
Lucio, io vorrei che tua figlia
non fosse morta. Non ci resta altrimenti
che raggiungerla anche se non sappiamo
bene dove; lentamente dimenticarla
è ripugnante. Ci scotta ormai
sotto i piedi la terra.
Si è aperto un vulcano che ignoriamo
quando si spegne.
Scende intanto una lava nera sul cranio
e il cuore, li avvolge, e li dimena
fra l’esserci per un immediato decesso
o l’attendere attraverso un diurno notturno.
Fra ricordare e dimenticare
si è aperto lo spacco.
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L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Sociologo, scrittore e poeta
Un dilemma fra il ricordare o il dimenticare una persona amata deceduta, si evince da questi versi dolenti. Ma poiché non si può decidere quando defungere, bisogna affidarsi con dolore al tempo che. mitighi la sofferenza e nel contempo cercare consolazione, nel pensiero che un giorno la si raggiungerà. Una poesia veritiera che, mette in luce momenti dolorosi, che ognuno di noi ha sperimentato nella propria vita. Versi apprezzati!
ricordare allunga la vita di chi si è perduto, dimenticare è perdere, grazie!
…..un dolore immenso e “contronatura” la perdita d’un figlio, che segnerà irrimediabimente respiri di vita, privati della loro fondamentale essenza….
Versi notevoli e tristissimi
nella terra di nessuno tra verseggiamento e prosa, li trovo molto significativi anch’io