
Le rose erano tutte rosse
e l’edera tutta nera.
Cara, ti muovi appena
e rinascono le mie angosce.
Il cielo era troppo azzurro
troppo tenero, e il mare
troppo verde, e l’aria
troppo dolce. Io sempre temo
– e me lo debbo aspettare!
Qualche vostra fuga atroce.
Dell’agrifoglio sono stanco
dalle foglie laccate,
del lustro bosso e dei campi
sterminati, e poi
di ogni cosa, ahimé!
Fuorché di voi.
*
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Capolavoro
Per il poeta le bellezze della natura sono sempre uguali, non emanandogli nessuna emozione. la sua apprensione è accentrata sulla donna esamine sul letto, che lui osserva preoccupato e impaurito, temendo che possa morire all’improvviso, lasciandolo disperato per la sua scomparsa. Verlaine, uno dei poeti maledetti francesi del suo tempo, nei versi di questa poesia, crea immagini buie e dolorose a cui pare di essere presenti. Notevole!
Un maestro
…l’attenzione dell’autore, è dedita completamente all’amore per la sua donna, e il pensiero che ella possa, un giorno, lasciarlo. Nulla conta più nella natura, al di fuori di quel profondo sentimento…
Versi bellissimi
certamente, buon pomeriggio Silvia e grazie
Buon pomeriggio anche a te
Ma la traduzione è tua?
no