
Questa, signore e signori è un’autentica badilata di cultura. Molti di noi affrontano l’inverno perennemente avvolti in una coperta, ma a differenza di orsi, scoiattoli, ricci e pipistrelli, non siamo capaci di andare in letargo. Può essere che ci riuscissero, invece, i nostri predecessori? È l’affascinante ipotesi suggerita in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica L’Anthropologie. L’analisi dei resti ritrovati in uno dei più importanti depositi di ossa fossili d’Europa ha spinto due scienziati a ipotizzare che i Neanderthal, o i loro antenati, affrontassero l’inverno riducendo al minimo le loro funzioni metaboliche, come in uno stato di prolungata ibernazione. Secondo gli autori della ricerca, l’ibernazione potrebbe spiegare queste lunghe interruzioni nello sviluppo delle ossa. Questi primi Neanderthal potrebbero essersi periodicamente trovati «in stati metabolici che li aiutavano a sopravvivere per lunghi periodi di tempo in condizioni di temperatura molto rigide con disponibilità limitate di cibo e sufficienti riserve di grasso corporeo». Adesso capisco molte cose, anche noi andiamo in letargo abbrancati ai cellulari, al divano, alla televisione: è stato così che ci hanno sfilato da sotto il culo diritti e democrazia?