Il mio lavoro non è bello

Nonostante mangi fuoco
l’alito non è sgradevole
nemmeno durante un bacio.
L’incoerente siede
sopra un morso, lo tira
lo allenta a piacimento.
E t’amo è conficcato in gola
sotto marciapiedi bagnati,
parole dall’impugnatura nuda
come estati fresche
e rose chine.
Non serve ricordare,
nemmeno sfoltire l’umanità,
prima o poi si morirà tutti
saltando da un cielo all’altro.
Il mio lavoro non è bello,
niente per cui valga la pena,
perché non è lo stesso che
avevo scelto da bambino.