Le città di mare – Eugenio & Edoardo Bennato (1989)

Le città di mare
Sono i punti del mondo dove vanno a finire
I rumori di fondo delle autostrade
Le città di mare
Che fanno pensare ad un girotondo
Di incontri mancati e di grandi amori
E notti di estati passate fuori
E la luna che nasce
Per potersi specchiareLe città di mare
Affacciate alle stelle come donne al balcone
Quando l’onda ricama sottili collane
Quando la tempesta
Le fa ancora più belleCon una di quelle
Per la prima volta io ho fatto l’amore
E non c’era il sole
Nell’intrigo dei vicoli non c’erano stelle e poi via lontano
Con la doppia promessa dei marinai
Di restarle fedele
E tradirla ogni volta
Per non perderla maiLe città di mare
Sono i punti di incontro di mille avventure
Di lingue diverse, di facce scure
Di gente che passa
E si ferma a guardareLe città di mare
Che son fatte apposta per non far capire
Se la storia più bella deve ancora venire
O se si allontana sera per seraE allora io
Che sogno da sempre una città speciale
Dove dirsi addio
È solo un gioco che domani non vale e allora io
Io già lo so dove venirti a cercare
E so che sei mia
Se intorno a noi c’è una città di mare le città di mare
Ed ogni favola può essere vera
È una nave nel porto che ieri non c’era
Ed è una scelta
Ogni incrocio di strada e ogni strada è stretta
E chi va di fretta e sa quello che vuole
Chi passa la vita a guardare il mare
Indeciso da sempre se partire o restare
E le città di mareE allora io
Che sogno da sempre una città speciale
Dove dirsi addio
È solo un gioco che domani non vale e allora io
Io già lo so dove venirti a cercare
E so che sei mia
Se intorno a noi c’è una città di mare: le città di mare
Sono i punti del mondo dove vanno a finire
I rumori di fondo delle autostrade
Le città di mare
Che fanno pensare

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