Capo Passero
Sarà un bellissimo settembre; la vita è gratis!
-mi diceva il lapis
che proprio perché accecato dalla luce
cominciava a nutrire qualcuno di quei santi dubbi
che guidano all’illuminazione.
Per fortuna le premesse c’erano tutte :
bevevo a sorsi una giornata tiepida, incantevole
e dal mare veniva un’aria come di serpentello sul viso.
Ci mancava soltanto il respiro degli dei sulla nuca
e sarei stato a bomba ! Magnifico magnifico -pensavo
e non si paga una lira ! che forza ! adesso mi scateno !
Fui così sopra al mare con piglio di libellula
veloce , radente , imbavagliato dal vento
respiravo a fatica, quasi quasi illuminandomi d’immenso
col Giuseppe ammiccante in gamma fulgida …
Fui , nondimeno , uno spettacolo -triste- di luce
perché l’occasione era la stessa
che fa l’uomo ladro di un po’ di musica celeste
quando lo strumento si richiude :
non mi smentivo mai;
avevo perso per strada il lapis
di Leopoldo Attolico, qui:
https://www.facebook.com/leopoldo.attolico1?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARD-419-Qw0jYY1Oqh8jetHZuF4fw88vD62S9VPKT_dRiIeg6F-BCpQ5VfQu61WXYnru19-iW-Z1xLyt&hc_ref=ARSVrnhKcrHD1_y3GSs4vK-wfDYI1hOeiBRwU9kkhyHzzITYSRchKF16sf2yhWzrEe0&fref=nf
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GIACULATORIA
Smagliata
da tempo ciclico.
soggetta
a lunghe stasi,
di manierismi compassionevoli
mi armo,
e scantono
– quietista –
lo scialo di morte.
Guscio di lamiera
imbraco,
al protrarsi dello stridente
scasso del crucifige.
Al dunque
– in immemore immobilità –
ai vani conciliaboli
incalzata
dal tracimante
panico scorrevole
affronto infine scarna
l’ossatura ontologica
del puro niente,
io al niente adusa.
di Villa Dominica Balbinot, qui:
https://lostrettospeco.wordpress.com/2007/11/15/giaculatoria/
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Tienimi
Questo è il mare oggi.
Penetra il futuro che ci aspetta
in bianchi flutti mentre la terra
risuona con la sua ombra
nel rogo di un’assenza.
Tienimi con te come un fruscio
di palpebre socchiuse
pulsa nel tuo respiro
finché il vapore dei fuochi
nei vortici del gelo
si offra a qualsiasi dolore
per una volontà più forte
in pieno volo meglio dell’amore
come darsi ancora seminudi
a tutti i venti dell’abisso.
Più reale di una voglia improvvisa
è questo mio vuoto tra le mani.
curvo a ogni tua luce nello sguardo.
© Maria Allo, qui:
https://nugae11.wordpress.com/2020/01/19/tienimi/
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Priceless
Nella nebbia
Da solo
Guidare
Senza direzione
Divorato dai parassiti
Che mi crescono dentro.
C’è sempre una strada inesplorata
Nella pianura Padana.
È così
Che ho trovato
Quella vecchia bottega
Piena
Di ricordi
Che non mi appartengono.
Sul bancone
In bella vista
C’è una cosa soltanto
Priva di prezzo:
Il tuo sorriso.
di Massimo Belfiori, qui:
PRICELESS
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Ignota notte
Tra mura erbose
nel vicolo stretto
da case grigie e anni
splendono luci gialle.
Nella sottile striscia di cielo
ignota notte ride
alle sue stelle.
Ai vetri ombre di volti.
I loro corpi dormono
sogni silenziosi.
Così nel cuore.
Un canto in amorosa eco
chiama
da un portone schiuso.
di Marcello Comitini, qui:
https://marcellocomitini.wordpress.com/2020/01/22/ignota-notte/
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Grumi di assenze
Mancano i fiati
si adagia il silenzio
muto il passo, all’alba
si crede e poi, si cammina.
Scrivo e l’inchiostro macchia,
il calamaio non ha colpe
soltanto che col tempo secca
si accumulano le parole
illusione di passi nel vento.
Si diluisce con l’acqua?
di Chiara Marinoni, qui:
https://chiaramarinoni.wordpress.com/2020/01/21/grumi-di-assenze/
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ACCADEVA DI DIMENTICARMENE
Accadeva di dimenticarmene
come una spugna accanto al lavello.
Ebbi solo un sussulto: non ti vedevo da mille pianti.
Lurido cane – ci ricorderemo mai
di stendere la biancheria al rovescio?
Siedo sola al tavolo – picchia soffocata
una forchetta in più al nostro pranzo.
È così:
notte umida, confesso una presenza dal fondo.
E il vento che soffia mi chiedo da dove parta.
(Bologna, 23 gennaio 2020)
di Alexandra Bastari, qui:
https://alexandrabastariscrive.wordpress.com/2020/01/23/accadeva-di-dimenticarmene/
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Fare poesia
In fondo è facile
fare poesia:
due parole in croce
impastate
d’anima e lacrime.
Lasciate lievitare
ma non appassire
e condite copiosamente
di aggettivi leggeri,
la lievità s’addice al gusto.
di Patrizia Schettini Natrella, qui:
https://formefree.wordpress.com/2020/01/24/fare-poesia/
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