Gioielli Rubati 73: Maria Allo – Luca Parenti – Davide Nota – Stefanie Golisch – Matt Taggart – Luca Benassi – Antonella Sbuelz – Jana Putrle Srdic.

Mentre scrivo

In corsa una nube chiara splende.
Quanto si disperde nel fondo delle acque
traspare e per quanta vita resta nel tempo
e nello spazio non c’è ritorno.
Eppure tra me e te un’eco rimbalza
nel profondo e il vento nel suo volo
mentre scrivo mi sfiora dentro un raggio.
Ulula il vento al bordo di ogni vita
ma il silenzio non tace e illumina la via
come nebbia di attesa invece dell’oblio.
Ecco la pagina vuota davanti alla visione

filtra un suono bianco come un’orchidea.

di Maria Allo, qui:

Mentre scrivo

*

stralunato

ti riconosco tra mille
lungo via Indipendenza
sabato pomeriggio
sole pieno e giornata lucida.
ci sono i cani e i palloncini
colorati. ma io non li vedo
faccio finta d’essere distinto-
alcuni mi guardano il viso
come fossi un divo.
hanno sbagliato persona
non sono una persona che conta
ma che spesso è contato.
e pensare che io vorrei
solo sparire eppoi
raggiungerti
prenderti la mano
cingerti con l’altra.

di Luca “Yok” Parenti, qui:

stralunato

*

VII.

Due laghi nella notte marchigiana.
“Ti aspetto nel giardino. Ho una gonna
bianca. Mi vedi subito”.
La ragazza ha sognato
una stanza (uno spazio) da attraversare (su cui affacciarsi)
(dopo un breve corridoio) (ad angolo).
Dunque s’affaccia e vede.
[…]

L’uovo […].

di Davide Nota, qui:

Lilith

*

Breve romanzo russo

Tutti i protagonisti sono infelici: c’è chi trasforma la
propria infelicità in febbrile allegria e c’è chi tace per
il resto del romanzo davanti a una tazza di tè che non
si svuota mai, intanto succede la nostra vita in lettere
cirilliche, impossibile ricordare tutti gli intrecci, ma la
pioggia che penetra attraverso le fessure del tetto
difettoso di una vecchia dacia cade dritto nella mia
stanza, distratta sento lo strisciare di una sottoveste
di pizzo pallido sul pavimento ancora bagnato

di Stefanie Golisch, qui:

Maldestro vivere

*

Passeggiata dentro casa

È diventato spiacevole nella mia testa. Quindi ho fatto una passeggiata. Stesso circolo in diversi modi.
C’era un albero di Natale all’angolo,
tre di loro in realtà, ognuno in stanze diverse.
Solo uno di loro era reale. L’avevo spostato prima di Natale
e trapiantato qui nell’angolo. Riesco ancora ad sentirlo anche se non c’è più.
L’ho portato nella discarica e poi ci ho fatto un sogno.
L’albero è stato acceso, insieme ad altri alberi di Natale. Ma questo albero
è caduto dalla pila, verso di me.
Immagino sia questo che succede quando passeggi dentro casa,
lo stesso cerchio in diversi modi.

di Matt Taggart, qui:

poem- indoor walk #pros

*

Finalmente può essere tempo di regali

E poi arriva una farfalla gialla
sulle tegole della mansarda
e sembra porti un messaggio
di sabbia e azzurro
– le ali come vele, un abbraccio di onde
e le antenne tese alla mia voglia
di mare, a una risposta
che non sia parola, né silenzio

di Luca Benassi, qui:

Finalmente può essere tempo di regali

*

Casa, casi
(Ciò che resta di)

Resta il tuo gatto, e vive in questa casa
come il suo più legittimo inquilino:
abita gli interstizi del giardino, le crepe
della storia e dello spazio, le ombre
dove non si spinge il sole: sdegnoso
di carezze e di parole
ci interroga con sguardi indecifrati
su cui calano palpebre ormai stanche
– o eredità di istinti ormai remoti – se scorro
con la mano sui suoi fianchi.

Certo gli manchi. Certo anche a lui manchi.

Solo un roseto ha capitolato: resistono
eriche e forsizie, il vecchio caco sempre generoso,
il gelsomino troppo profumato.

Per ridare a muri e tetto nuova forza
è servita la forza condivisa di uomini
con storie separate: friulani e albanesi e croati
e un turco che ha impresso al comignolo
la forma di babbuccia da sultano.
Tu li avresti accolti tutti col sorriso
di chi si sa occupare del pudore
ricomponendo in cerchio le distanze.
Io gli ho soltanto offerto del caffè.

Nel primo temporale di stagione
oggi la tua magnolia scuote rami
che cercano un approdo controvento.

Io entro a capo chino in questo aprile.
Attonita, la casa pensa a te.

di Antonella Sbuelz, qui:
http://www.raffaellieditore.com/terza_pagina/poesia_italiana_antonella_sbuelz

*

LE PAROLE

le parole sono costrizione sono sollievo
intercettarle dolci dal vuoto viscoso
fermare l’assorbimento il contrabbando la sparizione
vomitare Senza nome
e ricomporre i pezzetti in
una assorta immagine
una immagine chiassosa
una dolente Supernova

di Jana Putrle Srdic, qui:

Jana Putrle Srdić, cinque poesie

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24 pensieri su “Gioielli Rubati 73: Maria Allo – Luca Parenti – Davide Nota – Stefanie Golisch – Matt Taggart – Luca Benassi – Antonella Sbuelz – Jana Putrle Srdic.

  1. in questa tornata domenicale un’altra piacevole scoperta, la poesia di Antonella Sbuelz che ho sentito in modo particolare..Come sempre grazie per i suggerimenti di lettura

  2. Ciao Flavio
    a questo punto se non ci fossero le poesie che pubblichi la domenica, non sarebbe domenica.
    Oggi particolarmente impegnative, per me. Tutte belle, quella di Luca con la sua ironia, oggi “stralunato” molto piaciuta.
    Complimenti a tutti, ottimi brani.
    Grazie a te per l’amore che dedichi a noi con queste meravigliose opere.
    Un abbraccio
    Chiara

  3. Essere qui, in questo status di realtà lirica onesta per forma ed ispirazione, è sempre motivo forte di gioia e di riconoscenza. Con tutto il cuore, grazie Flavio. Un abbraccio a tutti! ❤

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