Di ciò che avviene o non avviene l’ombra è mi
sembra il fantasma meno esperto. Non
che dall’uno all’altra il doppio testimone come chi
avrebbe deciso di tendere un orecchio o di fissare il suo
respiro si ricorda di ciò che è successo. Non sono
sicuro che qualcosa sia successo quando è
risalita malgrado l’ostruzione delle nuvole una neve
poco incline alle ascensioni. Risalita verso dove
si potrebbe domandare.
O che fa una neve
quando invece di scendere sale. O
perché da ciò che avviene o non avviene non
zampillerebbe un altro fantasma che laggiù si è infilato
nell’inverno e qui nelle parole. E perché questo
fantasma s’infilerebbe nelle parole qui.
Nella polvere di ciò che è stato quando vi s’incolla
non la farina ma uno spessore dei giorni che né
la pioggia né l’ombra sanno decifrare – in quella
polvere sopravvive a due passi da se stesso il villaggio
che la montagna sovrasta. Lontano troppo lontano da lui
al centro di una cucina dove da molto tempo il grano
è stato sostituito dall’acciaio e l’acciaio dal ricordo il pasto
che si prepara è il solo rimedio contro la perdita
dell’oblio.
C’è una fessura invisibile nei fianchi della
montagna. Sulla collina di fronte la rovina e il castello
lontano ne conoscono la storia. Sono anche
più su nel cielo la rovina e la fessura. E ce ne sono
pure nel fianco della tua pelle. Si direbbe un lago cicatrizzato.
Si direbbe che niente è stato ricucito dopo l’operazione.
*
Traduzione di Antonella Mammarella
….il nostro vivere è influenzato, da ciò che accade e da quello che non accade, ma soprattutto il passato esercitala sua forza, anche sul presente, anche se al momento non ce ne rendiamo conto.
Versi significativi, apprezzati.
Buon proseguimento di giornata Flavio
Grazie Silvia per questo ottimo contributo, auguro un buon proseguimento di giornata anche a te
grazie