Circolo di Lorca di Frank Stanford

Frank Stanford poeta ed editore (1948 – 1978)

Quando prendi la strada perduta
arrivi alla neve
e quando trovi la neve
ti metti in ginocchio
come un cane malato
che mangia l’erba dei cimiteri
per venti secoli.

Quando prendi la strada perduta
trovi la donna
che non ha paura della luce
che può uccidere due cazzi in una volta sola
luce che non ha paura dei cazzi
e cazzi che non possono chiamare nella neve.

Trovi amanti che hanno ascoltato che
gli stessi galli cantano
per venti secoli
Galli che hanno ingoiato pietre
dalle tracce l’uno dell’altro
ma non si sono mai incontrati
da nessuna parte per strada.

Quando prendi la strada perduta
Trovi le piume luminose del mattino
Disposte in proporzione alla neve e alla luce
E quando la neve si perde per strada
Allora il vento caldo potrebbe soffiare da sud
E c’è tristezza nel letto per venti secoli
E tutti stanno di nuovo masticando l’erba sulle tombe.

Quando ti perdi
vieni alla luna nel campo
La luce che tutti gli innamorati sporcano
Il lenzuolo che nessuno lascia pulito
I galli hanno leggera paura di attraversare
La stessa luna sotto la quale la donna ha ballato
per venti secoli
Con il sangue sul viso.

Quando ti perdi per strada,
ti imbatti nei morti
che per venti secoli hanno frantumato pietre
In gola
ho visto due ragazzini pazzi piangere
Perché era mattina
E quando arriva il mattino arriva
Al mattino e mai la notte.

Ho visto due poliziotti che tiravano fuori le palle di un uomo
E ho visto due ragazzini pazzi
piangere lungo la strada che non volevano andarsene
Ma due non sono mai stati un numero
Perché è legale passarne uno per volta
È solo un tamburo che puoi portare ma non puoi battere
Sono le prove di cui hanno bisogno per farti scomparire.

*

5 pensieri su “Circolo di Lorca di Frank Stanford

  1. E’ un poeta difficile da decifrare. Dalla lettura della poesia si evince che ha avuto una vita travagliata per distonie interiori. Questi versi trasmettono il suo sentire esteriore scevro di luce e non lineare, mentre a volte più ottimista. Nei suoi versi nomina sovente la neve, l’erba, i cimiteri, la luce, equivalenti al chiaro e scuro della vita. Strofe senza punteggiatura e che cominciano quasi tutte con un’anafora. Nel complesso è una poesia ricca di lemmi che, si riesce a capire scandagliandola nella sua interezza. Versi apprezzati.

  2. ….i versi sono incentrati su tutte le disgrazie possibili, cui andremmo incontro, se si perdesse la retta via, con una retorica d’impatto, che attira l’attenzione del lettore…
    Lirica notevole

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