
Così una sera di novembre, il mio amico Pino mi ha descritto
la sua vita sentimentale sdraiato sulla poltrona di plastica verde
della mia cucina. Poi ha spento la lampada al magnesio
macchiata dalle mosche, mi ha chiesto come stavo e
senza aggiungere altro se ne è andato.
E’ rincasato camminando sulla striscia a linea continua
della provinciale sperando che la notte si potesse tagliare.
*
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Indimenticabile
Questi versi descrivono un’anima inquieta per problemi amorosi ed esistenziali di cui il poeta ascolta le confidenze. Evidentemente è molto provato, lo saluta e va via.
Ma sulla via del ritorno, mentre rincasa, pensa che se la notte si potesse tagliare… forse vuol dire che non dovrebbe esistere la notte? Versi estremamente sintetici e asciutti delineano il contesto della poesia. Apprezzata!
Un grande
….a volte la notte è foriera di pensieri oscuri, e forse abbattendola la mente sarebbe più serena….
Uno stile poetico asciutto, apprezzato.
sì, uno stile tutto suo. Ciao silvia
buona serata Flavio
breve e lampante come una scure che taglia in due il ceppo di legno
sì, ottima similitudine
😉