illogico, va e viene,
mentre sognava, si è visto
sognare dentro uno spicchio di mela;
il destino corre verde
i cavi della centrale elettrica
durante ogni vita
straordinariamente piatta
per verità o difetto
è accaduto,
inconsapevole di vuoti d’aria
più o meno frequenti;
nessuno sa raccontare l’attimo preciso
in cui sente mancare
la terra sotto i piedi
i geni accorti
fabbricano risposte, assegnano colpe,
si perdono dentro occhi
mai avuti,
ma raccontano di avere posseduto:
il loro quarto d’ora termina
e se ne vanno
Ciao Flavio
la vita è un attimo a volte. E quel 29 giugno per Viareggio fu una catastrofe. Ora, dopo troppo tempo il processo, la sentenza e chi porta indietro chi non c’è più? Nessuno! Dici bene vuoti d’aria.
Molto bella e dolorosa.
Un abbraccio
Chiara
Ciao Flavio
la vita è un attimo a volte. E quel 29 giugno per Viareggio fu una catastrofe. Ora, dopo troppo tempo il processo, la sentenza e chi porta indietro chi non c’è più? Nessuno! Dici bene vuoti d’aria.
Molto bella e dolorosa.
Un abbraccio
Chiara
Un abbraccio a te, grazie
I geni si perdono negli occhi visti solo nel sogno e raccontano….
spesso
molto belli i finali di ogni periodo soprattutto l’ultimo riferito al nostro quarto d’ora perché è proprio così…
Andy Wahrol docet
giusto
Barman, vi ho tutti nel cuore, la tua bella città e la sua felice realtà poetica
L’ha ribloggato su Notebook in the Net.
“si perdono dentro occhi
mai avuti,”
mi fermerei qui….
buon estate caro Alme’…. un beso.
m.
ciao Monichetta! Grazie
Ognuno sta solo
sul cuore della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Pingback: ” E se ne vanno…” Poesia italiana | Kaleidoscope II
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