
Una donna che scrive è troppo sensibile e sensuale,
quali estasi e portenti!
Come se mestrui bimbi ed isole
non fossero abbastanza,
come se iettatori e pettegoli
e ortaggi non fossero abbastanza.
Crede di poter prevedere gli astri.
Nell’essenza una scrittrice è una spia.
Amore mio, così io son ragazza.
Un uomo che scrive è troppo colto e cerebrale,
quali fatture e feticci!
Come se erezioni congressi e merci
non fossero abbastanza;
come se macchine galeoni
e guerre non fossero già abbastanza.
Come un mobile usato costruisce un albero.
Nell’essenza uno scrittore è un ladro.
Amore mio, tu maschio sei così.
Mai amando noi stessi,
odiando anche le nostre scarpe,
i nostri cappelli,
ci amiamo preziosa, prezioso.
Le nostre mani sono azzurre e gentili,
gli occhi pieni di tremende confessioni.
Ma quando ci sposiamo
ci abbandoniamo ai figli, disgustati.
Il cibo è troppo e nessuno è restato
a mangiare l’estrosa abbondanza.
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Notissima poetessa americana
Una poetessa che dice pane al pane e vino al vino in questi versi. Ognuno uomo o donna ha un valore intrinseco per quello che è, tutti gli orpelli e i contorni sono cornici aggiunte per stigmatizzare uomini e donne. Ambo i sessi sono importanti, le donne perché sono madri e affrontano il matrimonio addossandosi i sacrifici, anche l’uomo ha la sua parte di responsabilità e i suoi meriti. Tutto ciò che si dice di più, oltre la bravura, sono solo chiacchiere di cui non fare conto. Una donna spiccia e diretta nel mettere in chiaro le sue convinzioni. Notevole!
sì, ha scritto quel che doveva scrivere: le donne non si debbono chiudere nel ghetto della poesia “al femminile”: quel che conta è il talento indipendentemente dal sesso
…ognuno nella vita fa la sua parte, a prescindere dal sesso, cercando di interpretare
al meglio i compiti che gli spettano, nel talento personale…
Versi originali e notevoli, apprezzati.
Grazie Silvia
dissacrante è bellissima: la poesia non è cosa per “gente per bene”
non lo è mai stata