
Siamo il tempo.
Siamo la famosa
parabola di Eraclito l’Oscuro.
Siamo l’acqua,
non il diamante duro,
che si perde, non quella che riposa.
Siamo il fiume
e siamo anche quel greco
che si guarda nel fiume.
Il suo riflesso
muta nell’acqua del cangiante specchio,
nel cristallo che muta come il fuoco.
Noi siamo il vano fiume prefissato,
dritto al suo mare.
L’ombra l’ha accerchiato.
Tutto ci disse addio, tutto svanisce.
La memoria non conia più monete.
E tuttavia qualcosa c’è che resta
E tuttavia qualcosa c’è che geme.
*
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Uno tra i più grandi del Novecento letterario
Il poeta Jorge Luis Borges, uno dei più grandi poeti del 900′, declina nei suoi versi che l’uomo è come l’acqua di un fiume che scorre per arrivare alla sua meta prefissata: il mare. Spesso, il suo riflesso muta nel cangiante specchio del movimento dell’acqua. Tutto passa e tutto svanisce nella sua vita, egli è soggetto all’ombra che lo cinge. Il suo passato non riflette più il presente. Ma nei ricordi, rimangono impresse la nostalgia e il rimpianto. Notevole e meravigliosa per il contenuto e la forma dell’opera.
sì, davvero è bellezza
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❤️❤️❤️
thank you Filipa
….siamo come l’acqua d’un fiume, nel suo scorrere non sempre uguale, frastagliato come le asperità della vita, fino al meritato raggiungimento della nostra meta…
Versi molto belli