Mai na gioia 151

Le promesse che si fanno amnesie dal 26 settembre in poi, le pretese che diventano larghe intese perché la governabilità è una cosa seria: ce lo dice l’Europa. Buona quella, un coacervo di interessi economici ultraliberistici, odio etnico, guerre sopite e poi scoppiate quando lo vogliono gli americani. Tornerà Tremonti con bavetta e dentiera a darci lezioni di finanza creativa e fare scuola di taglio sanguinolento. Infine il PNRR, che già qualcuno in padania vuole trasformare in PRRR (prendi i soldi e scappa). Ma, cosa cazzo è in realtà questo PNRR, cosa prevede? Grosso modo, digitalizzazione della PA quando ancora sconta una carenza endemica di risorse umane e materiali, banda ultra-larga quando parecchie località non hanno neppure la più basica possibilità di connessione, internazionalizzazione delle imprese, fumosi discorsi su una non ben precisata “rivoluzione verde “ – probabilmente regalie e mancette alle imprese di “amici degli amici” – supporto al patrimonio immobiliare privato (invece che il potenziamento più che mai necessario dell’edilizia popolare), alta velocità – ma i pendolari possono continuare a svegliarsi ad orari antelucani per recarsi sul posto di lavoro – accento sulle “carenze strutturali “ dell’offerta formativa senza alcun accenno al precariato e col rischio di vedere i fondi “scivolare” verso le scuole private e paritarie, supporto “all’imprenditoria femminile” – le lavoratrici sottopagate, precarizzate e sfruttate possono tranquillamente attaccarsi al tram – e per finire, cenerentola come al solito, la sanità – non è ben chiaro se pubblica o privata – con qualche bella parola sulle “dotazioni tecnologiche” e sul “Fascicolo Sanitario Elettronico” ma nulla sulle piante organiche, sulla medicina di base e sulla omogeneità dell’offerta sanitaria devastata da una regionalizzazione tanto incostituzionale quanto foriera di disastri epocali e duramente pagati con la pandemia Covid. Insomma buono, forse, per qualche paese scandinavo ma non certo per l’Italia che in molto settori è ancora indietro di decenni e necessiterebbe, invece, di interventi molto più basilari e terra terra. Ma ovviamente questo non sarebbe “fashion”, e ancor peggio non sarebbe allineato al diktat dell’UE che vuole cogliere questa opportunità per incentivare ancora di più liberalizzazioni e privatizzazioni.

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14 pensieri su “Mai na gioia 151

  1. None of those interests are made there, in Brussels, Flavio. It is only the US interests that are made there. All EU contries are no more than US overseas colonies, let’s face it. You live in a US colony, too, Flavio. How many US soldiers are occupying Italy? Please count them and publish the numbers here. Thank you.

  2. Hi! Thank you, Flavio. here’s the message I wanted to send you (but failed) since August 2021…And now this song:

    有沒有這種說法 “Is There This Way of Saying” C’è questo modo di dire?

    written by Chyi Chin 齊秦, lyrics by his elder sister Chyi Yu 齊豫 who’s one of my favorite female singers) Hope you enjoy it. The lyrics in Chinese & translated in English:

  3. Credo che, ormai, la metamorfosi sia irreversibile: i politici si sono trasformati in tanti Superciuck. Il personaggio di Max Bunker che rubava ai poveri per dare ai ricchi. Ma, la cosa più incredibile, è che sono gli stessi poveri a votarli, in un impeto di tafazzismo epocale.

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