Pietra in ombra, semisepolta,
ammutolita di muschio,
patria di insetti sotterranei,
disperati quando viene sollevata
e luce afferra in cecità e pazzie.
Chissà per quanto tempo ancora
terre e spiagge rimarranno qui
a sostenerci fiato e passi.
Chissà, aprissi indici e pollici,
le mia lettera volerebbe via
assieme ai baci che porta.
Dopo il capriccio di uno sguardo
l’uomo l’allontana così com’é.
Rotola adesso, soggetta all’ubbie
d’aria, fuoco, acqua, gravità.
Scivola tra fiori di vita breve.
i pensieri trattenuti faticano ancor più dei piedi a restare…Buongiorno Flavio
buongiorno a te, grazie
Si addentrano memorie di vario genere nella mente, attenta allo scorrere delle stagioni, che nel loro andare incutono un senso di timore…
Buongiorno
Buongiorno Silvia, grazie
direi quasi 2 poesie, l’una incastrata dentro l’altra, a creare suggestiva dis-continuità -nel comune motivo della fragilità e della dispersione-, apparentata da espressive parole che si rincorrono muschio, terra, spiaggia, voli, fuoco, aria, acqua,
sì, non ho usato il corsivo a caso, grazie per la lettura
Struttura bellissima, di quelle_che_piacciono_a_me, che ritma un tempo-versi che attanaglia, interroga, ma, soprattutto, non lascia indifferenti. Che mi piace si può scrivere?? 😘
ahahah! certo, grazie!
Lascia che la lettera voli via…
affidiamola al vento
Tempus fugit, sed amor stat… ❤
❤
Almeno qualcuno l’ha sollevata per scoperchiare tutto il mondo che sta di sotto: sasso o terra non importa, anche l’invisibile ha bisogno di un po’ d’aria. Grande Flavio… sempre sul pezzo!
Grazie Antonio
Il respiro è come il vento il primo necessario alla vita, mentre il vento è necessario per pulire e far vivere l’atmosfera e ciò che essa contiene.
gentilissima, grazie