Una poesia di Oscar Vladislas de Lubicz Milosz

Oscar Vladislas de Lubicz Milosz (1877 – 1939) poeta, esoterista e diplomatico lituano francese

Lascia dormire fra le mie mani la tua dolce testa:
Giugno delle rovine arde nei tuoi capelli biondi,
Liane, vecchio sole sul luppolo.
La tua bocca è un papavero sul muro che presta
La sua vecchia ombra ammuffita ai vagabondi.

Un canto di pescatori nel malva dei mari
È per me la tua voce assopita,
La voce tua, amica invisibile e pensosa.
Il tuo cuore è il letto fiorito dei dolci ieri,
La campana mite e sorda della bonaccia.

Un cielo di paese morto da gran tempo
Canta nei tuoi occhi – un cielo di povera terra
Dove la pallida Annabel e Guy de Vere
E d’Elormie sentono nei forti venti
Risuonare tenue Ottobre dal cimitero.

E cosa importa che tu sia irreale?
Di quelle che non sono mai esistite?
La mia solitudine di giardini antichi e amati
È meno affascinante o meno bella
Del tuo autunno dalle foglie in fiamme?

da Sinfonia di novembre e altre poesie (Adelphi, 2008), traduzione di M. Rizzante

7 pensieri su “Una poesia di Oscar Vladislas de Lubicz Milosz

  1. ….esplorazione sulla memoria, sull’amore e sulla spiritualità, invitando chi legge, a riflessioni sulla transitorietà della vita, e sul potere consolatorio della bellezza e dell’arte.

    Versi belli.

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