Un inedito di Carolina Almerighi

Ieri Carolina mi ha chiesto se avessi avuto voglia di leggere la sua ultima poesia, e al mio assenso me la ha inviata. L’ho trovata bella per due motivi fondamentali. Il primo è nella scrittura, ben delineata e capace di trasmettere appieno il senso e l’umore che l’ha generata. Il secondo è nel contenuto, dove stanno il disagio e la volontà di reagire ad esso per voltar pagina. Col permesso dell’autrice ve la propongo.

Frustano la testa
Parole di ghiaccio con cui ti perdo
Mai scelta fu più giusta
Di quella che consigliò l’orgoglio
Ferito sbraita in un buio profondo
Nessuno lo sente
Fa giocare ira come se una semplice smorfia non bastasse
Arriva solitudine che in silenzio
Soffia piano una sinfonia
A me familiare, mi spaventa
Odora di amaro
Sorrido perché ti perdo
Mi perdo in un sorriso, ricordo di salsedine e lacrime nel cocktail
Scorrono come se non valessero più una bollicina.
La accendo, sbuffo e penso
Sono arrivata fin qui.
Girati verso una stagione nuova, torneranno le rondini
Le smagliature si abbronzeranno e tu farai attenzione a coprirle col costume.
Lascialo portare dal mare, lontano
arriverà ad un’altra riva
Sarà quella, casa

35 pensieri su “Un inedito di Carolina Almerighi

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