Il reale è parco.
Se l’occhio è nudo,
certo patirà freddo.
La carne, gelsomino
rampicante sui legni:
il sentimento più puro,
volatile e pronto
per diventare Infinito,
o finire nel cestino
con altri studenti fuori sede.
La mia casa
è ovunque sia Tu.
E per antitesi vigliacca
un pessimismo carnale da poeta
pronto a vendersi
per le sue lagne.
Oppure a cedere
al primo moto contrario;
al non so cosa ho detto,
ma mi è piaciuto.
A voler chiudere
questo armamentario fiacco,
per redimerlo, dirò
non esiste poeta civile,
ma c’è carne, la più rara,
che sa pensare.