sapevi d’anni letti mai detti,
sapevi di lana e indulto,
le minestrine liquide rapprese
poco dopo aver bollito,
e d’improvvisazione un latte
uscito ammaccato dal seno
.
sapevi d’essere stata incatenata
a case e palazzi dimenticati,
dove regole susseguivano e mutavano
a seconda dei proprietari,
donna ancora lasci impronte e lampi,
ferite ovunque frequenti;
.
conoscevi già l’inadattabilità dei sarti al destino,
senza doverne tenere addosso in rapida sequela
di solstizi, lunazioni, cicli di sale,
che noi è niente
*
(da durante il dopocristo, Tempoallibro 2006)
…un testo poetico intenso, e molto interessante, denso di immagini e simbolismi, che si soffermano sulla natura effimera, della vita, e sulle impronte che lasciamo nel mondo.
Buon sabato Flavio
Grazie Silvia e auguro un buon sabato anche a te
grazie
Sul cuore del papà c’è l’impronta della mano della figlia. Buona giornata Flavio
Verissimo, Auguro un buon sabato anche a te, grazie
Quando la realtà ci colpisce in faccia senza pietà. Ciao Flavio. Ottima poesia
Grazie Manuel, un saluto
che cosa bella avere un papà che ti dedica versi… Proprio bella!
❤