Gioielli Rubati 98: Antonio Bianchetti – Enrico Barbieri – Mariangela Ruggiu – Dulce Maria Loynaz – Alexandra Bastari – mimi – Barbara Auzou -Augusto Roa Bastos.

IO SONO IL TUO UOMO

“… e se vuoi divorare la strada in solitudine
io scomparirò per te…
Io sono il tuo uomo”
(Leonard Cohen)

Coprimi
con la tua voglia di esistere

riempimi di vita
e poi lasciami solo
se vuoi
dove possiamo ritrovarci
anche nello spazio dimenticato

Ci basta poco prima di morire
prima di soffrire
quando ci si perde
in un solo momento

Possiamo toccarci
ripetutamente
e poi abbandonarci
dove le ipotesi del nulla
fingono di scomparire
Ma noi ci rivedremo
per ridare al buio
la forma qualunque di una stella
prima di gioire

È come aprire
la porta di una cella

Rivederci prima di fuggire

di Antonio Bianchetti, qui:
IO SONO IL TUO UOMO

*

Potevo nominare tutti i fiori
poi ho visto il corpo scheletrificato
di un cucciolo già parte della
terra, tra formiche e farfalle,
scendendo per i campi
con gli stormi in uno schema
così educato al ritmo
della misura e del bisogno, giù
c’era la mascella fossile
mangiata e risorta alla roccia,
così anche le zampe
e le orbite vuote, nessun odore
di morte e nessuna nausea,
come dicono che al ritorno
si possa trovare l’ombra
sempre intatta, tra i capillari che
tremano negli occhi dell’uomo,
dove il bianco o il nostro volto
corrono per sempre tra i rami
dei mondi rossi al principio.

di Enrico Barbieri, qui:
https://www.facebook.com/groups/825958347522180/

*

le parole della notte
vengono da un metro di distanza
c’è un silenzio infranto
come se la voce fosse caduta
su questo pavimento duro di ciottoli

la poesia ha lasciato pagine bianche
c’è un senso nella distanza, guardarsi
da lontano e sentire che abbiamo avuto
tutto il possibile, ora è tempo di restituzioni

ora si può lasciare il corpo distendersi
nello spazio vuoto, accarezzare i tagli
che lascia il tempo, lasciare agli occhi
il senso dell’acqua e alle dita la sete

di Mariangela Ruggiu, qui:
https://www.facebook.com/mariangela.ruggiu?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARDAQhBvCSCw4p-0pNdIvfSRjSOy6BYQKBzjFpRZ35TSkMzouPOwk-OmsVoohmzNDmlnO6FsDM8BExUB&hc_ref=ARQrhMQWfbskNSRnwTpKXOCPpICY-XkaB80x9TlnA2ClWGNK1D7yCMjGHBtLaJegRf0&fref=nf

*

Se mi ami, amami tutta

Se mi ami, amami tutta:
non per zone di luce o d’ombra.
Amami giorno;
amami notte…
È alba alla finestra aperta!
Se mi ami, non mi ritagliare:
amami tutta…
o non mi amare.

di Dulce Maria Loynaz, qui:

Dulce Maria Loynaz – Se mi ami, amami tutta

*

LA COSTELLAZIONE DI QUALCHE OSSO

I pianeti che mi ruotano in testa
hanno i chili delle voglie
delle partorienti.
Puntuale ogni mattina alle
sei e un quarto getto
la scorza: al lavaggio con le mani
mi snodo gli occhi – mi prendo
e mi porto in città.

Aspettavo carne:
è ancora la congiunzione
la costellazione di qualche osso.

(Bologna, 29 maggio 2020)
di Alexandra Bastari, qui:
https://alexandrabastariscrive.wordpress.com/2020/06/11/la-costellazione-di-qualche-osso/

*

Nella sera

E’ così fragile la vita talvolta
come il bocciolo con lo stelo che si inarca al vento
come la foglia piegata al temporale
il ramo spezzato dal peso della neve

mentre il germoglio squarcia il marciapiede
l’onda erode la scogliera
e mentre ancora è il respiro
questo respiro

(le rondini in circolo).

di mimi, qui:
Nella sera

*

MATTINE (IV)

Non sono le sette
inventi le pose
qualcosa di infinitamente essenziale
e sottile che prende forma tra l’interno del fiore
e lo spazio lasciato tra il pizzo

Ma è una santa follia
il mio reciproco
per srotolare la scia di sangue
inserendovi parole assolute
e tutte le piume del rituale
quando il prete al momento del rito
conversa ancora nella sua chiesa sconsacrata
con l’eterno tutto nudo e di legno
rosa!

di Barbara Auzou, qui:
https://lireditelle.wordpress.com/2020/06/25/matines-iv/

*

Margine

Sul margine interno
della pagina, nel bianco
sabbioso che costeggia
la selva di ciò è scritto
qualcuno attende
rannicchiato
con sguardo da sordo
con ansia da miope
che la parola dica
in futuro arcaico
in un suono, con la sua voce
qualcosa
che somigli al canto
naturale degli uccelli
o almeno al rumore di uno spillo
che cade di punta sulla cresta
del mondo.

di Augusto Roa Bastos, qui:
https://rebstein.wordpress.com/2020/06/24/margine/

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36 pensieri su “Gioielli Rubati 98: Antonio Bianchetti – Enrico Barbieri – Mariangela Ruggiu – Dulce Maria Loynaz – Alexandra Bastari – mimi – Barbara Auzou -Augusto Roa Bastos.

  1. Molto apprezzatta per intensità la poesia di Antonio Bianchetti e per la grande soavità quella di Mimi, che fra l’altro non conoscevo. Bei gioielli per più riletture. Buongiorno Al

  2. come sempre ringrazio per la passione con cui valorizzi la poesia…. Ultimamente ho latitato per un problema al PC (evidentemente lo sforzo di questi mesi lo ha stressato), ma queste bellissime voci amiche sveglieranno di sicuro lui e me; giusto perché “se ce l’abbiamo fatta”, perché non dimostrarlo… Forever Young, e così sia (!!!)

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