almerighi

amArgine come sempre

almerighi

Gioielli Rubati 250: Neus Bonet I Sala – Massimo Rizzante – Achille Schiavone – Silvia De Angelis – Donatella Pezzino – Monica Santi – Roberto Fontana – Barbara Auzou.

Col tempo
.
Col tempo
ho imparato che non tutto è bianco o nero
che ci sono grigi se apri la mente.
Col tempo
non ho smesso di sognare
ebbene, il giorno in cui non sognerò più,
il mio bambino interiore sarà scomparso.
Col tempo
ho imparato a godermi l’attimo
senza pensare a ciò che è successo
o al tempo in cui accadrà.
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di Neus Bonet I Sala, qui:
https://elplumierdenenuse.wordpress.com/2023/05/16/con-el-paso-del-tiempo/
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Una Lettera
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in maggio la selvaggina crepitava sul fuoco
poi gli inni alla gioia dei berliner
si sono confusi ai pianti sugli imperi dissolti
ti scrivevo, qui in questa palude di principi ranocchi
non si è salvato né l’odio per i libretti rossi
né il marasma degli innamorati:
l’estinzione della Storia infiamma le folle
come ai primi fiocchi di manna nel deserto del Sinai
le carni gonfie di birra immortalate dai cameramen
urlano heimat! heimat! al macello degli sguardi

(da: Lettere d’amore e altre rovine)

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di Massimo Rizzante, qui:
https://rebstein.wordpress.com/2023/05/13/una-lettera/
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Possano
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Possano spalancarsi i pensieri
sbracciarsi le parole
con ritagli di desideri
ricolmarsi gli occhi

Con trabocco di respiri
dilatare le narici del cuore
riempire polmoni di fratellanza
inspirare benevolenza
lasciare andare rancore

Possano le nuvole
disegnare abbracci nel cielo
le stelle parlarci di favole
la luna abbandonarci ai sogni.

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di Achille Schiavone, qui:

https://achilleschiavone.wordpress.com/2023/05/17/possano/

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Nell’immenso infinito
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Perfetta meccanica
racchiusa nel perimetro
d’un estro personale
mosso da eventi inaspettati
a cui assoggettare il pensiero.
Si scivolerà
senza rumore
sulla linea del tempo
ignorandone gli oscuri echi.
Resi lucenti da un’accentuata suggestione
annulleranno briciole d’ombra di luna
sospinte dal soffio d’una presenza interiore
vacante nell’immenso infinito
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@Silvia De Angelis, qui:
https://www.facebook.com/silvia.deangelis.54
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Potresti attutire il rumore che faccio
cadendo; con le mani invece
rabbocchi quello che non manca
e mi peschi a caso
dal sacco delle foglie. Ho voglia
di liquirizia: ma non ricordo più la strada
che porta alle tue tasche. Sotto la lampadina
a risparmio
si diventa letargici, ragionando d’uva buona
e del mare sotto i treni e delle lenti da lettura
che ti sperdi per casa. Fuori l’ autunno
ostenta certi fiori piccoli
che quando li calpesti fanno un silenzio
odoroso e impotente; ma tanto, mi dici,
verrà la pioggia a lavare via
la terra nera dal mandorlo
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di Donatella Pezzino, qui:
https://poesiaurbana.altervista.org/potresti/
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G. – viaggiatrice – 1905 circa
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Sul piano l’aria tremula
rivela un monticello informe
di nessun colore.
Mano sulla fronte a proteggersi,
strizza gli occhi e fissa –
sa, segugio, che è laggiù
un motivo per cui è al mondo.
Laggiù, era attesa.
Misura già muri, disegna
prima d’essere sul posto
si ergono nella sua testa affollati qasr.
Geometra della compenetrazione.
S’innalzano per una forma
di amore innato. Vede
e sente il brulicare, e le parole, forse
anzi è convinta
per trascorsa vita.
S’appoggia al mulo e girata
la testa verso il seguito della carovana
fa cenno d’andare avanti.
Si accamperanno poi.

Dedicato a Gertrude Bell

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di Monica Santi, qui:
https://monikasanti.wordpress.com/2023/05/23/g-viaggiatrice-1905-circa/
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ondate
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flavio – guardare vampate di acquamorta strappare
spazi giornate persone – e io
dalla terra del sole e del vento e del sale
tremare – mentre è infuriatacatastrofe
tra la tua – la nostra – gente – incubo
di fango grave come caos naturale
o inadempienza dei simili nostri non so – a me
però assicura l’assistenza – quella sì – che la tempra
di quei luoghi da alla vita dall’interno – la mente
che si fa eccellente nella disgrazia
dico – generazioni di sfide nella virtù che si attiva –
e non si piega nemmeno se il nido diventa l’averno
o sembra inverno l’incipit triste di questa stagione
che spezza – a chi sa ascoltare –
e se va e viene portato dai venti il canto
della rovina e il dolore
che affina nell’esaudirsi del pianto posticipato –
per questo arrivo a te – assente/presente –
che quando potrai – vieni a considerare il cielo
che comincia a schiudersi – il brillio siderale
nell’oscurità – quello che evoca serenità
lontano – ma vicino è esplosione – e il coraggio di restare
dopo l’orrore andato

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di Roberto Fontana, qui:
https://robertofontana1991.wordpress.com/2023/05/23/ondate/
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Al termine delle strade 
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Ci sarà
visto che te lo dico
alla fine della strada
disseminata di bottiglie rotte
e cavalli esausti
come tanti fari
ai nostri occhi allenati
a tutto ciò che trema
di tutto ciò che si impantana
la semplice meraviglia
di un tappeto spoglio salvato dalle sconfitte
Rideremo là insieme
passandoci di mano in mano
il sasso tondo della nostra vita
e la grande fatica delle nostre valigie
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di Barbara Auzou, qui:
https://lireditelle.wordpress.com/2023/05/24/au-bout-des-routes-reprise-4/
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Gioielli Rubati 249: Grazia Denaro – Leopoldo Attolico – Anna Spissu – Loredana Semantica – Carmine Mangone – Mara Mattavelli – Marco Brogi – Marco Oldmascio.

Variare i tempi del presente
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Assorta in segreti pensieri
questa sera ho nostalgia dei tuoi silenzi
e del tuo guardarmi sorridente
ai rimbrotti affettuosi
che ti rivolgevo sovente.
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Tu hai abitato da sempre il mio sentire
era un amarci colmo di parole
che sgorgavano sincere dai nostri cuori.
Col tempo si erse fra noi un muro
e non riuscimmo più a comunicare.
.
Ho tolto la tua foto,
ho dovuto cambiare le parole,
variare i tempi del presente
girandoli al passato.
Il noi non esiste più, ora governa l’io
e s’esalta l’imperfetto.
.
Incontrarti oggi, casualmente
è stato un grande dolore.
Ricordo il pontile
delle nostre passeggiate,
il fantasticare sul nostro futuro
da me tanto desiderato.
.
Ma non eri tu
il tronco portante del mio ramo
e neppure il soggetto
dei miei versi dedicati.
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di Grazia Denaro, qui:
https://graziadenaro.wordpress.com/2023/05/11/variare-i-tempi-del-presente/
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*
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Accade
.
( … ) accade così di visitarsi , per tutta la vita
come si fa con un luogo caro ,
innamorati di un colore o di una luce ;
.
di ritrovarvi il silenzio delle parole , luminoso ,
una corazza a ricoprire il sangue nelle vene ;
e di nutrirlo
accontentandosi
grati a un preludio che ci si porta via …
.
una vita intera arroccati a una sponda ,
flessi da parole non dette
sullo smeraldo di un fiume
irraggiungibile
.
di Leopoldo Attolico, qui:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100074524146268
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Ti bacino le fate
.
Anche oggi mi hai telefonato
come fai sempre.
Per sapere come sto
come stanno i ragazzi
cosa facciamo di bello
com’è il tempo in questa città.
Mi hai informato della pioggia
del fiume che è tracimato
e come sempre mi hai chiesto
quando vengo.
Come una foglia che trema
ho sentito l’inquietudine nella voce
la preoccupazione per la mia vita
ma non hai detto niente.
Ci siamo salutate, così facciamo sempre
augurandoci una giornata felice.
Ti ho detto ciao
ma avrei voluto dirti
ti bacino le fate, mamma.
Tu però per favore
non te ne andare.
.
di Anna Spissu, qui:
https://www.facebook.com/friends/?profile_id=100000819136369&notif_id=1683959509411784&notif_t=friend_confirmed&ref=notif
.
*

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Che tu amore
mi ricordassi per sempre
senza avermi mai conosciuta
sarebbe il sogno.
.
Il sogno del vero amore
che nulla chiede
e non può dare nulla
che scorre
come la vita scorre
e giunta al mare
fonde.
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di Loredana Semantica, qui:
https://www.facebook.com/loredanasemantica
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Improvvisamente,
il destino.
Versare rabbia in una ciotola e
liberare il filo d’erba
incastrato fra i pensieri.
Impastare alla rabbia il
sollecito amore.
Usare il lievito delle
notti che uccisero il sogno.
Perché mai dovremmo recuperare le prime parole?
Mi lascio, vi lascio,
ci lasceremo andare fino a morire di
tenerezza rosso sangue.
Nessuna indulgenza per la natura che
abbiamo dimenticato nel cuore delle cose.
Tutto questo,
dentro il corpo acido che agita la
nazione,
farà da polvere nera alla poesia.
Sono stato un pessimo albero,
un pessimo lupo,
un pessimo zodiaco.
Ma la trasformazione è in atto.
Goccia dopo goccia,
si perderà anche la nozione dell’annegamento.
La mia parte nera,
la mia polvere.
Ferita dolce, sorda, stellare.
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da Nostra Poesia dei Lupi di Carmine Mangone, qui:
https://carminemangone.com/2022/07/04/carmine-mangone-nostra-poesia-dei-lupi-nautilus-2022/?fbclid=IwAR0XcVOEVcOBL17qxIPLxyJjv0ktvV1-Ba5Oy5DsbwrRWCTHCjgpCBBDo5A
.
*
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Teso l’udito verso il nero cielo
si scatena l’inferno, nella mischia
tutta la foga verde sino a quando
pacifica si stende la sua furia
e tace il suono nelle gocce ancora
vive al rintocco sopra i capi nudi.
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di Mara Mattavelli, qui:
https://www.facebook.com/friends/requests?profile_id=1510796739&notif_id=1684053398779856&notif_t=friend&ref=notif
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Alle madri
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Sono mille anni che manca
il sugo della domenica
all’appello del tuo fornello.
Anche il futuro, i suoi margini
di manovra fanno l’appello,
e puntualmente, madre, sono assenti
la tua vestaglia marina, il tuo
spazzolino da denti, i miei applausi
alle giravolte delle rondini.
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di Marco Brogi, qui:
https://www.facebook.com/friends/requests/?profile_id=100007395846387&notif_id=1684163303727048&notif_t=friend&ref=notif
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mai rassegnato al sonno
confondo notte e giorno
nel buio scavo arrivo al fondo
della malinconia d’essere altro
la voce reclama sempre un ritorno
senza parole dentro il silenzio
come il lamento del destino
rispondo con grido sordo
allo strappo d’un foglio
un lurido vessillo
devo cercare in alto
oltre le nuvole del cielo
oltre l’ala che sfioro
oltre ciò che non vedo.
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di Marco Oldmascio, qui:
https://www.facebook.com/marco.oldmascio?comment_id=Y29tbWVudDoxNTU2Nzc5ODYxNTE2MjYyXzExNjgzNzk2MjM4NDIxNTQ%3D
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Gioielli Rubati 248: Carlo Becattini – Nadia Alberici – Chiara Marinoni – Cipriano Gentilino – Raffaele Ferrari – Ashi Akira – Lara Pagani – Marco G. Maggi.

Nella più piccola parte di me
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Qui giaccio,
ossa della madre terra,
nelle tenebre,
dentro di te
come un feto,
gravida.
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Posso, io solo,
giacere senza vita?
.
Attorno a me
tutto brulica e striscia,
avverto la vita
sussurrarmi all’orecchio
che non son morto,
perché c’è ancora vita
nella più piccola
parte di me.
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di Carlo Becattini, qui:
https://fioriscenelbuio.wordpress.com/2023/05/05/nella-piu-piccola-parte-di-me/
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*
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E date
.
E più che alla povera mia sostanza
Date aria alle parole
che siano fiume verde, di occhi che nascono
che scavalla erbe e pioppi
Date un galoppo di nubi
Date radici sottili dentro agli occhi di chi ascolta!
Date ai bimbi piccoli
sassi da portare tondi come mammelle
E date alle donne e ai loro capelli incolti
Le briglie della vita
Che sia lento
E avvolto il passo nelle lane e negli inchiostri
Non il sangue, non il sangue!
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di Nadia Alberici, qui:
https://sibillla5.wordpress.com/2023/05/05/e-date/
.
*
.
Bel tempo, sì!
.

Si apre ogni tanto
quella finestra
di rosso vestita
stesa di panni
stropicciati e rotti
mai perfetti.
Cosa importa, c’è vento
porta e va, asciuga
lacrime, adagia carezze.
La sera chiude
flemme l’imperfetto
lungo sogni colorati
ed è primavera sempre
anche a persiane chiuse.

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di Chiara Marinoni, qui:
https://chiaramarinoni.wordpress.com/2023/05/04/bel-tempo-si/
.
*
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scuse
.
Scusate questa mia ultima presenza
è la mia amante che chiede verità.
Come ho potuto immaginare demente
di sapere scrivere versi o potere senza
un dio e il suo dolore? Senza il mio?
Forse sedotto dal non vedermi morire
e perdermi tra  brillantine rugiade
o nelle lacrime nascoste nei fiumi?
Eppure ho potuto, sconsiderato.
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di Cipriano Genitilino, qui:
https://gentilino.blog/2023/05/07/scuse/
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*
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Quanti mille attimi
se millenni sono trascorsi
e l’acqua
non torna a monte?
corrode il tempo
il sasso
solo l’anima
va rugosa
di solchi e grida
ma tu non vuoi sentire
algida
ti spendi silenziosa
tra le vie
i muri
.
di Raffaele Ferrari, qui:
https://www.facebook.com/raffaele.ferrari1
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*
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Uccelli cantano da qualche parte.
L’arrivo della primavera è prossimo.
Per far volare il mio cuore.
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di Ashi Akira (in loving memory), qui:
https://ashiakira.wordpress.com/2022/02/14/9815/
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Come mai ti sei dispersa
al mio risveglio? Non c’è sveglia
che tartassi le orecchie più di te
quando lasci la mano. È come
una slavina la tua massa castana
di troppi capelli da sfiorare.
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di Lara Pagani, qui:
https://www.facebook.com/lara.heidnisch
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In un libro
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È andata bene che tra le pagine del libro
il tuo volto fosse apparso solo all’ultimo:
l’ho tenuto in attesa per ore e ore nella notte
quasi per il timore di non farcela

Nel momento in cui è apparso il tuo fantasma
l’affanno mi si è sgretolato dentro al petto

dalla tua foto mi incoraggiavi a resistere
nel mio cammino, che da lontano segue il tuo

e tra le lacrime ho continuato a vivere.

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di Marco G. Maggi, qui:
https://marcogmaggi1.wordpress.com/2023/05/10/in-un-libro/
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Gioielli Rubati 247: Roberto Fontana – Chand – Lisa Sammarco – Fausto Torre – Luisa Zambrotta – Patrizia Schettini Natrella – Priyanshi Shah – Felice Serino.

sabbia
.

“…cacciati i poeti dalla terra
come «grande peste»,
verrà il tempo del silenzio.
Così le sabbie ricoprirono
molte civiltà.”

Salvatore Quasimodo,
“L’uomo e la poesia”, 1946.

non ti ho promesso nulla – eppure ti culla – lo senti? – una tempesta di gravida
sabbia – grida di granulo in granulo gaudenti trenodie alla notte che viene – il feretro del tempo che spreco –
ti sorprenderesti a vederla
che tacque al mare crepuscolare – tra l’ultimo centimetro del baratro e l’alto plenilunio
sulle acque chiare

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di Roberto Fontana, qui:
https://robertofontana1991.wordpress.com/2023/04/22/sabbia/
.
*
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Luna che ascolta tutti
.
Vedo la luna e la luna vede me.
Da qualche parte costellazioni si accartocciano,
un elettrone vola via dalla sua nube d’energia.
Scoppiano buchi neri.
L’astronauta dorme.
Come cuscino l’involtolo del suo collo galleggiante.
Sogna barriere coralline e plancton.
Ogni rumore là fuori è lo sbadiglio di una stella fuori posto.
Pensa che i subacquei debbano avere il lavoro più meraviglioso del mondo.
Così tanta acqua da attraversare.
.
di Chand, qui:
https://chand13.wordpress.com/2023/04/12/luna-che-ascolta-tutti/
.
*
.
Dimensioni
.

La prima cosa, senza un ma o un per piacere,
è stata di non usare le maiuscole
– è come urlare dritto nelle orecchie –
e della poesia? rimase nulla, si perse
noce acerba
schiacciata dal rimprovero spicciolo
si perse
come se invece fosse stata
a malapena inutilmente sussurrata,
più tardi dalla rabbia
ho scritto qualche verso, neanche lo ricordo.
Forse non è sempre
solo questione di dimensione e
nelle parole qualcosa resta fuori.

.
di Lisa Sammarco, qui:
https://rebstein.wordpress.com/2023/04/19/dimensioni/
.
*
.
come per esistenzialista
.

il taglio di sole sulla strada è lo stesso
del decennio passato, ora un poco più brillante
o è soltanto una questione d’acqua
in fin dei conti dà sentore di futuro, divise argento
bene assortite con pannelli
solari e balaustre
d’acciaio per durare in eterno

lo stesso sole emoziona la pietra, la malta, l’intonaco vecchio
tornato fresco da qualche giorno
dopo il secco
buono per i pollini
morti dalla voglia di fecondare e figliare

non mi meraviglia che la porno cronaca sia una pazza nel deserto lontano
da qui ai monti e alla rosa rampicante
sempre più in fondo
finché la notte non avrà disciolto il suo apostolato

.
di Fausto Torre, qui:
https://faustotorre.wordpress.com/2023/04/26/come-per-esistenzialista/?fbclid=IwAR28MZFcLNxkRaA5Rugq2mgi1tBbp-bM97MgeUJLVUNhltfYIR_jd5995PE
.
*
.
Quel volto fra le nubi
.
Tra le nubi prende forma un volto
vago, un po’ pensieroso;
osserva perplesso il lago,
la vita che pulsa là sotto
e poi lentamente si dissolve
tra i monti, nell’aria …
.
di Luisa Zambrotta, qui:
https://wordsmusicandstories.wordpress.com/2023/04/27/quel-volto-fra-le-nubi-by-luisa-zambrotta-masticadoresitalia-editore-j-re-crivello/
.
*
.
Maggio
.

Maggio,
di rose ed inganni,
di promesse e petali.
Saprò guardare
oltre le spine?

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di Patrizia Schettini Natrella, qui:
https://patstrocchi.wordpress.com/2023/05/01/maggio/
.
*
.
Dissolvenza
.

Il fuoco custodisce un memoriale,
Le sue ceneri mi dimorano nel cuore,
Nel vuoto dell’oscurità,
Danzando al centro di una notte piovosa,
Come gocce d’acqua sulle foglie,
L’osservatore osserva chi guarda senza osservare,
Impigliato nel miraggio dell’esistenza,
E lo vede sfuggirgli
Nel labirinto del mistero,
Per trovare il pezzo perduto del puzzle,
Non sapendo cosa è perduto,
Vagando tutto e niente,
In una vita o in un momento,
Come le ceneri portano la fragranza della dolcezza con amarezza,
Lontano dalla follia del terribile oceano,
Mentre mi sciolgo lentamente al fuoco,
Con un bicchiere di vino chiaro di luna,
Alla scoperta dei riflessi spezzati,
come un mazzo di rose con profumo di bellezza che svanisce.

.
di Priyanshi Shah, qui:
https://priyanshi.design.blog/2023/05/03/fade/
.
*
.
Di noi
.

di noi
mostriamo esigua vita
più l’esteriore che
quella che ferve nel sangue

i viaggi mentali i sogni
mistero ch’è appannaggio
di proprietà esclusiva

-la testa reclina
il nostro fido ci guarda attento
come cogliesse pensieri

.
di Felice Serino, qui:
https://questallumaredanima.wordpress.com/2023/05/05/di-noi-2/
.

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Gioielli Rubati 246: Mariangela Ruggiu – Guido Caserza – Iole Toini – Amina Narimi – Alessandro Rossini – Giovanna Bemporad – Luciana Luzi – Lincol Martin.

ti scrivo, pregando che in una lettera si apra
questo grumo duro che non è gemma
non seme, non lievito
.
è solo silenzio, oppure un pensiero continuo
che non dorme con me, mi aspetta lucido
ad ogni risveglio
.
c’è stato il tempo felice degli occhi bambini
ore passate a tessere pensieri e seguirne le trame
e con le parole abbiamo costruito case
liberi come se fosse un gioco, anche se
spezzavamo il dolore come il pane
.
quando non osavo poesia e mi nascondevo
nei timori della mia nullità, ora invece
dopo mille passi, do il nome alle parole
senza averne paura, ora che ho perso
la prima pelle e non ne ho un’altra
ma non temo di scrivere poesia
.
ora che gli amici hanno preso un altro viaggio
sono pochi ormai ad aprire le mie mani
.
non c’è più la neve che ispira il canto
non c’è più il canto, l’ascolto,
il cerchio come fossimo streghe del nostro tempo
.
ora c’è solo la poesia a cui render conto
.
di Mariangela Ruggiu, qui:
https://www.facebook.com/mariangela.ruggiu
.
*
.
Potessi andarmene come un gatto,
lasciandomi alle spalle
crisantemi e ceri tombali,
tresche e smancerìe d’amore,
far sì che neppure il nome sopravviva
in tanta farsa citrulla,
potessi avanzare
come l’affine scimmietta silvestre
o raggomitolarmi in un cappello
e poi, dài dài, inseguirmi
la coda finché
morte pupattola trottoli a vuoto;
potessi andarmene in un salto
dietro il corallo allegro del tuo riso
e come te avere guance pienotte
di luna chiacchierina.
Oh potessi andarmene come un gatto,
solo,
senza me stesso.
.
di Guido Caserza, qui:
https://www.facebook.com/guido.caserza
.
*
.
Nella terra che aprì il maggio
.
Nella terra che aprì il maggio
un canto si levò dalle vene di pietra
la pioggia eresse l’intenzione del giglio
la luce tese la lancia che aprì la festa.
E gridò il pesco, gridò il croco e la rondine,
gridarono i pioppi e le sterpaglie;
a bracciate il grano accese il campo.
Esaudita la gioia dell’erba,
esaudite le solitudini dei tordi,
il silenzio infiammò le rotte dei venti
che stesero le mani ai tetti, ai fili tesi fra le case,
alle strade ai tram alle navi.
Infine i fiori.
.
di Iole Toini, qui:
https://ioletoini.wordpress.com/2023/03/20/nella-terra-che-apri-il-maggio/
.
*
.
Il sonno delle piante
.

Quando gli occhi fanno pace con il buio
ripetendo il sonno delle piante
con la pancia sotterranea puoi sentire
la bianchezza dei fiori per le api
fino al rossovivo per gli uccelli.

Di notte le radici fanno luce
lungo il verdemadre delle foglie
riunendole a preghiera intorno ai fiori

per donare agli invisibili il riposo
che avevano alla nascita i germogli.

.
di Amina Narimi, qui:
https://www.giardinidipoesia.it/2023/04/20/il-sonno-delle-piante-una-poesia-di-amina-narimi/?fbclid=IwAR0WE8bV0y-3HEX44F0dp-YDNcRpvcpBA6T7yuwPNX2__DiBVk3aL2jftL8
.
*
.
Pioggia
nel silenzio interrotto
da lampi lontani
.
fiori
sbocceranno
senza chiedere.
.
di Alessandro Rossini, qui:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100009329062320
.
*
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Alla primavera
.
Nelle mie vene, un tempo ebbre di vita,
batte con ritmo languido il risveglio
di primavera, e accende il sentimento
in chi non vuole più se non amare
la cecità del pianto. Lunga o breve
tragica è questa favola che bella
sembrava al tempo in cui l’ineluttabile
certezza non aveva ancora offeso
l’ingenuità dei nostri cuori, illusi
di essere eterni. Eppure mi sorprendo
talvolta a intenerirmi quando un giglio
spunta a piè d’una quercia, o nel giardino
il mandorlo è fiorito. E una dolcezza
di memorie distende il mio dolore,
già creduto incurabile, in un riso.
Poi, quando il giorno muore nella notte,
si fa nera ogni cosa, accoglie e fonde
l’anima curva sotto il suo destino
questo fluire in lei di tante vite.
.
di Giovanna Bemporad, qui:
https://www.facebook.com/amelia.bemporad
.
*
.
Regina
.
Nel rigore
e scrupolo del fare
porta in bocca il dolce
se siano in equilibrio le forze
lei non chiede
si adopera.
Come si spiega la vita erotica
di una regina -nell’unico
volo altissimo in cielo
inseguita da molti
raggiunta dai migliori che muoiono
dopo il piacere.
Sciamerà un giorno
altrove
cederà lo scettro
rifarà il nido.
Un’ape
una femmina
porta in grembo il senso
e il miele.
.
di Luciana Luzi, qui:
https://www.facebook.com/luciana.luzi.9
.
*
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Improvvisamente
.

Improvvisamente…
ha preso il mio cuore
per la vita;
poi ho imparato…
a vivere con lei
e adesso le ore sono esatte,
piene e certe
perché adesso… la vita non mi deve niente.

.
di Lincol Martin, qui:
https://pillkomozo.wordpress.com/2023/04/22/de-repente-3/
.
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Gioielli Rubati 245: Ekaterina Grigorova – Gabriel Deshain – Nadia Alberici – Manuel Calderon (Macalder) – Tiziana Botti – Gisella Canzian – Sigismondo Latrofa – Richard Reeve.

Tutti sono andati in chiesa.
Qui è rimasta la vista
del giardino della porta accanto:
Il tetto marrone in lamiera e il capannone verde del bungalow,
la scala in legno sottile,
che manca di alcuni pioli;
uno strano malinteso di fronte ad una fibbia che ricorda la sete e una macchina fotografica che parla tutte le lingue inequivocabilmente.
Anche gli archi metallici per la futura serra, più tre o quattro alberi da frutto dal profumo delicato.
E tutto il cielo – montagna scintillante
ghiacciaio avvolto in una nuvola di tuono.
(Dentro la stanza due pesci si sfiorano come per dormire e uno getta acqua in bocca all’altro.)
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di Ekaterina Grigorova, qui:
https://www.facebook.com/profile.php?id=653647909
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*
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Profumo
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Nei miei ricordi più felici:
La campagna dorata d’estate
Dove era bello perderci
In quelle serate d’agosto, passate

E quel tuo profumo
Mi riempie l’animo
Quando lo sento, solo
Nel freddo inverno di questo molo

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di Gabriel Deshain, qui:
https://alseae.horse/2023/04/10/profumo/
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Una Foto
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E dico poesia, dico amore, dico suono
Dico qualcosa che non si mangia
Dico il corpo che si volta e l’aria mesta
Le abitudini dei ricami e delle ombre
Dico stai ferma per una foto
Fai un sorriso, cogli il segreto delle cose.
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di Nadia Alberici, qui:
https://sibillla5.wordpress.com/2023/04/14/una-foto/
.
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La biologia della mia mente
.

Sotto un cielo azzurro senza vita
dimentico l’età della memoria
che fugge attraverso le fessure della paura
cadendo in un sonno profondo senza dormire.
I neuroni freddi mi ondeggiano in testa
lasciando ricordi invecchiati
nel mezzo della biologia della mia mente
Vivo la metamorfosi dei valori
sperando di capire
gli enigmi che aleggiano nella mia solitudine
pensando al motivo dell’esistenza
mi libero dallo sporco delle mie scarpe
camminando sul filo delle conclusioni
la notte prende il sopravvento sull’ispirazione
libera il verso rompe i limiti dell’anima
che scrivo dal centro della coscienza
dove non sono importanti
il tempo, l’oblio e la morte
La felicità ha le sue stelle lucenti
Brillare attraverso la tempesta mentale
Potrò guardare oltre i miei occhi
se saprò decifrare correttamente
il volto dell’amore nell’amore
e la voce della vita che se ne va.

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di Manuel Calderon (Macalder), qui:
https://macalderblog.wordpress.com/2023/04/14/biologia-de-mi-mente/
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magia
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Le oscure intuizioni,
percezioni sottili che affiorano ai sensi troppo velocemente
impedendo alla coscienza di aggrapparsi a loro
per fermare l’attimo in cui riesci a definirle
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di Tiziana Botti, qui:
https://nondefinitivounderconstruction.wordpress.com/2023/04/12/magia/
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Tra le pozzanghere
sopra quel filo d’acqua
il cielo disperso
è disteso. Teso
giace
come giace l’infanzia                      quando batte sul fiato
o la falce, mentre falcia capelli annodati e
crespi, di un crespo che è gelo sulle spalle e germe tra le squame delle ossa.
Ed è in quello stare
tra il piombo ed il peltro che
trapassa l’umore
torce altro vuoto
transita l’inverno.
.
di Gisella Canzian, qui:
https://www.facebook.com/gisella.canzian.7
.
*
.
Perduti nella notte
.
Luci fosforescenti grande città
C’ imbattiamo in una piramide
Del ventesimo secolo
Attraversando l” ombra di un buio sorriso
Avvolti nella scia di un romantico bacio
Con lo sguardo illuminato da una luce
Intermittente ed inebriante
E noi come stranieri della notte
Perduti sperduti e poi ritrovati ci amiamo
Ed io ti amo perché non voglio perderti
Perderti mai mai e poi mai amore mio
Dolce supremo sublime e soave …
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di Sigismondo Latrofa, qui:
https://www.facebook.com/sigismondo.latrofa
.
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Bellezza e scopo
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Come fiori
per attirare le api,
la bellezza fa appello
ad un altro.
La bellezza fine a se stessa
è bellezza nel vuoto.
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di Richard Reeve, qui:

Beauty and Purpose

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Gioielli Rubati 244: Donatella Pezzino – Gary J Steele – John Coyote (John Castellenas) – Roberto Fontana – Diacono Massimo Caccia – Laura Segantini – SaphilopeS – Grazia Denaro.

Linfa d’autunno
.

Foglia sgualcita, trasvolo lungo il fiume

dove l’acqua
ha le tue braccia, e un retrogusto

di lacrime mentre mi accoglie. E’ lo stato larvale
della farfalla che rientra nel bozzolo, e che s’appaga

d’ovattato niente, rinunciando alle ali che ha bruciato
tra il calore del grano maturato al gelo

e il profumo struggente di un giorno che non torna

.
di Donatella Pezzino, qui:
https://stanzadeglispecchi.wordpress.com/2023/04/05/linfa-dautunno/
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*
.
Ho detto a me stesso
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Come mai ti sforzi così tanto
a cosa serve esattamente
hai così poco qui.
Dove lo spaziotempo è un fiume
tutta la conoscenza umana
una barchetta
cui ti aggrappi.
Prova a incidere il tuo nome
un cuore d’amore forse
immagini stupide
e guardalo volare via.
.
di Gary J Steele, qui:
https://steele646.wordpress.com/2023/04/04/to-myself-i-said/
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*
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Sei bellissima
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1- I nostri figli sono stati assassinati nella nostra scuola. Insegnanti meravigliosi sono stati uccisi nelle nostre scuole. Bellissimi bambini e bellissimi insegnanti assassinati. Li ricordo. Prego che abbiano trovato un posto sicuro. Un luogo in cui gli insegnanti possono proteggere i propri figli e i bambini possono essere liberi dalla paura.
.
2- Bellissime nonne e bellissimi nonni sono stati uccisi Buffalo. Cosa dici ai loro nipoti? Quanti altri devono morire prima che impariamo. Noi (USA) non abbiamo bisogno di 800 milioni di pistole e armi negli USA. Prego che le nonne ei nonni stiano aspettando la loro famiglia. In un posto sicuro dove l’amore è vivo e vegeto.
.
3- Una bella donna agonizzava da sola a Reno. Il mondo le ha rubato il cuore e l’anima. L’ha lasciata sola a morire da sola. Vorrei averglielo detto un milione di volte. Era così bella, era così meravigliosa. Non l’ho fatto. Prego che la cara Cheryl abbia trovato la pace in paradiso. Credo che anche gli angeli spezzati abbiano un posto in paradiso. Credo che le persone, che hanno sofferto di più. Forse gli dei della vita e della morte. Saranno gentili con loro.
.
4- Piango ogni volta che sento cantare Christina Grimmie. Vorrei poterglielo dire. Sei così bella e hai reso il mondo un posto migliore. C’era una volta. Qualcuno ha ucciso un angelo e non capisco, perché? La so in paradiso, un giorno. Sentirò la sua voce gioiosa, una bella voce. Grazie Cristina Grimmie.
.
di John Coyote, qui:
https://johncoyote.wordpress.com/2023/04/06/remembering-christina-grimmie-and-a-poem-you-are-beautiful/
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data la cadenza del mare
.

mediterraneo e brillii mossi dall’austro tiepido
ti catturano – sei caduta
e acque non ancora nere ti raccolgono ma
non temporeggia mai per troppo la tinta del sole
sopra le isole
antiche
– e ti volti nonostante vero? – e lì
dove si arrende il faro nascono idoli innumerevoli
[– facci caso –] ché le acque si muovono
in rivoli e volute – osservi soltanto tu sai? –
e non riesci a smettere

.
di Roberto Fontana, qui:
https://robertofontana1991.wordpress.com/2023/03/22/data-la-cadenza-del-mare/
.
*
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Passio
.
ti sei fatto pane
un pane ruvido
di farina grezza
cotto nella fornace
di questo mondo
dopo una vita di passione
.
ti sei fatto vino
corposo e forte
spremuto da mani
ruvide di quotidiano
per l’arsura d’amore
che mi abbatte
nella distretta
.
nel sepolcro
sei rimasto a fermentare
luce viva
penetrare tenebre
partorire redenzione
strappando alla morte
anime incatenate
.
e cosa per me
se non contemplare
sgomento
il tuo darsi oggi
ancora nel rifiuto
ostinato
crocifisso risorto
.
di Massimo Caccia, qui:
https://massimocaccia.blogspot.com/2023/04/passio.html?spref=fb&fbclid=IwAR09wQxqACV7AnFneJ6IWb-vXEuPOIiLGT9j2eb4so9CA-RJ9DKip23W8dY
.
*
.
Non ho nessun merito.
Nessuno, oltre il coraggio,
di continuare a vivere.
E scrivere parole,
diafane, lontane.
Come aghi di pino,
tessono tappeti,
in boschi fatati.
Vedi?
Io non so il profumo
dei monti, all’alba.
Non so camminare,
in nessun luogo,
oltre che nei sogni.
Posso solo lanciare,
in volo, i miei pensieri.
E, alcuni sono falchi.
Altri farfalle.
.
di Laura Segantini, qui:
https://www.facebook.com/laura.segantini.96
.
*
.
Monologhi folli
.

“Questo è sipario per un solo uomo, dove si è fermato il tempo,
sto parlando al muro, la mia anima è in mille pezzi”

……..

Notte /

Spegni le luci stanotte
Non abbiamo paura
Ho fresche attese sul palmo della mano
Pioveranno
grilli nel rumore del mio cuore
Ci baceremo?
Apriamola al vento e gridiamo ai capelli
e al sudore quando vieni.

La mia anima /

C’è la luna piena stanotte
Puliamoci Andiamo nei cimiteri
Facciamo l’amore con le anime morte
All’eternità
Mescoliamoci come un’orchestra al sussurro delle voci
Stanotte luna piena
Stasera pazza Stanotte
Io e te
Stanotte

Diventiamo l’inferno /

Nessuno è parte di Dio
Nessuno è parte di nessuno
Solo la morte è nostra proprietaria
Soffriamo e siamo liberi
Solo per questo posso farti del male Solo a causa delle
puttane nelle strade
che abortiscono i miei prati in fiamme
Dai bucchi nucleari posso sanguinare le tue labbra
La mia anima può trasformarsi in diavolo, posso
bruciare tutte le tue cose benedette.

una richiesta divina /

Perché
la pioggia si ritira dalla terra
Mentre imploriamo amore, gente
Quanto mentiamo e facciamo l’amore
Mentre sogniamo gli altri
Come la notte è così cara,
così pulita
Questa canzone deve essere la canzone della notte
Lascia che piova di nuovo sulla terra
Per la terra
Ecco gli alberi, le foreste
E le grida degli uccelli al cielo
Ecco i prati ondeggianti in un sudario
Ascolta il mio richiamo, Signore,
fa’ che piova sul mio viso
Graffi di vetro.

i miei sogni /

Vedi?
La bambina che cresce sul sentiero è la mia bambina
che è cresciuta sul sentiero Il vento si è sposato con i miei capelli
E in un giorno fuori dalla neve
Quando piove a dirotto come in un film
Tutto è fuori posto
I miei ritmi cardiaci sono troppo discordanti
Con i sonniferi,
tutte le maschere cadono dagli specchi,

Oh felicità, vieni e fai di nuovo l’amore con me
Lascia che tutti i morti viventi dormano
Quando ci somigliamo
Attraversiamo un’altra dimensione
Poi dormiamo?
Mentre le pellicole scorrono
attraverso i giardini verdi.

Sulla strada per il chiaro di luna /

Ho visto i fantasmi nei loro occhi stavano facendo l’amore
Sono venuti con la grande nave
Hanno buttato sul balcone le favole dei miei bambini
Odoravano di bambini
Ho sussurrato al cielo in quel momento
L’inverno finirà?

Finestre /

Alcune tende erano tirate
Alcune fiorivano alle finestre
Quando i gabbiani non gridavano, non avrei girato la testa e visto
il loro suicidio sul ponte
Non ero ubriaco, ma
avrei dovuto esserlo mentre guardavo.

Rosso /

Il mondo gira freneticamente
Con le bombe puntate nei miei occhi
Posso trasformarmi nel Diavolo e asciugarvi la faccia
Oh sono io la donna che è scomparsa correndo lungo quel sentiero?

.
di SaphilopeS, qui:
https://sapholipes.home.blog/2023/04/08/delilik-monologlari-2/
.
*
.
Indelebile assenza
.
Orno la notte
di vecchi pensieri
fingo di godere
in un’ombra solitaria.
Come leggiadra estate
di-vago per strade deserte
tra parole che si cercano
e assaporo le ore.
.
Fugge il tempo
e mai rimane
nei taciuti sguardi
di ciò che il pensiero
ha abbracciato prima.
Tra il prima e il dopo
declino il mio tempo
alla ricerca di un’alba
che mi faccia riabbracciare te
mia indelebile assenza.
.
di Grazia Denaro, qui:
.
******************

Gioielli Rubati 243: Rosario “sarino” Bocchino – Rosamaria Cerone – Andrea Bernardi – Abel Abilheira – Francesco Marotta – Giuseppe La Mura – Chiara Marinoni – Indicibile2021.

quel luogo infinito
.

sarebbe domani quel luogo infinito,
rifugio e vastità
ogni piccolo difetto
come accadimento e passo di foce
l’aggiunta di un’attesa,
eco stravagante l’accento dei fiori
fianco d’aria al vento
per stare dall’altra parte del mare,
magari piovendo,
indiscutibile e verticale
come l’acqua taglio di un temporale,
in confusione di vetri frequenti
e di qualche orizzonte vagamente

e se mai tremante fosse il tempo
basterebbe un’ora,
prerogativa di un volo perfetto
e di altre sofferenze

.
di Rosario “sarino” Bocchino, qui:
https://rosariobocchino.wordpress.com/2023/03/20/quel-luogo-infinito/
.
*
.
Furono le mani che toccai
le braccia che volli attorno
le labbra che pretesi addosso
e i cazzi muti tra gambe schiuse.
Perché fui a schiena nuda
a culo offerto, a gola esposta.
Più facile ritrarsi, fingere
pensare al domani che incombe
e che pure non esiste ancora
in quella piccola stanza, spoglia
e spogliata come noi
che sognammo diversamente.
Pochi i tuoi ‘sì’, già non più tuoi.
Ancora adesso, parche parole
– le creatrici e le maledette –
le mie a seni conserti, figliano.
.
di Rosamaria Cerone, qui:
https://www.facebook.com/Rosaramata
.
*
.
Lasciato indietro
.

Alberi spogli lungo strade solitarie.
Puoi scegliere tra nebbia invernale o pioggia serale.
Pensieri oscuri si siedono su una panchina del parco,
nessuno li aspetta.
Baci vuoti alla stazione degli autobus,
speranze per domani,
Scivolo nell’improvvisazione
mentre il blu diventa verde

.
di Andrea Bernardi, qui:
https://thingsbehindthesunsite.wordpress.com/2022/01/02/left-behind/
.
*
.
Memorie di una pietra
.
Ricordi di una pietra
da quando era pietra
e gli atomi si tenevano per mano
creando una catena indistruttibile
come la mia stessa essenza
.
Anche se è minerale puro
aveva punti deboli,
piaceva alla carezza umida dell’acqua
mettersi in gioco
per farmi brillare la superficie
con la luce del sole
.
Era pietra fuori e dentro
intatta nella durezza
niente è uscito nulla é entrato
un essere perfetto
nessuna deformazione o crepa
ma nessuna abilità al volo
.
Solo l’acqua dolce
era capace per darmi forma
con la tua eterna pazienza.
.
di Abel Abilheira, qui:
https://abelabilheira.home.blog/2023/03/26/memorias-de-uma-pedra-pt-en/
.
*
.
A un crocevia di voci
.

A un crocevia di voci
la lingua arroventata della sera

si addentra tra strappi di vertigine.

L’eco è cielo che divide.

Interrato dal docile passaggio delle ombre.

Non c’è stella capace di ricordare

l’inchinarsi di un corpo
alla grazia scomposta del suo precipitare.

.
di Francesco Marotta, qui:
https://rebstein.wordpress.com/2023/03/26/a-un-crocevia-di-voci/
.
*
.
M‘incammino verso il nuovo giorno,
Ho poche certezze in tasca,
Il tempo segnato dalle ore,
Il pranzo, la cena e poi basta.
Incontro una donna per strada,
Porta nel passeggino da bambini il suo cane.
Un altro mi viene incontro e mi saluta,
E io non lo conosco affatto.
Guardo le mamme che vanno a scuola,
Su una spalla indossano lo zaino pesante,
Nella mano trascinano bimbi addormentati,
Gli occhi delle mamme sono velati,
Opachi, silenzi, sorridono alle altre,
Indossano tutte uno sguardo fatto di poca luce.
E poi gli anziani in coda all’ufficio postale,
Aspettano briciole come piccioni per le strade.
Operai, ragazzi del bar,
Impiegati comunali, polizia locale,
Un andirivieni di gente,
E questo piccolo paesino,
Diventa un porto di mare.
.
di Giuseppe La Mura, qui:
https://giuseppelamura.wordpress.com/2023/03/29/30345/
.
*
.
Petali di speranza
.

Petali di speranza
arricchiscono la notte
con prati di sogni.

Schegge impazzite
si tuffano nel lago
in un lenzuolo di stelle.

Ed è l’imbrunire ad intrecciarsi
tra le note del silenzio
sbriciolando i pensieri.

S’adagia cosi a calmare
l’inconscio, vivendo nel mare
rinasce l’alba nel mio cuore.

.
di Chiara Marinoni, qui:
https://chiaramarinoni.wordpress.com/2023/04/02/petali-di-speranza/
.
*
.
L’essere
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Dove risiede l’essere?
Che domanda!
Sta in quel che “vedi”
se ti richiama altra istanza.
L’essere è l’abitare con
se del tutto hai contezza e non ti basta.
L’essere sta nel percepire traslucido
d’ogni alba e tramonto
quando ogni rivoluzione del colore
ti si svela
quale un sogno infinito d’amore.
L’essere è alle soglie del Nulla
ti ci aggrappi,
ingenuo, e con la mente fanciulla.
.
di Indicibile2021, qui:
https://indicibile990394710.wordpress.com/2023/04/04/lessere/
.
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Gioielli Rubati 242: Alessandro Della Valle – Filipa Moreira da Cruz – rb.z – Mariella Tafuto – Franco Bonvini – Tania Pizzamiglio – Max Ponte – Salvatore Leone.

Il sole
.
Il sole fa il suo mestiere,
ogni giorno
usa un colore diverso,
quello che sento,
resta dentro.
Non cambia.
Mi seguirà ovunque.
Devo cercare la bellezza,
anche quando si nasconde
nella nebbia.
Sarà bello
ricominciare a ridere.
.
di Alessandro Della Valle, qui:
https://alessandrodellavalle.blogspot.com/2023/03/il-sole.html?fbclid=IwAR0FBj-93i09ju9AhIMS7Cb9-jGtTy4nIYPoU-dNOEsKlmW2wlT0O-Q9xw4
.
*
.
Poesia
(Giornata Mondiale della Poesia)
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In prosa o in versi
Di strofe singole o accoppiate
Con rime consecutive o incrociate
Un odore, un paesaggio, uno sguardo
Un dipinto, un sorriso, una melodia intima o condivisa
Reale o frutto della nostra fantasia
Scritta, dipintq, cantata, sentita
Cosa sarebbe stato di noi
Senza una poesia al giorno?
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di Filipa Moreira da Cruz, qui
https://demalinhapronta.wordpress.com/2023/03/21/poema-3/
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*
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Supplica
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A volte il sole dovrebbe nascondersi ovunque nel cielo, dormire per lunghe ore ed evitare così la tristezza di dover vedere che sta arrivando un’altra alba con tanti cattivi presagi. Sarebbe bellissimo poter fare a meno dei giorni neri, decidere di non viverli e riposarsi in una sorta di notte transitoria di misura flessibile… Ma ancora oggi come ieri, mi sveglio smarrito non vedendoti accanto . Ecco perché so che questo giorno sarà peggiore di quello passato. Più triste, più freddo e anche più lungo. “Adesso”, -mi avresti detto se fossi stata qui- “recitami ancora quella poesia…” E lo diresti davanti a me, la schiena dritta come le tue pupille umide. Sarà per questo che i miei occhi ti hanno scelto, per quel tuo sguardo da gatta in calore che tutto illumina… mi manchi, e voglio che torni ancora a dirmi che siamo aria, che abbiamo ali rosee e carminio sulle cosce. Torna ancora a dirmi che le nuvole bianche dell’autunno ci abitano e il palmo della mano è erba e i nostri occhi silenzio di lenzuola notturne, torna ancora a dirmi che non posso camminare se non compongo, che i miei passi sono spartiti di tempo, che sono i miei piedi di clavicembalo di madreperla. Torna ancora e dì che è una bugia sulla palpebra scura, sui terremoti che schiacciano la mia parola.

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di rb.z, qui:
https://zachrison.wordpress.com/2023/03/21/suplica/
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*
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Tu sei nel vento
.
Del mare m’hai lasciato il canto lieve
sale che secca alici insieme al sole
Padre, che ti sei sciolto come neve
oltre l’abbraccio delle mie parole.
.
Ti cerco nella quiete della sera
e nelle attese che si fan preghiera
ma delle tue speranze non c’è traccia
tu sei nel vento, e hai sale tra le braccia.
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di Mariella Tafuto, qui:
https://www.facebook.com/mariella.tafuto
.
*
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Cuore bambino
.

E’ sempre il suo corpo che mi commuove
come fosse una poesia
guardarla svestirsi e rivestirsi
con cuore bambino
dopo che è stata nuda e liquefatta nelle mie vene.

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di Franco Bonvini, qui:
https://bonvinifranco.wordpress.com/2023/03/21/cuore-bambino/
.
*
.
Parla il silenzio
.

Ascolta profondamente
il silenzio
il silenzio profondo
che parla fortemente
resta in ascolto
e
osservazione
scruta il suo abisso
e non dire nulla

che il silenzio
riempie tutto.

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di Tania Pizzamiglio, qui:
https://olisticbe.wordpress.com/2023/03/19/parla-il-silenzio-speak-the-silence/
.
*
.
Partiamo per i campi di girasoli
.
Partiamo per i campi di girasoli
Troveremo lì nuovi lavori ci faremo
Collane di semi e olii per le nostre
Notti e le insalate dei nostri pensieri
Sarà come se ci fossimo sposati ieri
Tu con un’acconciatura di fiori e frutta
Io con una cravatta di corteccia
Partiamo per i campi di girasoli
Spuntati da terra come orologi
Sarà il tempo del giallo rotante
E dei liquidati minuti in bottiglie
Di vetro verde da vendere al
Mercato del giovedì mentre la
Radio trasmette bollettini
Da città caucasiche partiamo per
I campi di girasole con panieri
E borse in vimini intrecciate due
Teli di lino due verdure saltate
.
di Max Ponte, qui:
https://www.facebook.com/maxponte
.
*
.
Mi sono detto, scrivene una
che non abbia del cieco il tatto, dei topi l’olfatto.
E Bellezza non sia espediente di dolore. Alba mancata tra chiome vermiglie.
La luce che vedo non può essere lotta, piegamento dei fianchi,
elemosina all’ombra del ciliegio. Scrivene una, bassa voce
al collo immacolato.
.
Un’altra che non si vanti della testa pallida,
che io stesso ho immaginato dormiente, al petto di Cesare.
.
E capovolgo
.
Una breve, che non sia labbro di vedova allo scoglio,
quando vento e brezza sono giovani lamenti.
Un’altra che abbia il sapore del fico in una sera d’agosto.
Una dove scuoterti le spalle e germogliano le prime rose.
Da Giove ho imparato l’arte della nube, a non sporcarmi di rosso le mani.
Spaventa la dolcezza del sole al mattino, vestito di leggera foschia.
Il profumo dell’oro, che nessun umano ha potuto dire.
L’inclinazione dello scrivere, come se avessi qualcosa,
due mari, una terra a fiori da nascondere a Giunone.
.
di Salvatore Leone, qui:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100070311902498
.
*********

Gioielli Rubati 241: Marina Pizzi – Paolo Statuti – Luca Parenti – Cipriano Gentilino – Daniele Barbieri – Monica Santi – Ferdinando Giordano – Luca Gamberini.

La stanza vuota cella
conclude la stranezza
il ludo pestifero di nascere.
Lo scempio di tutti i cimiteri
la presa in giro delle nuvole barocche
la voglia d’innamorarmi fino a schiattare
fa bivacco al coma che mi attende
sotto il sopruso delle chele fàtiche.
Il compleanno è Lucifero che ride.
.
di Marina Pizzi, qui:
https://www.facebook.com/marpizzi
.
*
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Amo la primavera,
ma mi commuove l’autunno,
che nasce
dal caldo grembo dell’estate
e muore
nel freddo abbraccio dell’inverno.
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di Paolo Statuti, qui:
https://musashop.wordpress.com/2022/10/21/autunno/
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*
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stringo il destino
.

in giringiro
con la bici sotto al sole
di marzo. inizia a breve
la nuova stagione
ed io ancorato ancora
ad un passato morto
e pur vivo. m’ammanico
e stringo il destino
come si fa in acciaieria:
si forgia. mi sforzo
di creare. afferro. stringo.
eremo paroliere. estremo
e discreto. paziente
di fuoco.

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di Luca Parenti, qui:
https://yoklux.wordpress.com/2023/03/17/stringo-il-destino/
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*
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Peppa
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Peppa ( il nome è inventato )
sentiva urlare le streghe
bruciate di notte
nel cortile del sindaco

respirava da puttana
e bruciava trinciato
e nebbia sulla statale
per Mondovì

non evitò il rogo
e partorì quattro figli
prima di lasciarsi cadere
l’ultimo dente leccando cartine.

Peppa è tornata ieri col bus
e non ricordo ancora
come si chiamava.

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©Cipriano Gentilino, qui:
https://noteinversi.wordpress.com/2023/03/18/peppa/
.
*
.
dalla mia finestra le sere infestano
.

dalla mia finestra le sere infestano innumerevoli
il mondo, le case non proteggono soltanto i nostri

corpi, il sentimento è ugualmente minacciato dal mondo
che la mia finestra tenta di incasellare e tenere

al suo posto, temo le sere che il core inteneriscono
quanto le parole d’amore, ritagliate da un libro

di luoghi comuni, dalla finestra le sere infestano
la mia vita, anche l’amore lo fa, senza scampo

.
di Daniele Barbieri, qui:
https://ancoraunaltrome.wordpress.com/2023/03/19/replay-dalla-mia-finestra-le-sere-infestano/?fbclid=IwAR2pL-1VVNE8BJhuFuEA_4tU8uflgnRSrQo9tm95lNAsvYVDsLRV3-HOG8E
.
*
.
è stato
.

E’ stato troppo preteso da lei.
E così a mezza vita
in quella stanchezza oscena
davanti al fuoco tira le fila dei danni.
Delle tante chiamate non risposte
della fatica di cercare e cercare
contorcendosi tra spigoli
sempre serpeggiando, tratti lunghi anni.
Ora che le ossa dolgono e anche altro
di molle nel corpo cede
non poter dire farò, o non volerlo
rende vincibile al crampo sadico
all’avversario che accerchia.
Chi fa tutto secco attorno,
vecchi sogni di corpi sodi.
E fuori della finestra scende un po’ di neve
poi, più tardi, il sole opaco.
Su tutto prende a galleggiare una nebbia bassa.

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di Monica Santi, qui:
https://monikasanti.wordpress.com/2023/03/19/e-stato/
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Fatti in là
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Ricavo un antro nello specchio
prima del letargo inappellabile,
come tutti del resto in questo tratto
che sempre più approssima a brutto muso
la sagoma delle arcate dentali
e più vicino è, rifletto
al confine delle date, ai santi apostrofi
del pensiero perso, ai licheni e alla cenere
che li apprende, proprio mentre l’atmosfera
incarna un nuovo scompartimento di ferie.
Molti lì dentro si stringeranno all’onda,
altri alla medica e alla stella, qualcuno cadrà
nell’incontinenza dei germi
e forse solo cento faranno posto ai seguenti venti.
Ma ti ricordo come eravamo: lungimiranti
fino al naso, più in là brevilinei, volitivi
dalla sera in poi, con la lingua che faceva spazio
ad altri mondi che si dicono
agli intimi; e qui e adesso
non ne rispettiamo il metro.

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di Ferdinando Giordano, qui:
https://poesiaultracontemporanea.wordpress.com/2020/11/09/ferdinando-giordano-fatti-in-la/
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Un amore di poche righe
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Vorrei rinascere tulipano
per dirti quanto sei bella
mentre mi guardi, vivere
pochi giorni tra il giovane
vento di primavera. Stare
nell’immobile luce, come
un amore di poche righe.
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di Luca Gamberini, qui:
https://www.facebook.com/luca.gamberini.7
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