
Mi colse di sorpresa quella potatura fuori stagione
la clamorosa ascensione della radice ancora colma d’acqua
e progettati e attesi sottorami ora divorati dall’assenza
Quanto ti somiglio adesso padre mio, quanto sono te!
E con tutte quelle lune e quelle barche dove vado senza direzione
se non verso un dolore sistemato dietro la ringhiera…
Mi gira attorno il gelsomino e quell’abbraccio perso nell’ultimo cuscino
senza più parole dietro la scatola piena di polvere soltanto
Sfumature in trasparenza nessun enigma chiara aritmetica
giustificatore dell’inesperienza… la roba le api e tutto quel ferro la campagna
sintomi del malessere tardivo del tempo ormai andato del poco ripetuto
ed io, solo di metafora accorcio la distanza
Non ci sarà per simmetria nessuna ricorrenza lungo la piena che mi travolgerà
cosi come io stesso sarò altrove quando mio figlio chiederà di me
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L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Ricordo di un poeta che stimo
Una poesia dolente in ricordo del padre, di cui il poeta sente fortemente la mancanza e il rammarico di non essere stato presente nell’ultimo abbraccio, rimarcando il sentire fortemente la sua assenza. Nota di assomigliarli e, precorre il ricordo di quando, sarà lui ad andarsene, allora sarà suo figlio a provare quel vuoto che lui sta provando adesso. Un’introspezione molto dolente ed accorata che immedesima il lettore. Versi apprezzati.
Un poeta attaccato alla poesia, un poeta dal volto umano che, purtroppo, ci ha lasciati
…quel dolore immenso, che si ripete nelle generazioni, per la perdita del proprio padre….
Versi notevoli di grande sensibilità
circa due anni fa Sebastiano è venuto a mancare, non l’ho mai conosciuto di persona, ma tra noi ci sono stati fitti scambi e molta umanità, lo considero uno dei poeti più sotto valutati tra i nostri contemporanei, spero che il tempo lo sappia rivalutare
Si, lo meriterebbe davvero!
Neppure io l’ho mai conosciuto di persona, ma ho sempre apprezzato la sua poesia
bella persona e raffinato poeta
💙💙💙