
Questo è tempo di partito
tempo di uomini divisi.
Invano percorriamo volumi
viaggiamo e ci coloriamo.
L’ora presagita si sgretola in polvere per la via.
Gli uomini chiedono carne. Fuoco. Scarpe.
Le leggi non bastano. I gigli non nascono
dalla legge. Il mio nome è tumulto, e si scrive nella pietra.
Visito i fatti, non ti trovo.
Dove ti nascondi, precaria sintesi
pegno del mio sonno, luce
addormentata accesa sulla veranda?
Minuscole certezza in prestito, nessun bacio
mi risale la spalla per raccontarmi
la città degli uomini completi.
Taccio, aspetto, decifro.
Può darsi che le cose migliorino.
Sono così forti le cose!
Ma io non sono le cose e mi rivolto.
In me ci sono parole che cercano un canale
sono roche e dure
irritate, energiche
da molto tempo compresse
hanno perso il senso, vogliono solo esplodere.
II
Questo è tempo di divise
tempo di uomini spezzati.
Di mani che viaggiano senza braccia
osceni gesti avulsi.
La via dell’infanzia è cambiata.
E il vestito rosso
rosso
copre la nudità dell’amore
all’addiaccio, nella valle.
Simboli oscuri si moltiplicano.
Guerra, verità, fiori?
Dai laboratori platonici mobilizzati
giunge un respiro che ustiona i volti
e dissipa, sulla spiaggia, le parole.
L’oscurità di distende ma non elimina
il succedaneo di stella fra le mani.
Certe parti di noi come brillano! Sono unghie
anelli, perle, sigarette, lanterne
sono parti più intime
e pulsazione, l’ansimare
e l’aria della notte è lo stretto necessario
per continuare, e continuiamo.
Cura e traduzione di Massimiliano Damaggio
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
dal Brasile uno tra i più grandi
di grande forza!
non si direbbe un testo comosto oltre 40 anni fa, vero?
no assolutamente…la storia è sempre la stessa
Braceri ardenti, che si placano per pochi istanti, ma poi si riaccendono immancabilmente, per la smania di potere senza fine dell’umanità…
Un brano notevole di grande pregio
parliamo di uno dei più grandi poeti del Novecento
Versi che descrivono la dolente società dell’epoca divisa nelle ideologie, a dominare sono sempre le classi sociali più abbienti, pare abbia dato vita al riflesso che dopo molti decenni si vive ancora oggi anche da noi. Un testo che descrive tutte le pecche che avvelenano e dividono la società, come sempre anche a latitudini lontanissime dalla nostra. Notevole testo per il contenuto e la forma presentata.
sì, un abbraccio Grazia
❤️❤️❤️