
Li voleva vicini a casa, mio padre
i campi del calcio minore
e non sopportava la pioggia
nemmeno di lontano, nemmeno l’odore
Preferiva i rimbalzi nella polvere
che a due passi dalle aree ingannavano il portiere
– quasi una colpa per lui
respingere di piede
Al suo fianco, scommettevo sull’errore,
l’inciampo fra traiettoria e pallone
perché anch’io sarei stato portiere
ma non un buon portiere
inerme davanti alla catastrofe, la rete
E troppo magro, un chiodo
nel vuoto delle porte
il naso all’aria, la certezza dell’errore
*
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Bellissima poesia da un nostro contemporaneo
In questi versi la descrizione di partite dilettantistiche di calcio che il poeta e il padre guardavano spesso assieme, commentandone criticamente lo svolgimento. Versi apprezzati!
l’ho apprezzata anch’io proprio per quella sua chiara semplicità
S, ho letto tutta la sua Biografia: un mondo fantastico il suo. Ciao Flavio!
Ciao Grazia!
….quando il gioco del calcio “è una passione”, è divertente “fare il punto della partita”, dal proprio punto di vista…
Versi piacevolissimi
Grazie Silvia e buona serata
buona serata anche a te