
cinque della sera
Da otto giorni laceravo i miei stivali
Sulle pietre dei sentieri. Entrai a Charleroi.
– Al Cabaret-vert: chiesi dei crostini di burro
E del prosciutto che fosse mezzo freddo.
Beato, distesi le gambe sotto il tavolo verde:
Contemplai i soggetti piuttosto ingenui
Della tappezzeria. – E fu adorabile,
Quando la ragazza dalle enormi tette, gli occhi vispi,
– Quella, non era certo un bacio a spaventarla! –
Sorridente mi portò i crostini imburrati,
E il tiepido prosciutto, in un piatto colorato,
Prosciutto bianco e rosa profumato da uno spicchio
D’aglio, – e mi riempì un boccale immenso, con la schiuma
Che un raggio di sole tardivo indorava.
*
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Poeta maledetto
Uno dei poeti maledetti francesi dell’ottocento. Dai versi si evince una persona che, amava i viaggi e l’avventura. Uomo gaudente, amante della vita notturna, delle libagioni e degli incontri con donne di facili costumi, ma persona intelligente e di vasta cultura. Scrisse poemi affascinanti avulsi da schemi a mitigare la crudezza della loro realtà. Ottimo poeta nella sua peculiarità.
poismise di essere poeta e divenne trafficante d’armi e schiavi
Si, smise molto presto. Morì molto giovane per cancrena a una gamba. E’ stato rivalutato dopo la sua morte.
è vero
…attimi gaudenti della vita, vissuti con molta intensità…
Bel testo
Ciao Silvia! Grazie
Una vita molto controversa ma le sue poesie sono magnifiche. Per me un riferimento.
Ciao Manuel e grazie
Prego