Quando cade un governo nessuno scrive una poesia. Stanno tutti di fronte alla televisione a sentire a che ora il Presidente ha rassegnato le dimissioni. È stato all’incirca alle Otto di sera una sera di pioggia romana. Le sirene delle auto blu giravano mute sui ciottoli umidi dei piazzale di fronte al Quirinale. Aspettavano. Nella sala stampa allo stesso modo si aspettava. Quando cade un governo una formula politica perché, a livello puramente amministrativo, rimane in carica per sbrigare gli affari correnti.
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Presa di servizio
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Arrivo all’ora in cui si cena nel paese. Per raggiungere la stanza di questi giorni è necessario attraversare il grande atrio vuoto di poche persone, attardarsi forse a considerare strade e passaggi che di fronte al noleggio convergono nell’unica piazza, come dita in un palmo e camminare circa la metà di un’ora piuttosto soli nella notte scura lasciato il mondo immobile alle spalle in attesa di niente, scena muta.
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Interprentando Mirko Vucinic
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Il cielo di San Siro brulicava di nuvoloni neri e azzurri che formavano i colori di una squadra detta Internazionale Football Club. Quell’anno attaccante titolare stentava a ritrovare la sua vena e la difesa aveva il suo da fare ed il portiere, poi, faceva pena. Quest’inter la mia frangia regolò con segnature di ottima fattura e il pubblico di casa s’inchinò al mio cospetto e alla mia testa dura. Io ribadendo in rete quel pallone la porta del futuro spalancai nel cuore fu la gioia, l’emozione quel campionato non perdemmo mai.
Bellissime poesie riflessive sulla vita, che ho letto con piacere, accompagnate da un musicista che ammiro.
mi fa molto, molto piacere, ciao Grazia