Poesia
Di lei un riflesso
e sembianze rifratte
il collo appena si tinge
le tempie allungate sui bordi
Cos’è che mi dice?
Cosa mi dico?
La mente schiuma
Una riva s‘accosta
Sfiora
Un salire di suoni
E una vela di nave.
di Nadia Alberici, qui:
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la regina (io sono) posa nuda. nuda si espone alla macchina.
nuda la macchina fotografa. anche il re posa nudo: io sono.
«e ‘n garbuggio de lélloa»; e si chiama frequenza questa cosa
che mormora, non materia. ma si chiama
amore tutta l’onda della mente, la sua
indisciplina senza ore, la sua lama convolta; e tutta la parte destra
che è vicina all’orecchio ride:
è un gusto, è nuovo; ma si chiama frequenza, si chiama
potenza questa linea: cioè la nerità, fatta con suono e suono.
Di Massimo Sannelli da UNA MATTINA MI SON SVEGLIATA, qui:
Fai clic per accedere a ummss.pdf
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Il confine è sempre la tua mano
Il confine è sempre la tua mano,
basta un’eco, il tempo di passare,
e un occhio solo già distingue il nido-
non le cime azzurre o le apicali-
è dove passa l’alburno con la sete,
che trema, nel minuscolo, qualcosa;
al concerto di tre angeli, io credo,
se vanno insieme a una giumella sola.
di Amina Narimi, qui:
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INCERTEZZA
Viaggio nel ventre della pioggia incessante
nel mezzo della notte invecchiata
saltando le pozzanghere che sembrano oceani
Vado sulle orme dell’anima con il mio cappello
mentre il mondo dorme tra parentesi
Gocce d’acqua acide galleggiano su di me
avvolte in lenzuola di incertezza
Sono solo una frase sciolta in un verso
di un poema annegato sotto il diluvio
Sono prigioniera di me stessa
in una prigione di raggi di dubbio
È così che mi sento addormentarsi
Quando l’alba si sbriciola la notte in silenzio
Ora parlo con il tempo nudo dei silenzi alla
ricerca della luce per illuminare la mia ombra bianca
Sarà la guida dei miei percorsi incerti
Nel deserto della mia sottile immaginazione
Le onde della mia mente levitano con calma
rifiutando i desideri della mia inesistenza La
mia coscienza si è reinventata
E sento il ritmo del mio respiro
di macalder02 (Manuel Calderon), qui:
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Caro corpo
un giorno mi aspettasti invano
poi capii che non venni.
a quell’appuntamento
ero mancata a me stessa.
caro corpo.
ma quanto puoi dire in mia assenza.
lo puoi fare sempre, indipendentemente
da me.
cara esperienza,
cara possibilità.
di Ivanna Pedretti, qui:
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Oggi ho portato il mio amore sul ciglio
Oggi ho portato il mio amore sul ciglio
di un baratro; più tardi, su una scala
d’oro: assedio al desiderio, aumento
di pugnali e tenerezze sono ogni ascolto,
ogni sguardo passati.
————————– Tutto avvenne fra prima
e poi, in quell’attimo immobile, atteso
e temerario che chiamiamo presente ma è
un auspicio, una puntura fulminea
e indelebile che separa la ragione
dal sogno, l’una condannata al tempo
che va, l’altro fermo per sempre
nell’esultanza.
Poi succede delle cose dette solo
una parte, perché dell’altra è più breve
e leggera, sottilissimi aghi
ridotti a vuoti d’aria non appena
confitti alle panchine dell’incantesimo,
quattro o cinque di una città altrimenti
non esistita, sulle quali foglie e nebbie
si poseranno, commozioni di nuovi innamorati
o di relitti umani che non dimenticano
o non lo sanno, amore
e morte di avi e discendenti, per anni
e anni, fino alla quota estrema delle memorie
di tutti.
di Alessandro Ricci, qui:
https://poesiainrete.com/tag/ricci-alessandro/
*
certo, senza paragone …
Un po’ come quando mi guardi dal basso
dal fondo del mare
le tue mani che mi scorrono addosso
ecco le spalle e giù fino alle mani e poi
la vita (le tue dita che quasi si toccano dietro) e poi i fianchi
e ancora su, una fascia di seta che m’avvolge
. .e nei tuoi occhi quel sorriso e io, come fossi l’oceano
di Lucia Piombo, qui:
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Premi fedeltà
Dati personali, prego inserire
nome cognome indirizzo
telefono anche cellulare,
giusto per tartassare
il cliente fidelizzato.
No senta, ho già dato
pure il codice fiscale
è dato noto, voglio acquistare
dove mi pare e quando mi serve
non inviate mail di offerte,
da quel lato non ci sento
neppure se urlate forte.
Ho un budget un po’ ristretto
molto vicino a una caporetto.
di Daniela Cerrato, qui:
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🌸💫
Un doppio grazie oggi Fl avio… E stavo pensando. Che mi piacerebbe saper scrivere meravigliose poesie come tutti qui dentro…. Che bella gente!!!!
Grazie a te per il testo; oggi ho anticipato la pubblicazione visto che il raffreddore non mi fa dormire, insomma una domenica che è più prosa che poesia
mali di stagione molto fastidiosi! lettuccio succo d’arancia e sonnellini! quanti ne ho curati ai miei figli!!!forza! io fortunata quest’anno…per ora…sono salva
😊
Ciao Flavio
complimenti agli autori: è un piacere leggere questi tuoi gioielli.
Grazie e buona domenica
Chiara
Buongiorno e buona domenica a te e agli amici della poesia. I versi di Lucia mi erano sfuggiti, sono davvero un piccolo gioiello, fortuna che l’hai rubato!
Insorge il “possibile” in questi testi che tu, Flavio, con cura e mestizia, fai risaltare accostandoli in modo che, a tratti sembrano duellare tra loro…poi all’improvviso sembrano desiderare una resa impersonale e vera, come fa la poesia con gli uomini, dai tempi senza memoria. Ciao, instancabile Flavio!
Ciao, buona domenica, Perché poi “mestizia”?
Mestizia come accoramento metafisico a destabilizzare il “conosciuto”. Una sorta di accezione alla tristezza che il poeta, attraverso le parole, fa diventare continuamente “altro”. Buona domenica anche a te.
L’ha ripubblicato su amina narimi.
Grazie Flavio, mi hai fatto scoprire doni e meraviglie… grazie di cuore
Grazie a te
Grazie anche da parte di Ivanna, Flavio! (e da parte mia)
Un bel regalo stare qui, in compagnia di interessantissimi componimenti.
L’appuntamento domenicale sulla tua pagina è ormai un momento che gusto con grande piacere.
Grazie a te, che dai voce anche a Ivanna.