Vedere la poesia italiana ridotta da molti anni a un insieme di favori tra autori mediocri, soltanto pieni di sé, e critici improvvisati e/o disonesti fa molto, molto male. E’ interessante vedere le ecoballe prodotte dal connubio tra editori prezzolati e autori prezzemolini disposti a tutto per una pubblicazione o un premiuzzo. Per fortuna in questi anni ho conosciuto casalinghe, insegnanti, pensionati, contadini e operai che scrivono bene e soprattutto con onestà. Dove onestà significa non me ne frega un cazzo di essere riconosciuto/a da chi crede di contare, a me piace scrivere e basta.
Mi piace scrivere… e basta.
Sorrido: un pensiero sacrosanto… e una vignetta fantastica, a margine.
L’atteggiamento e i pensiero giusti, ciao Irene grazie
Grazie… a te! : )
Pure a me piace scrivere. E non basta.
non ti basta?
Scrivere, dico…
ah!
Eh…
Ih…
Oh, uh… e basta.
Ecco. Mo hai visto che… basta?
🙂
A me, in realtà, piacerebbe sapere scrivere.
abbiamo tutti margini di miglioramento
A me piace definirmi apprendista stregone. O, meglio: cercatore di versi. Lo so: si diventa pazzi in mezzo alle montagne o per deserti cercandone in solitaria. Ma va bene così, come anche certi cercatori d’oro, non importa trovare l’oro; l’importante è sapere che da qualche parte deve esserci. E chissà…
ottimo!
A me piace scrivere e basta. 我只是喜歡寫。
fai bene, saluti dall’Italia
Here / Heart is where we meet!
😢