Quaranta anni fa, alle 10 e 25, la stazione di Bologna Centrale e l’Italia intera subirono un oltraggio terribile e tuttora impunito per quanto riguarda i mandanti. Anche con la poesia intendiamo onorare le vittime e i loro familiari.
Un grazie a Daniela Cerrato per la sua collaborazione, questo numero dei Gioielli Runati è reperibile anche qui:
https://ilmondodibabajaga.wordpress.com/
autoritratto innamorato
senza empatia non c’è onore
senza onore non c’è dignità
senza dignità non c’è amore
senza amore non c’è niente
di Gary J. (Australia), qui:
https://steele646.wordpress.com/2020/07/27/self-portrait-in-love/
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UN TRENO DI CANZONI
Lupo con la cravatta stretta a cappio
soffocherai nel letto della sera
per cercare di me l’odore e il sesso.
Caveranno la luna con le lame
dal tuo petto scarnito e dai tuoi piedi
fuggiranno i rantoli dei passi.
Mi troverai fra le carezze graffiate
sulla pelle per venire con te –
gioia e dileggio
ombra della tua ombra e conversione.
Andremo con un treno di canzoni
sopra di noi voli di colombi.
di Anna Maria Bonfiglio, qui:
https://www.facebook.com/anna.m.bonfiglio?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARC9wcQ_UTpzZTyTVb_BYrkSbaOcmrllHkmRtjAypAmToondseelm1q7ErYYeSRY3cs4Mf463CkfhE8I&hc_ref=ARSEvAnCRLI0KdxTaiLgrwDCWUu9j1gU24zQ6-jz157obanNqVSYI1sckwGzPaKCPA0&fref=nf
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IL CAVALLO A DONDOLO
Oh sì che ti ho sentito.
Forte e chiaro e
lento
lento
lento
da fare male.
Da chiedere venia.
Un dondolare instancabile
da far piangere e pregare.
E non è neanche questione di fisica
(e di incastri), non è questione di chimica.
È che sono felice
quando mi cammini dentro;
perché si fa primavera.
E amore mio bellissimo,
amore mio chimera.
Sì che mi sei passato dentro;
ed è stata primavera.
di Marianna Bindi, ricevuta via mail)
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Nero
Il nero
profondo
sono
come schermo
spento
come lago
rinchiuso
tra monti
nessuna trasparenza
nessuna parvenza
puro splendore
sommerso
senza
una possibile appartenenza.
di sussukandom, qui:
Nero
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Sulla tua bocca milioni di parole
balbuzienti nascono
come fiori in autunno.
Come un fioraio li attendo
dove la morte è un ramo secco
e un solo petalo mi salva
come una sillaba matura
di Giovanni Sepe, qui:
https://www.facebook.com/giovanni.sepe3
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La rouille
Diamo forma d’infinito agli attimi,
ai lampi sparpagliati dal contatto,
ove emergono templi d’Artemisia.
Dentro foreste intricate
elici abbracci ricomposti,
addobbano stanze d’attesa.
Il tempo, inspira, espira più forte,
potente abbatte colonne di carta,
su assi di legno resiste l’intaglio.
Le parole portano la tempesta,
l’inchiostro impiastra i silenzi,
il tutto intorno frastuona e sorride.
Esistono flutti su tele d’oblio.
(Siate sogni che navigano su oceani di tenerezza.)
di franzpoeta, qui:
https://wordpress.com/read/feeds/15885078/posts/2818146610
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Ma tu non chiudere gli occhi
Ma tu non chiudere gli occhi
si chiudono sempre gli occhi quando è il momento dell’ oblio
si chiudono gli occhi per non vedere il buio di un mia che mia non è
per restare soli
per non vedere un tuo che tuo non è.
Del buio ricordo una strada tutta curve
che segue la costa, fredda,
questo tratto non ha case, nè luci
solo il faro che esce verso il lago a ogni curva.
Ma tu non chiudere gli occhi
del buio ricordo anche un sentiero, che scende al lago,
il faro spento, l’ acqua nera come il cielo
e il silenzio
hai mai sentito il silenzio farsi nido contro la paura?
Resta solo l’ acqua,
acqua che si infila come lingua tra i sassi
acqua che segue le curve del lago
acqua nera come il cielo.
Ma tu non chiudere gli occhi
ho bisogno che mi prendi la testa tra le mani
e che mi porti ancora al sonno,
con una ninnananna d’acqua,
come io prenderei la tua, per farla mia.
Un mia che mia non è.
di Franco Bonvini, qui:
https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Poesia&Id=59533
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Non so come si possa scrivere l’amore,
quel lento pellegrinaggio tra le rughe .
Poi penso che non sia feroce il tempo.
Un’abitudine nel ridestarsi tardi
o un’altra scusa per diluire
tutto quello che non abbiamo
mai aspettato.
Così ci mutiliamo nel’embrione
della nostalgia,
immobili e sospesi come giunchi
che la sorte scuote.
Fosse per me –
io fuggirei dove si placa il mare,
dove le onde sputano la vita.
di Smeralda Fagnani, qui:
https://www.facebook.com/smeralda.fagnani?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARAhP368lt0bYsc-NrRDLzuQhDDeTRvqB8uzINihZ8ScIskwIZmDgvWGqgV96Sklw7ULv7PhPL5z8jFr&hc_ref=ARSzZ4fSSThV-G_iRL25n157TzXSzAEHaggAjX-hvNTblojrcpueNYOjVaqHWSSW0ww&fref=nf
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Ciao Flavio
anche questa domenica wauuuuuu che meraviglia di gioielli!!!
Complimenti agli autori. Tutte molto belle.
Quelle che mi sono piaciute maggiormente sono: di Franco Bonvini “Ma tu non chiudere gli occhi”, e “Il cavallo a dondolo” di Marianna Bindi.
Grazie Flavio un abbraccio
Buona domenica
Chiara
grazie e buona domenica
Autori stratosferici anche questa domenica, ovazione per te e Daniela. Buona domenica della memoria indelebile.
sì tutti bravi!
Anna Maria Bonfiglio (da FB) Grazie, Flavio, è un piacere ritrovarmi sulla tua pagina.
incredibilmente belle tutte!!! ci si nuota dentro fino all’assorbimento..poi ti resta la meraviglia! grazie Flavio e Daniela! molto bravi
buona domenica!
grazie altrettanto!
Complimenti davvero a tutti gli autori! Le poesie di Giovanni Sepe e di Smeralda Fagnani le ho trovate di una tenerezza disarmante.
ciao, buona domenica
Grazie a te e Daniela. Buona domenica.
ciao Felice! Lieto ti siano piaciuti
Oh, grazie Flavio.
L’ha scelta Daniela
Ho visto anche di là 👍
L’ha ripubblicato su Non di questo mondoe ha commentato:
Grazie a Flavio e Daniela
grazie
Pingback: Carta Carbone: “Ricordo Alcuni Luoghi” di Flavio Almerighi | Le Mie Cose
grazie Flavio e Daniela… belle tutte… grazie del vostro lavoro di ricerca, fa così bene leggere la poesia
grazie a te Mariangela, buona domenica
Con amore, nè (alla piemontese), ma un bel vaffa… Non te lo toglie nessuno. Mi sembrava di aver detto di no…ti voglio bene lo stesso. Un bacio
Papà