Le sconosciute
Ho incrociato tre donne,
avevano età diverse,
una per vetrina
sedute all’ingresso
avevano un cartello,
non si conoscevano,
si somigliavano:
Sono italiana,
ho perso il lavoro, o anche, non ho lavoro,
devo pagare l’affitto, non ho una casa.
Sembravano distaccate,
non apparivano fragili,
erano bianche, non fa differenza,
persone per strada
entravano nei negozi,
io passeggiavo, era sera
e ho pianto.
di Flavia Tomassini, qui:
https://flaviatomassini.wordpress.com/2019/11/04/le-sconosciute/
*
Alcuni silenzi sono lettere d’amore
tentativi di tenere il mondo con le dita,
per il bavero salvarlo dal bordo della vita
perché tu non ne perda mai il calore.
Mi chiedo, mio amore, se saprai
leggere la dedica del mio silenzio
capire che si deve a volte scegliere
tra il diritto alla verità e quello alla vita.
di Micol Bez, qui:
Cinque inediti di Micol Bez
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CLXXIII
Man mano che s’accende lume a lume
sostiamo nel silenzio che rapprende
lo squarcio all’improvviso rivelato.
Noi che veniamo al mondo lacerando.
di Anna Maria Curci, qui:
Anteprima: Anna Maria Curci, Nei giorni per versi
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Una Poesia per accettare un addio
mai e poi mai
dimenticherò
perchè per mia natura
non son capace
ma soprattutto
perchè non voglio
ho bisogno di sapere
che tu ci sarai
fin quando
improvvisamente
alzandomi un mattino
smetterò di dire addio
alla tua assenza
e forse non sarà bello
ma guarderò di nuovo
a fondo
negli occhi
le persone
e mi farò di nuovo male
di quel dolore
che non sa di te
di Chiaradelmare, qui:
https://chiaradelmare.wordpress.com/2019/11/06/una-poesia-per-accettare-un-addio/
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Sul punto di partire
“Canto e alle Muse…” J.K.
Credo nelle cose invisibili
nella musica non udibile
credo nelle parole non pronunciate
che restano solo presupposte
e in quelle impensabili
benché da qualche parte esistano
Credo nel grido del silenzio
credo nella capacità di superare il limite
del tempo e del territorio
tramite un verso
che sa elevarsi
da questa a un’altra lingua
leggermente spostarsi “coi piedi di piombo”
Credo che l’inesistente
mi trasformerà e illuminerà
perché io possa più quietamente
scomparire da questo mondo
senza spaventare una farfalla
assorta su un fiore
(perché presto forse proprio lei
diventerà me stessa)
di Urszula Koziol (trad. di Paolo Statuti), qui:
https://musashop.wordpress.com/2019/08/23/nuove-poesie-di-urszula-koziol/
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Spirito assopito
La voce di un silenzio disturbato
copri il mio spirito assopito
La notte bagnata si innamora della solitudine
Cadere con precisione in un angolo del mio sogno
La pioggia, con le sue forti gocce, frantuma la luce
permettendo al fumo di cedere all’insonnia
che il disordine della mia anima è ubriaco
Le ceneri della mia canzone mi si sono spente in gola
suoni dell’ombra
parto puntuale per morire nell’aria che respiro
Il tempo si esaurisce sotto il mio cuscino
Il respiro freddo della notte abbandonata
Rompi il tuo silenzio cercando l’ombra della mia coscienza
Chiederò protezione alle mie palpebre
Quindi evito di vedere la luna vagarmi nella mente
quando il cielo scompare
Non voglio vedere ballare cocci della mia vita
nelle mie fredde ossa esposte al sole
Devo chiudere il vuoto e gettare la chiave
Questa angoscia prende il sopravvento sulla mia ispirazione
nel generare versi
da cui nasce la mia poesia
di Manuel Calderon, qui:
https://macalderblog.wordpress.com/2019/11/04/espiritu-dormido/
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Lo sappiamo entrambi
che l’essenza del viaggio sta nel primo passo,
staccarsi dal nido, oscillare sul dirupo.
Lo vediamo bene
il nostro stare sospesi in alto
mentre il treno di sotto taglia la campagna
e ricuce luoghi con una linea retta, una sigaretta
che si assottiglia nella sala d’attesa,
il circuito della lancetta.
Solo chi sta al nostro fianco
sa che dall’ala di qualunque aereo
tutti i balconi di Lisbona sono uguali
e non c’è rampicante che tenga
nemmeno un vestito fiorito steso al tepore,
un fremito un battito un lirico alito
che stringa la distanza.
Ma dammi ancora la mano ora che precipitiamo
su poli commerciali pressati di negozi
su file di cartelloni con scritto saldi
e sulle offerte take away di cibo giapponese.
Prendimi entrambe le mani, ti prego
prendi la cloche di comando,
voglio tappare ciascuno dei tuoi singhiozzi
frattanto che scendiamo giù negli inferi
imprecando contro una qualsiasi divinità uccello
per trovarci un mantello di piume mai usato.
di Matteo “Roskaccio” Rusconi, qui:
https://roskaccio.com/2019/11/06/senzatitolo43/
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ASSENZA DI GRAVITA’
L’assenza di te
s’aggira tra le stanze nude.
Si stende sul divano del creato
soffiando bolle di universi paralleli.
E’ un richiamo di lucciole
nello spazio interstellare,
una giostra di cavalli
dispersa tra le onde gravitazionali
che socchiude gli occhi e s’abbandona.
L’assenza di te
è tra questi fogli di inutili parole
che ti cercano ovunque tra le righe
pur sapendo dove sei.
E allora in un giorno di coraggio
spoglierò un albero di sughero per
costruirci un astronave,
attraverserò le nebbie cosmiche
e millemiliardi d’anni luce
per dirti t’amo ancora.
Ma oggi no.
Oggi sono stanco
e fuori piove.
di Paolo Caianiello, qui:
https://www.facebook.com/paolo.caianiello?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARCfdDICnNWnCNnMavWfqsXusTWMwImpw5uoiRuwny697H46URap6QpXprsh69QN9-rfVxv-db9sZ1Ng&hc_ref=ARQVixwREw0DduNH45vE0Pra7AILn5j16jOAjvpQMAV6KsmCdNhh0Sz9BnfsiUIPLn8&fref=nf
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Grazie mille per essere così gentile da avere la mia poesia sulla tua pagina. Un grande abbraccio e una buona domenica per te Flavio.
un fuerte abrazo, Manuel: obligado!
Onorato della presenza. Grazie😊😊
Grazie Paolo, la tua presenza è significativa e importante
Sempre meritevole il tuo lavoro di ricerca, Flavio. Un’altra bella proposta di cui ringraziare.
Grazie Angela, ben ritrovata su queste pagine
grazie.
Grazie Flavio, è un piacere essere letti con cuore
anche con occhi, credimi: grazie a te, il pezzo è di ottima qualità
Grazie Flavio!!
grazie a te per l’ottimo testo
L’ha ripubblicato su Parole & Carriole.