Terra cinta di nuvole
e squarci di azzurro straordinario,
soffice e amara,
gialla qui da noi,
improvvisa e brutale coi figli
che la trattano male.
Aspetta a casa, stanca di crepare
dei suoi frutti ingrati,
e se ne duole fin dentro le vene
dei vulcani spenti,
sotto il suolo caldo,
sangue che non si rapprende.
Accetta paziente ogni percossa
e non si arrende al capitale,
alla crescita per rapina
del prodotto interno lordo,
di noi tutti
c’é ben poco da salvare.
Terra mangiata
da chi non ha fame.
Bella, molto bella. Complimenti
grazie
rispecchia magnificamente il flagello cui è costretta da che l’uomo ha iniziato a diventare sapiens ingordo e bulimico d’ogni risorsa…troppo bella per non essere rubata all’istante. Buongiorno Flavio
buongiorno Roccia (oggi, visto l’argomento, ti si addice)
🤗🤓
Pingback: Reblog: Stanca di crepare — Almerighi – Il Canto delle Muse
Ho dovuto rileggerla più volte per apprezzarne le numerose sfaccettature: grazie! 🙂
grazie a te
Davvero molto bella… La Voce profonda di chi presto inizierà a scrollarsi di dosso larve di comodo… Chi pensa di averla in pugno, si sbaglia di grosso. Buongiorno Flavio e grazie.
buongiorno a te
La terra è stanca, ma aspetta paziente. Buona fine settimana!
Buona fine settimana anche a te
Una visione obiettiva della brutalità, cui è sottoposto il pianeta, per la comodità. ed egoistica sopravvivenza del genere umano…
nasce dalla notizia che dalla nostra parte della galassia esistono, pare, milioni di mondi abitabili…
Una storia del nostro tempo… Non male ragazuolo (!)
eggrazie!
Bellissima 👏
grazie
Ma guarda, la Terra, per quello che è, non gliene può fregar di meno. Anche diversa, lei ci sarà sempre, a crepare siamo noi
senza dubbio