Antenati di Cesare Pavese

Stupefatto del mondo mi giunse un’età
che tiravo dei pugni nell’aria e piangevo da solo.
Ascoltare i discorsi di uomini e donne
non sapendo rispondere, è poca allegria.
Ma anche questa è passata: non sono più solo
e, se non so rispondere, so farne a meno.
Ho trovato compagni trovando me stesso.

*

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11 pensieri su “Antenati di Cesare Pavese

  1. Anche da questi versi emerge l’inquietudine innata del poeta. Ad una certa età a determinate domande o a discorsi particolari rimaneva muto e a disagio, non sapendo che rispondere. Ma andando avanti negli anni, ha capito che, non a tutto si può essere in grado di rispondere. Aveva acquisito più sicurezza nel discernere le cose della vita. Versi evocativi di notevole contenuto.

  2. ….a volte colloquiando con sè stessi, si trova una grande armonia interiore, lontana da osservazioni di qualsivoglia altra persona…
    Versi notevoli, condivisi nel loro profondo significato

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