenter with no incidents
in every respectable office window

the bed intact
the bed undone
solemn at night.

The last goes ahead of the others
without a who goes there,
only because evening
offers nothing else.

The man’s woman
the male of a female.
When the female
In old age gets difficult,
punctually her feet
turn cold.

© 2017 American transposition by A. P. Nicolai of the poem I DIFFIDENTI by Flavio Almerighi,
All Rights Reserved for the original and the translation.

Roberto “Freak” Antoni : Manifesto per l’abolizione della poesia

“Se uno s’impegna può star male ovunque” (ignoto 1?)

“Panglosse e pancake adempiano ai rispettivi ruoli” (ignoto 2)

“Ma come? Ma sono secoli che ti amo, cinquemila anni, e tu mi dici di no? Ma vaffanculo!” (Piero Ciampi)

“L’economia italiana cresce più del previsto. Oh come faremo mai? (ignoto 3?)

“Si nasce e si muore soli. Certo in mezzo c’è un bel traffico” (Paolo Conte)

Roberto “Freak” Antoni : Manifesto per l’abolizione della poesia

I
La Poesia è un’astrazione delirante che confonde il senso pratico delle persone, procurando pericolosi turbamenti d’animo.
II
La Poesia si piange addosso e si esalta in modo fuorviante perché esagerata: è lontana dal normale sentire quotidiano, è autoreferenziale e celebrativa.
III
Infatti: la Poesia è oligarchica e antidemocratica: usa parole ricercate, ermetiche e oscure, termini lessicali imprevisti che solo pochi umani possono comprendere. Cfr. Montale: “Una poesia che si capisce troppo facilmente è sospetta di mediocrità!”.
Di conseguenza:
IV
La Poesia ti sottopone e costringe alla tortura fisica del trasporto del vocabolario pesante, reso necessario dalla sua stessa decifrazione e/o decrittazione.
V
Nella sua ontologica autoreferenzialità discriminante, la Poesia crea premesse per una gestione esclusiva da parte di persone definite “speciali” (personaggi d’eccezione) alle quali sarebbe invisa la mediocrità.
VI
La Poesia è pura illusione e seduzione ipnotica, trucco pirotecnico-lessicale.
VII
La Poesia può sconvolgere una vita in maniera irreversibile.
VIII
La Poesia va assunta in piccole dosi, qualora non potesse essere evitata.

Roberto “Freak” Antoni (Bologna, 16 aprile 1954 – Bentivoglio, 12 febbraio 2014) è stato un cantautore, scrittore, attore, artista performativo, poeta e disc jockey italiano.

Cozzolino Benedetto (1914 – 1989)

Cozzolino Benedetto faceva il muratore
in gessato grigio e un foularino alla Battisti,
tanto bastava per i colpi d’aria
inservibile contro una lupara bianca,
dolce con la zazzera da drudo.

A sera, bello in faccia
e con le mani rotte, volava risoluto
sul ventre della fidanzata
un po’ aspro, dolcemente più boscoso a sud.

Lei, un poco rigida, si chiedeva
di chi fosse il sangue
poi, fingendo di godere, colpiva Benedetto
di nomignoli preziosi.

Infine si rendeva conto, tutto il sangue era suo.

a proposito di Piero Ciampi

tu ed io
la nostra situazione è identica
la condizione diversa
mio malgrado
c’è qualcosa di molto pesante
che mi attira verso di te
tu mi hai incontrato
sei andata oltre
ti sei fermata
hai messo i tuoi occhi nei miei
conosciuto la mia paura
proseguito la tua strada
lentamente attendendomi
ebbene mi hai scoperto
e stanotte ripensandoti
ho deciso che da domani
affretterò i miei passi (Piero Ciampi)

(le immagini del video sono tratte dal film
Un chien andalou di Luis Bunuel, 1929)

ascolti amArgine: Once In a Lifetime Talking Heads (1980)

Dove tutto è provvisorio in previsione della globalizzazione. Il loro album migliore, 1980.

Una Volta Nella Vita

E potresti ritrovarti a vivere in una capanna che ti da riparo
e potresti ritrovarti nell’altra parte del mondo
e potresti ritrovarti dietro il volante di una enorme automobile
e potresti ritrovarti in una bella casa, con una bella moglie
e potresti chiedere a te stesso: “beh, come sono arrivato a tutto questo?”

lasciando che passino i giorni, fa che l’acqua mi tenga fermo
lasciando che passino i giorni, l’acqua scorrerà sotto terra
di nuovo nella miseria, dopo che i soldi sono finiti
per una volta nella vita, l’acqua sta scorrendo sotto terra

e potresti chiederti:
come ne verrò fuori?
e potresti chiederti:
dov’è quell’enorme automobile?
e potresti dire a te stesso:
questa non è la mia bella casa!
e potresti dire a te stesso:
questa non è la mia bella moglie!
lasciando che passino i giorni, fa che l’acqua mi tenga fermo
lasciando che passino i giorni, l’acqua scorrerà sotto terra
di nuovo nella miseria, dopo che i soldi sono finiti
per una volta nella vita, l’acqua sta scorrendo sotto terra

è tutto uguale a come è sempre stato…

l’acqua dissolve e rimuove
c’era dell’acqua sul fondo dell’oceano
portiamo dell’acqua sul fondo dell’oceano
rimuoviamo l’acqua dal fondo dell’oceano!

lasciando che passino i giorni, fa che l’acqua mi tenga fermo
lasciando che passino i giorni, l’acqua scorrerà sotto terra
di nuovo nella miseria, dopo che i soldi sono finiti
per una volta nella vita, l’acqua sta scorrendo sotto terra

e potresti chiederti:
cos’è quella bella casa?
e potresti chiederti:
dove porta l’autostrada?
e potresti chiederti:
ho ragione? ho torto?
e potresti dire a te stesso:
Mio Dio! cos’ho fatto?!

lasciando che passino i giorni, fa che l’acqua mi tenga fermo
lasciando che passino i giorni, l’acqua scorrerà sotto terra
di nuovo nella miseria, dopo che i soldi sono finiti
per una volta nella vita, l’acqua sta scorrendo sotto terra

è tutto uguale a come è sempre stato…

Oggi non è un altro giorno

C’è un listino per ogni uniforme,
i dispersi non ricevono onori
potrebbero essere ancora vivi
spassarsela da qualche parte.
Il caldo maledetto è finito,
liberi tutti di tornare agli acciacchi
a imprecazioni e bestemmie
da incidere con le unghie
sul fango ancora vivo.

Oggi non è un altro giorno,
presentimenti e preghiere
sempre in agguato, circostanze
imprevisti ancora in allenamento,
un’indossatrice truccata da capotreno
il seno minuto ma non troppo.
La rivoluzione non scoppierà,
a sessant’anni si gioca a carte.
Le grida assenti, qualche tonfo
la cui origine non è certa.

Credo a volte di sognare
volti buoni in ripiegamento
poi nel pieno del sole che piove
non vedo più,
dice il coreano
o è possibile che adori il bowling,
prosegue
ho sentito dire che mentre ti tuffi
Dio sta giocando a bowling.
E sa giocare, lo so.

La rabbia dentro va compressa
diretta nella giusta direzione.
Quando cambierà,
cambierà davvero.

ascolti amArgine: Clash&Ginsberg Ghetto Defendant (1982)

1979. Joe Strummer: “Le riserve di petrolio dureranno ancora diecimila giorni”.
Giornalista: “Vuoi dire che ci restano diecimila giorni per trovare una fonte d’energia alternativa?”.
Joe Strummer: “No, voglio dire che ci rimangono ancora diecimila giorni per fare rock and roll”.

Combat Rock dei Clash uscì nel 1982, poco più di mille giorni dopo, e fu l’ultimo album (dopo i fasti di London Calling e Sandinista! I due album precedenti) prodotto dalla formazione storica del Gruppo. Questo album contiene una traccia dal titolo Ghetto Defendant. Il brano è stato scritto da Joe Strummer, storico cantante chitarrista del gruppo e da Allen Ginsberg, che offre anche un contributo vocale. Commistione fra rock barricadero e il massimo esponente della Beat Generation. Ho trovato Ghetto Defendant, fin dai primi ascolti di oltre trent’anni fa, un pezzo piuttosto palloso, un episodio minore del disco, anche se piuttosto singolare. Lascio a voi la valutazione

Do the worm on the acropolis
Slamdance the cosmopolis
Enlighten the populace

Hungry darkness of living
Who will thirst in the pit?
Hooked in metropolis
She spent a lifetime deciding
How to run from it
Addicts of metropolis
Once fate had a witness
And the years seemed like friends
Girlfriends
Her babies can dream
But dreams begin like the end

Shot into eternity
Methadone kitty
Iron serenity

Ghetto defendant
It is heroin pity
Not tear gas nor baton charge
That stops you taking the city

Strung out of commitee
Walled out of the city
Clubbed down from uptown
Sprayed pest from the nest
Run out to barrio town
The guards are itchy
Forced to watch at the feast
Then sweep up the night
Flipped pieces of coin
Broken bottles
Exchanged for birthright
Grifted in a jiffy

Strung out committee
Sitting pretty
Graphed in a jiffy
No pity, pretty

The ghetto prince of gutter poets
Was bounced out of the room
Jean Arthur Rimbaud
By bodyguards of greed
For disturbing the bomb
1873
His words like flamethrowers
Paris’ Commune
Burnt the ghettos in their chests
His face was painted wither
And he was laid to rest

Died in Marseille
Buried in Charleville
Shut up

Soap floods oil in water
All churn in the wake
On the great ship of progress
The crew can’t find the brake
Klaxons are blaring
The admiral snores command
Submarines boil in ocean
While the armies fights with suns

PERSEGUITATO DEL GHETTO

Faccia il verme sull’acropoli
Slamdance cosmopolita
Per distrarre il popolino

Oscurità affamate di vivi,
Chi avrà sete dentro una fogna?
Adescata nella città
Passò tutta l’esistenza a decidere
Come scapparne via
Tossicodipendenti di città
Una volta il destino aveva un senso
E gli anni mi sembravano amici
Ora le ragazze innamorate
Partoriscono bambini che possono sognare
Solo sogni che cominciano con la morte

Spari in eterno
Gatti pieni di metadone
Serenità in un polmone d’acciaio

Perseguitato del ghetto
L’eroina non ti piega
Né il gas lacrimogeno né le cariche coi manganelli
Ti impediranno di prendere la città

Buttati fuori dalla società
Murati fuori dalla città
Cacciati via a bastonate dai benestanti
Ci hanno messo la peste in casa nostra
Siamo scappati di corsa fuori dai ghetti
Gli sbirri sono nervosi
Costretti a fare i piantoni durante le feste
E a raccogliere nel buio
Pochi spiccioli gettati
Hanno cocci di vetro
In cambio della vita
Sono nati fregati

Quelli che governano
tranquilli e di aspetto piacevole
In un attimo fanno una legge
Senza pietà, ma di aspetto piacevole

Il principe del ghetto re dei poeti di fogna
Fu cacciato fuori dalla stanza
Jean Arthur Rimbaud
Dai guardiani della speculazione
Per aver disturbato le loro bombe
1873
Le sue parole lanciavano fiamme
Comune di Parigi
Bruciavano i ghetti da dentro le barriere
Ma la sua faccia era diversa dalle altre
Allora fu emarginato

Morto a Marsiglia
Sepolto a Charleville
Tacque

Detersivi e petrolio nell’acqua che ci allaga
Tutto è sveglio e agitato
Sulla grande nave del progresso
La ciurma è senza freni
Le sirene urlano
L’ammiraglio dorme mentre dà ordini
Sottomarini bolliti nell’oceano
Mentre gli eserciti combattono con le stelle