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Per me, che sono stato bambino a quel tempo, gli anni Sessanta hanno rappresentato l’allegria della musica alla radio. Ricordo in particolare Musica per Voi di Radio Capodistria, le Canzonissime, l’improvvisa abbondanza consumata in allegria, anche l’abbandono di mio padre che scappò di casa ma non è un ricordo allegro. Ero un bimbo magrissimo, malaticcio e malinconico, ma le canzoni alla radio cambiavano il mio umore. e mi mettevo a cantare anch’io. Morandi, Celentano, Mina, Caterina Caselli e tanti altri cantanti anche stranieri, o sbirignaccoli come dicevano i nostri vecchi. Qualche giorno fa ho appreso della morte di una di queste cantanti, Francoise Hardy (o Fransuà Sardì, come storpiavamo noi bambini) e la notizia mi ha dato tristezza. Ora che sono io anagraficamente negli anni Sessanta, mi rendo conto di quanto sia impietoso il tempo che ci tratta come oggetti di consumo.
Sembra ieri quando abbiamo attraversato la fase dell’infanzia. I ricordi piacevoli o spiacevoli rimangono nella nostra memoria. Una riflessione profonda che mi colpisce forte. Un saluto Flavio
Grazie Manuel, buona domenica
Gracias Flavio. Un gran abrazo
Bell’articolo Fla’,che condivido nel suo messaggio sentimentale struggente🤗🥰
Grazie Mariù!
🥰
😘😘😘😘😘
Ciao Lucì!
ciao amico!
Una botta di nostalgia…..
Talvolta
Abbiamo tutti una data di scadenza, una expiring date a cui cominciamo a prestare attenzione man mano che il tempo passa
siamo volontà provvisorie
Oddio, nostalgia? dietrologia?
Un semplice ricordare? Ciascuno sa…
un ricordare legato alla scomparsa di una cantante popolare in quegli anni