Gioielli Rubati 63: Mariangela Ruggiu – Stefanie Golisch – Matt Taggart – Giovanna Ristori – Salvatore David La Mendola – La Mela sBacata – Patrizia Schettini Natrella – Biagina Danieli.

come si aggrappa la carne alla carne
come si oppone allo strappo e trattiene
parti usurate senza ricambio

come radici di grande albero
fin dentro ogni cellula
rimbalza il segnale della resa

più s’avvicina, più dura è la lotta

senza metafora, così nuda
la vita si spoglia della vita

di Maringela Ruggiu, qui:
https://www.facebook.com/mariangela.ruggiu?__tn__=%2CdlC-R-R&eid=ARAH3ZnLTc2bzKI6qMgxTiA2tvZR5MI_rLhu9l9TQnruqJQIlr5O9sRjdXzsDjPP17DYcNZP6xhz5SEn&hc_ref=ARSeNjQd-xGRQPN6OE4Y8bYmNrZg3nD6rEIcs4n47DoePGjFapJ0vmIvNKOqgXWb15I

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La badante

Ha dormito in tutti i modi. Sul divano.
Nel letto matrimoniale. Al posto di lui
o di lei. Ha dormito bene. Ha dormito
male. Non ha dormito per niente. Una
volta ha dormito molto bene e quando
si è svegliata, il nonno non respirava
più. Non doveva nemmeno chiudergli
gli occhi. Prima di chiamare la figlia,
si era lavata i denti per bene. Alla fine
del mese mancavano due settimane di
marzo piovoso. Nel cuore della vita
abitava la morte, da subito, non c’era da
spaventarsi. Solo i corvi vivevano cento
anni, si diceva nel suo paese, ma lei non
sapeva se era vero

di Stefanie Golisch, qui:
https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2019/03/31/la-badante/

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Di nuovo a casa

Tutto cambia, una volta ogni tanto.
Non sono un fan della parola (ogni volta).
Non tutto è ogni cosa.
È un po come quando qualcuno mi dice che “io sempre …”
quando in realtà non sempre è niente.

Ho guidato su un piccolo sentiero sterrato, coperto di foglie,
a questo vecchio mulino fatiscente e l’ho lasciato alle spalle. Ad un certo
punto, non andrà in pezzi. Andrà via; in viaggio con
la corrente del lago verso il piccolo ruscello che porta
nella foresta e di nuovo a casa.

È possibile che torniamo tutti a casa.

di Matt Taggart, qui:

Home Again

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Agosto
segna il passaggio fra cielo e mare
Quella mia tipica espressione interdetta
perché tutto sempre rimane uguale
Le persone le cose vanno e vengono
in un moto regolare
verso un porto sconosciuto inesorabile meta
di un io, muto

di Giovanna Ristori, qui:
https://www.facebook.com/giovanna.ristori.3

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Nodi

Tante cose da ricordare
E la corda non fa male
Un nodo per la carne
Uno per il vino
Uno per la cioccolata
Un nodo all’intestino
Due nodi sulle dita
Intrecciati alla matita
Il doppio sotto ai piedi
Così credi in ciò che vedi
Dodici più uno nodi al portafogli
Per citarne uno fra tanti
Volli fortissimamente volli
Due o tre nodi sulla lingua
finché la pace non si estingua
Un solo nodo alla cintura
Per guarire la sutura
Un nodo attorno al collo
Così ciondolo e barcollo
Poi si sciolgono le ore
Come il rosario delle suore
L’ultimo nodo ai troppi sogni
Che stringo mentre dormi

di Salvatore David La Mendola, qui:

Nodi

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Cardiopoiesis

Mi si è spezzato il cuore.
Lo stavo sfilando dal petto
– come ogni giorno –
per appoggiarlo sul cristallo
tra inutili ninnoli
– che non so buttare –
e fiocchi di polvere
regalo dei giorni.
È caduto di testa
– ha davvero una testa il cuore? –
con un tonfo crudele e
si è aperta una crepa sottile.
– guscio d’uovo cascato dal nido –
Ne goccia fuori un rivolo
– non albume né sangue –
di parole trasparenti
tutte le ho perdute, tutte.
– sono state mai davvero mie? –
Ho sparso segatura a manciate
– quanto aiuta il giusto emostatico –
ed ora la pira collosa
– parole coagulate in fretta –
inzacchera il pavimento.
Ogni sinonimo è fuso al suo contrario
– non è possibile rimediare –
soltanto una parola si è salvata
– la mia preferita –
impigliata all’orlo della ferita.
Vischiosa, lucente e orfana
– goccia di miele su fico maturo –
è restata appesa un istante
– un battito, una sistole –
prima di tuffarsi sul cumulo
delle sorelle perdute.
L’ho guardata liquefarsi
in una chiazza opaca
– sacrificio senza rimpianti –
di lei non riverbera che il ritmo del silenzio.
– e ora? –
I cocci del cuore sono nell’umido
– sembrano bucce di mela –
il pavimento non conserva
memorie appiccicate
– tracce invisibili al luminol –
il buco in petto è colmo di ovatta.
– passa ancora vento freddo –
Allo sterno ho appeso l’orologio del nonno
– l’ho caricato con l’osso della fortuna –
la cassa ammaccata scandisce
il silenzio – fragoroso – delle ore
e la musica – muta – dei giorni.
– È ora? –

di La Mela sBacata, qui:
https://lamelasbacata.wordpress.com/2019/10/30/cardiopoiesis/

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Radici

Per molto
sei stato al centro dei miei pensieri.
Poi la lontananza ti ha reso sbiadito.
Ci sei, indistinto.
E già so che svanirai.
E, per certi versi, non mi sorprende.
Tutto passa con le stagioni.
Anch’io torno a fiorire,
ho radici forti.

di Patrizia Schettini Natrella, qui:
https://vagheria.wordpress.com/2019/10/31/radici-2/

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La forza di gravità

esisto
in questo tempo esatto
in questo spazio determinato

vivo
nel flusso di coscienza
nella corporeità

sopravvivo
nella mia carne e nelle mie ossa
nel dormire nel bere nel mangiare

l’universo e
la sua infinita espansione
sono una rappresentazione

del mio essere presente
della mia interpretazione e
della mia manifestazione

stringo sabbia tra le mani
che inesorabilmente cade
verso terra

richiamata
dalla madre indifferente
di ogni presenza

la forza di gravità

che comanda
invoca
e tutto trattiene

di Biagina Danieli, qui:

La forza di gravità

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19 pensieri su “Gioielli Rubati 63: Mariangela Ruggiu – Stefanie Golisch – Matt Taggart – Giovanna Ristori – Salvatore David La Mendola – La Mela sBacata – Patrizia Schettini Natrella – Biagina Danieli.

  1. Caro Flavio,
    sottoscrivo quanto affermato dai tuoi lettori, amici, scrittori…
    Grazie alla tua ricerca, alla tua lettura, al tuo interesse appassionato, ogni giorno sono nuove scoperte, spunti e rivelazioni.
    Grazie, anche per l’attenzione dedicata alle mie umili e poche parole.
    P.

  2. Tutte belle poesie, tutti bravi gli autori. Complimenti a tutti ! Grazie Flavio e complimenti per la scelta e per l’incessante e impareggiabile attività di autore e di ricerca.

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