Su tutto questo trinciato
di neve, sole, cose varie,
oggetti di lampo sbeccato,
mancanze, trovano alimento
fuochi fatui e passioni.
Religioni cucite a casa,
genitori rimasti indietro,
esumazioni e accidenti:
ovunque fortuna contraria,
favorevole o disattesa.
Belle canzoni di quattro minuti,
imperi, affetti incrollabili
e distanze molto più ampie;
sabati e lunedì
cui è necessario il calendario
per cifrare e disporre
gli arretrati e vecchi giornali.
Comanda su tutti un destino
sciolto, in ogni modo sempre,
dal pensare degli astri.
E’ già autunno,
talmente rapito
nemmeno te n’eri accorto.
“Comanda su tutti un destino
sciolto, in ogni modo sempre,
dal pensare degli astri.”
una strofa che regge esistenze e resistenze, spesso ci si affanna a sopravvivere ma non si vive perchè i ritmi sono troppo veloci e ci si trova improvvisamente in autunno. C’è da meditare su questo e su quanto può suggerire una bella canzone di quattro minuti…
buongiorno Al
buongiorno, grazie per la tua lettura
Ciao Flavio
eh sì comanda il destino, noi fragili qui ad attendere o ad agire con uscite varie e il calcolo matematico a portata di mano.
Bella e vera.
Un abbraccio
Chiara
Un abbraccio, buon mercoledì
Una buona parte del destino ce lo produciamo noi. Gli astri e altre forze ci assecondano.
vero!
Ma siamo già nati!!
oh! te ne sei accorta!
la nascita è un dono da reinventare sempre con fantasia e amore
Bütün bu dağılanlara bir nefes verelim.
proviamo! Saluti dall’Italia
Oh, ma io lo so che è già autunno, e che presto farà neve.
Quel “pensare degli astri” mi fa pensare a le lettere d’amore di Vecchioni e Pessoa, “che il senso delle stelle non è quello di un uomo” e al loro brillare inutile e lontano.
E che bisogna fare ancora tante cose prima che faccia neve
sì, c’è da lavorare la terra che rimane
Gli ultimi tre versi mi hanno commossa, anima e pancia.
Trinciato la neve. Meraviglioso!
Grazie di questi doni.
grazie per la tua lettura
intensa e cruda come non poche: una visione che raschia la pelle e lascia il segno (!)
grazie, Antonio