Tradimento di Cesare Pavese

Stamattina non sono più solo una donna recente
sta distesa sul fondo e mi grava la prua
della barca, che avanza e fatica nell’acqua tranquilla
ancor gelida e torba del sonno notturno.
Sono uscito dal Po tumultuante e echeggiante nel sole
di onde rapide e di sabbiatori, e vincendo la svolta
dopo molti sussulti mi sono cacciato
nel Sangone. «Che sogno», ha osservato colei
senza muovere il corpo supino guardando nel cielo.
Non c’è un’anima in giro e le rive son alte
e a monte più anguste, serrate di pioppi.

*

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13 pensieri su “Tradimento di Cesare Pavese

  1. Un’incantevole panoramica di un momento felice del poeta che, governa la barca sul Po, in compagnia di una donna che distesa a prua osserva il cielo. E’ tranquillo il fiume nella traversata, il sole lo illumina festoso accompagnandolo fino all’uscita per entrare nel Sangone. “Che sogno” ha osservato lei, rimanendo sdraiata. Non c’è anima in giro, le rive sono alte mentre a nord più anguste, serrate dai pioppi. Notevole nello scorrere dei suoi versi armoniosi ed eterei.

  2. ….uno scenario incantevole della natura, molto ben delineato, in versi eleganti, che rende davvero speciale, un momento della vita, vissuto accanto a una donna…
    Lirica intensa, notevole.

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