blues a imitazione

Spaiata, tutta presa
dalla cruna di un ago.
Il tempo perdendo tempo
tra dire fare
fa finta di niente.

Tutti beati aforismi,
un bell’addome
cambia moto e mode,
chi è stato amato non sa.

Chi è partorita ogni giorno
grida, arriva al termine
per dose eccessiva.

Tace il cortile
un cane smette di abbaiare
chiude la stazione.

Cosa aggiungere,
per chi non merita riposo
e a dir poco tace
robusto come la corda
della speranza, niente

(in morte di Erla per overdose)

3 pensieri su “blues a imitazione

  1. Buonasera;

    ho fatto un giro sul suo blog, prima di immergermi in una brutta settimana, per risolvere problemi di salute.

    Non faccio classifiche, non inizio corse al ribasso “lei è più bravo di me – no, non è vero, è il contrario…”: non mi ci sono mai ritrovato.

    Ma di sicuro lei sa quello che scrive, ci sono dietro cultura, cuore, idee chiare. Non è poco, quando spesso passa la parola d’ordine “faccio arte per esprimere me stesso”.

    Avrà visto che non ho un blog, ma un semplice sito, per comunicare le mie novità e tenere aggiornati quei pochi che mi seguono. Non è solo il disagio che – probabilmente causa l’età – provo per ciò che è virtuale: è che ho sempre preferito i tempi lunghi della corrispondenza epistolare (ma adesso mi sono adattato anche a quelli più brevi delle e-m), alle due-tre righe dei commenti stile social-network. Forse sono definitivamente e ahimè superato…

    Però condivido quello che scrive (mi riferisco soprattutto alle poesie su Utopia) e ne sento la dignità.

    Probabilmente – ma questo potrebbe essere alla fine un difetto – la rete è piena di siti e blog interessanti, che offrono contenuti culturali e creativi degni di nota; se ho scritto che potrebbe essere un difetto, mi riferivo all’impossibilità di seguirne un buon numero, stante la rapidità con la quale si possono creare. ma son contento di aver trovato qualcos’altro di valido, in quella piccola fettina del panorama culturale che riesco a frequentare.

    Non so se mi verranno commenti a quello che scriverà, ma continuerò a leggerla, di tanto in tanto.

    In bocca al lupo e continui: la qualità – almeno in Italia – è sempre stata “amArgine”, anche quando non sembrava.

    Alberto Rizzi

  2. Tristemente angosciante. Adoro il blues: quello di ieri ne farei davvero overdose, anche questa parola mi è ingombrante.
    ( faccio fatica, la tastiera insiste, scrive ribellandosi al mio dire).
    Un abbraccio
    Chiara

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