Un visitatore
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Mio padre, per esempio,
che una volta era giovane
e con gli occhi blu,
ritorna
nelle notte più buie
in veranda e bussa
selvaggiamente alla porta,
e se io rispondo
devo essere preparata
al suo volto di cera,
al suo labbro inferiore
gonfio di amarezza.
E così, per lungo tempo,
non ho risposto,
ma ho dormito a tratti,
tra le ore del suo bussare.
Ma alla fine venne la notte
in cui sgusciai fuori dalle lenzuola
e con passo incerto scesi nell’ingresso.
La porta si aprì
ed io seppi d’essere salva
e che potevo sopportarlo,
patetico e vuoto,
con persino il minore dei suoi sogni
congelato dentro se,
senza più meschinità.
E lo accolsi e lo interrogai
dentro casa,
e accesi la lampada,
e lo guardai nei suoi occhi assenti,
nei quali vidi finalmente ciò che un bambino deve amare,
vidi ciò che l’amore avrebbe potuto fare
ci fossimo amati in tempo.
*
Giorno d’estate
.
Chi ha fatto il mondo?
Chi ha fatto il cigno e l’orso bruno?
Chi ha fatto la cavalletta?
Questa cavalletta, intendo, quella che è saltata fuori
dall’erba,
che sta mangiandomi lo zucchero in mano,
che muove le mandibole avanti e indietro invece che in su e in giù
e si guarda attorno con i suoi occhi enormi e complicati.
Ora solleva le zampine chiare e si pulisce il muso, con cura.
Ora apre le ali di scatto e vola via.
Non so esattamente che cosa sia una preghiera;
so prestare attenzione, so cadere nell’erba,
inginocchiarmi nell’erba,
so starmene beatamente in ozio, so andare a zonzo nei prati,
è quel che oggi ho fatto tutto il giorno.
Dimmi, che altro avrei dovuto fare?
Non è vero che tutto muore prima o poi, fin troppo presto?
Dimmi, che cosa pensi di fare
della tua unica vita, selvaggia e preziosa?
*
L’utilità della sofferenza
.
(Mentre dormivo ho sognato questi versi)
Una persona che amavo mi ha dato una volta
una scatola piena di buio.
Ci sono voluti anni perché capissi
che anche quello era un dono.
L’ha ripubblicato su alessandriaonline.come ha commentato:
Musica e poesia
Nella prima poesia la poetessa sogna spesso il padre, ma non desidera avere un colloquio chiarificatore fino a quando non si sente pronta, a voler comprendere la loro freddezza durata tutta la vita. Dopo aver chiarito, si sente più serena e capisce che, l’amore vicendevole, avrebbe potuto farli vivere in armonia.
In un giorno d’estate
La poetessa descrive allegramente, l’opulenza della natura e le sue creature, tra cui la bellezza di vedere una cavalletta mangiare lo zucchero dalla sua mano, per poi volare graziosamente verso il verde delle piante. Da ciò si evince la sua sensibilità verso il mondo animale, vegetale e la natura tutta.
L’utilità della sofferenza
Mentre dormiva ha sognato che qualcuno le ha regalato una scatola di buio, ma dopo molti anni, ha capito che la sofferenza aiuta a far riflettere e a far capire quanto si è fortunati nel viaggiare sull’altro versante.
Splendida e vivace la musica, atta a far apprezzare la bellezza e le positività di queste poesie che virano sempre verso l’alto della giusta riflessione. Notevoli e bellissime. Grazie Flavio.
In un giorno d’estate è quella delle tre che preferisco, ti ringrazio
Musica ritmica e intensa per sottolineare, i versi di questa valida autrice, che del sogno fa magia e della vita impreziosisce sensazioni profonde…
Versi molto belli
Grazie Silvia e buon pomeriggio
anche a te
Versi semplici ma commoventi. Il video molto originale per la messa in scena. Saluti Flavio
ciao Manuel, grazie
Prego.
ma guarda chi si vede… ho quel disco.
vecchio vinile?
Si
Fantastiche le sue poesie, nette, limpide, profonde.
Testo musicale…mitico!
vero, grazie